martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE:
VENERDI 3 FEBBRAIO,ORE 21,00
ORDINE DEL GIORNO:
1 - Approvazione verbale della seduta del 24 nov.2011;
2 - Ringraziamenti e saluto agli ex dipendenti;
3 - Mozione presentata dal consigliere comunale Fabio Villa del Gruppo Consigliare El@ prot.10033 del 16 nov.2011 in merito alla convenzione per il trasporto studenti a Bergamo;
4 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Stefano Castelletti del Gruppo Consigliare El@ a proposito delle bacheche comunali;
5 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Stefano Castelletti del Gruppo Consigliare El@ risposte evasive del Sindaco sul costo dei restauri del monumento ai caduti;
6 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Antonio Posa del Gruppo Consigliare El@ a proposito della mancata adozione del piano triennale delle dotazioni strumentali;
7 - Convenzione con i Comuni di carvico,Madone e Sotto il Monte Giovanni XXIII per la gestione del servizio territoriale per disabili "Il Melograno" - triennio 2012_2014;
8 - Ridefinizione sedime strada consorziale in località Gavardo;
9 - Revoca deliberazione Consiglio Comunale n.36 del 28 luglio 2011 (si riferisce al PGT);
10 - Informativa sulla Valutazione di Incidenza per Z.P.S. "Il Toffo" (si riferisce al PGT).
NB: per quanto riguarda i punti 9 e 10 dell'o.d. g. si veda qui: RICEVIAMO
DAI CONSIGLIERI DEL GRUPPO EL@ E PUBBLICHIAMO.
CONSIDERATA L'IMPORTANZA DEGLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE, INVITIAMO VIVAMENTE I CITTADINI DI VILLA D'ADDA A PARTECIPARE NUMEROSI!
ORDINE DEL GIORNO:
1 - Approvazione verbale della seduta del 24 nov.2011;
2 - Ringraziamenti e saluto agli ex dipendenti;
3 - Mozione presentata dal consigliere comunale Fabio Villa del Gruppo Consigliare El@ prot.10033 del 16 nov.2011 in merito alla convenzione per il trasporto studenti a Bergamo;
4 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Stefano Castelletti del Gruppo Consigliare El@ a proposito delle bacheche comunali;
5 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Stefano Castelletti del Gruppo Consigliare El@ risposte evasive del Sindaco sul costo dei restauri del monumento ai caduti;
6 - Interrogazione presentata dal consigliere comunale Antonio Posa del Gruppo Consigliare El@ a proposito della mancata adozione del piano triennale delle dotazioni strumentali;
7 - Convenzione con i Comuni di carvico,Madone e Sotto il Monte Giovanni XXIII per la gestione del servizio territoriale per disabili "Il Melograno" - triennio 2012_2014;
8 - Ridefinizione sedime strada consorziale in località Gavardo;
9 - Revoca deliberazione Consiglio Comunale n.36 del 28 luglio 2011 (si riferisce al PGT);
10 - Informativa sulla Valutazione di Incidenza per Z.P.S. "Il Toffo" (si riferisce al PGT).
NB: per quanto riguarda i punti 9 e 10 dell'o.d. g. si veda qui: RICEVIAMO
DAI CONSIGLIERI DEL GRUPPO EL@ E PUBBLICHIAMO.
CONSIDERATA L'IMPORTANZA DEGLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE, INVITIAMO VIVAMENTE I CITTADINI DI VILLA D'ADDA A PARTECIPARE NUMEROSI!
INVITO A RIUNIONE.
Riceviamo da un lettore e pubblichiamo:
Lunedì sera 6 Febbraio alle ore 21 è previsto un incontro presso l’oratorio di Villa d'Adda,organizzato dai promotori della manifestazione “Vivere Villa d’Adda 2012” ,per definire il programma.
Chi volesse contribuire o rendersi disponibile per la manifestazione può partecipare all’incontro.
Lunedì sera 6 Febbraio alle ore 21 è previsto un incontro presso l’oratorio di Villa d'Adda,organizzato dai promotori della manifestazione “Vivere Villa d’Adda 2012” ,per definire il programma.
Chi volesse contribuire o rendersi disponibile per la manifestazione può partecipare all’incontro.
ANCORA SUL PARCHEGGIO DI PESCHIERA
RICEVUTO DA UN GENITORE:
Cliccare sulla pagina per ingrandire
Sinceramente non comprendiamo il presidente del connsiglio di Istituto quando dice che la scuola non ha altri spazi disponibili per i parcheggi.
Basterebbe guardarsi attorno alla nuova struttura per vedere quanto spazio ci sarebbe per creare nuovi parcheggi
Un conto non avere spazi disponibili,un altro non voler creare nuovi parcheggi... !
Anonima sfigati
Se non sei laureato a 28 anni, sei uno sfigato. (Se non lo sei neppure a 40, fondi la Lega Nord). La colorita scomunica del Fuoricorso (parentesi esclusa) è scappata di bocca al viceministro Michel Martone, suscitando entusiasmo fra i «coloristi» dei giornali, in astinenza dai tempi di Brunetta, e dispetto in qualche altro a causa di una certa incompletezza. Il viceministro infatti si è dimenticato di aggiungere che a 28 anni sei uno sfigato se oltre a fingere di studiare non fai un tubo, a parte lamentarti. Avrebbe dovuto dirlo - lui figlio di papà e quindi privilegiato - per una forma di rispetto verso i tanti studenti lavoratori che a 28 anni sono ancora chini sui libri non per pigrizia, ma per mancanza di qualcuno in grado di mantenerli all’università.
Se poi volessimo marchiare con la lettera scarlatta della «sfigaggine» tutti coloro che intorno a questo problema si comportano male senza provare vergogna, la lista potrebbe utilmente cominciare da quegli imprenditori e liberi professionisti che non assumono chi si è laureato in perfetto orario, ma il figlio dell’amico degli amici che magari si è laureato a 28 anni, in una sede oscura, pagandosi gli esami. E continuare con quei professori universitari che invece di pungolare i fuoricorso cercano in ogni modo di scoraggiare i secchioni: sfruttandoli, umiliandoli e facendoli sentire, loro sì, degli sfigati. Infine dovrebbe comprendere chi, politici in testa, ha ridotto l’università a un esamificio, la società a un gerontocomio e la famiglia a un ricovero di sfigati in cerca d’autore.
Morto l'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro
Si è spento all'età di 93 anni Oscar Luigi Scalfaro. L'ex presidente della Repubblica è morto nella notte nella sua casa di via Camillo Serafini a Roma per un arresto cardiaco. I funerali si terranno domani, 30 gennaio 2012, in forma privata alle 14 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Il saluto a Scalfaro potrà essere reso nella chiesa di Sant'Egidio, sita nella piazza omonima, nella stessa giornata di domani dalle ore 10.30 alle ore 13.30. Le prime parole di cordoglio sono arrivate dal presidente della Repubblica. "E' con profonda commozione che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa - è il commento di Giorgio Napolitano - ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del paese, e l'amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato. E' stato un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell'Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale. Si è identificato col Parlamento, cui ha dedicato con passione la più gran parte del suo impegno. Da uomo di governo, ha lasciato l'impronta più forte nella funzione da lui sentitissima di ministro dell'Interno. Da presidente della Repubblica, ha fronteggiato con fermezza e linearità periodi tra i più difficili della nostra storia. Da uomo di fede, da antifascista e da costruttore dello Stato democratico, ha espresso al livello più alto la tradizione dell'impegno politico dei cattolici italiani, svolgendo un ruolo peculiare nel partito della Democrazia Cristiana. Mai dimenticando la sua giovanile scelta di magistrato, Oscar Luigi Scalfaro ha avuto sempre per supremo riferimento la legge, la Costituzione, le istituzioni repubblicane. In questa luce sarà ricordato e onorato, innanzitutto da quanti come me hanno potuto conoscere da vicino anche il calore e la schiettezza della sua umanità. Alla figlia Marianna, che gli è stata amorevolmente, ininterrottamente vicina, la mia commossa solidarietà". Il presidente della Repubblica si è recato intorno alle 10.30 in via Camillo Serafini per rendere omaggio all'ex capo dello Stato, e si è intrattenuto per circa un'ora con la figlia di Scalfaro, Marianna, e con gli altri parenti.
Oscar Luigi Scalfaro era nato a Novara il 9 settembre 1918. Era vedovo di Maria Inzitari dalla quale ha avuto l'unica figlia Marianna, che gli è stata a fianco sino alla morte. Viene eletto deputato prima nell'assemblea costituente il 2 giugno 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana risultando capolista della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli, e poi in tutte le successive legislature fino al 1992. Proprio quell'anno, al termine di una lunghissima serie di votazioni, poche ore dopo la strage di Palermo in cui morì Giovanni Falcone, viene trovato l'accordo sul suo nome. Scalfaro in quel momento era presidente della Camera, e venne poi eletto quale 9° presidente della Repubblica succedendo a Francesco Cossiga grazie a 672 voti su 1002. Rimarrà in carica dal 28 maggio 1992 al 15 maggio 1999. Il primo atto ufficiale è proprio la visita al luogo dell'agguato mafioso contro il magistrato siciliano. La sua presidenza attraversa una delle fasi più delicate della storia della Repubblica, lui stesso definì quel periodo "drammatico" in quanto prima si trova ad affrontare la bufera di Tangentopoli, il referendum elettorale del 1993, il primo Governo Berlusconi e la sua complessa uscita di scena. Dopo le parentesi Dini si votò e fu la volta di Prodi dal 1996 al 1998 quando l'Italia centrò l'entrata nell'euro. L'ultimo a giurare nelle mani di Scalfaro fu Massimo D'Alema il 21 ottobre 1998. Tra le moltissime cariche ricoperte quella di sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri dal 1954 al 1955 (Governo Scelba) quando si adoperò attivamente per il rientro di Trieste all'Italia, per l'accoglienza dei profughi giuliano-dalmati e per l'attuazione degli accordi De Gasperi-Gruber riguardanti l'Alto Adige. Sottosegretario di stato al ministero della Giustizia dal 1955 al 1958 (1° Governo Segni - Governo Zoli) quando promosse e portò all'approvazione la legge che consente alle donne l'accesso alla carriera di magistrato. Scalfaro promosse anche la legge che istituì la polizia femminile. Fu poi ministro dei Trasporti e dell'aviazione civile dal 1966 al 1968 (3° Governo Moro - 2° Governo Leone) e successivamente nel 1972 (1° Governo Andreotti) quando affrontò per la prima volta nella storia delle Ferrovie il tema dell'Alta Velocità avviando la costruzione della "direttissima" Roma-Firenze. Fu poi ministro della pubblica istruzione nel 1972 (2° Governo Andreotti). Dal 1975 al 1983 fu poi vicepresidente della camera dei deputati. Fu poi ministro dell'Interno dal 1983 al 1987 (1° Governo Craxi - 6° Governo Fanfani) quando promosse e stipulò i primi accordi internazionali con i paesi della Comunità europea, con Israele e con i governi africani dell'area mediterranea. Nell'aprile del 1987, dopo le dimissioni del governo presieduto da Craxi, Cossiga gli conferì l'incarico di formare il nuovo governo ma non ci riuscì. Dal 1989 al 1991 fu presidente della commissione sulla ricostruzione dell'Irpinia dopo il terremoto. L'unica macchia nella sua lunga vita politica resta quella del presunto e mai completamente chiarito scandalo dei fondi neri del Sisde. Una vicenda complessa ed oscura che lo portò ad un intervento televisivo in diretta il 3 novembre 1993, quando per difendersi dalla accuse usò la famosa espressione: "Io non ci sto".
Decine le testimonianze di affetto e stima arrivate alla famiglia da tutto il mondo politico e cattolico italiano. "E' morto nel sonno. E' stato un grande cristiano, un grande italiano: ci mancherà", ha commentato monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, uscendo dall'abitazione della sua casa. "Con Oscar Luigi Scalfaro - ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini - scompare un protagonista della vita politica e istituzionale italiana la cui azione ha attraversato tutta la storia della Repubblica. Uomo di profonde convinzioni, animato da un operoso rigore ideale, il presidente Scalfaro si è battuto convintamente per tutta la vita per l'affermazione degli ideali in cui credeva e per una Italia sempre più forte, democratica e unita".
"La notizia della scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro - ha ribadito il presidente del Senato, Renato Schifani - lascia un vuoto nella politica e nelle Istituzioni carico di tristezza. Per chi lo ha conosciuto, per chi ha apprezzato nel corso degli anni il suo impegno a difesa della Costituzione, la ferita della sua scomparsa è particolarmente dolorosa. Con questi sentimenti desidero comunicarvi le mie condoglianze più sincere e quelle di tutto il Senato. Scalfaro ha caratterizzato con la sua esperienza e la sua dedizione alla cosa pubblica l'intera stagione dell'Italia repubblicana, fornendoci un esempio insostituibile di senso civico. Oscar Luigi Scalfaro ha incarnato e presenta ai cittadini di oggi e di domani un'immagine della Repubblica cui tutti teniamo gelosamente: una Repubblica baluardo dei diritti dell'uomo e della pace, impegnata nel promuovere il protagonismo responsabile delle parti sociali, sollecita nel richiamare ciascuno all'adempimento dei propri doveri di solidarietà". Cordoglio anche dal presidente del Consiglio, Mario Monti. "Negli incarichi di Governo, di presidente della Camera e di capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro ha difeso costantemente i valori fondanti della Repubblica contenuti nella Carta Costituzionale, dandone testimonianza con la sua azione ed il suo rigore a tutti gli italiani, in particolare ai giovani, invitando sempre a custodire gelosamente tali valori. Nel novembre scorso - ha concluso Monti - appena assunto l'incarico di presidente tenni ad esprimergli personalmente i sentimenti di gratitudine per l'esempio da lui offerto nel servire la cosa pubblica".
sabato 28 gennaio 2012
VILLA D'ADDA. A PROPOSITO DEL P.G.T.
RICEVIAMO DAI CONSIGLIERI DEL GRUPPO EL@ E PUBBLICHIAMO.
Stefano Castelletti
C.a. Dg Territorio e Urbanistica Regione Lombardia
C.a. Dg Sistemi verdi e paesaggio Regione Lombardia
C.a. Dg Territorio e Urbanistica Provincia di Bergamo
C.A. Parco Adda Nord
C.a. Italia Nostra
C.a. Legambiente
E p.c. Sindaco di Villa d’Adda
E p.c. Responsabile Ufficio Tecnico Comunale
E p.c. Segretario Comunale
Oggetto: Segnalazione relativa al Piano di Governo del Territorio del comune di Villa d’Adda
I Sottoscritti, consiglieri comunali del comune di Villa d’Adda, Vi segnalano alcune irregolarità relative all’iter procedurale del PGT adottato con DCC n.36 del 28.07.2011 (allegato 1) e contestualmente ne informano il Sindaco di Villa d’Adda quale autorità proponente, la responsabile dell’ufficio tecnico quale autorità procedente ed il Segretario comunale; nello specifico :
- l'avviso di deposito del documento di piano in data 4.11.10 prot. 9529 è stato pubblicato esclusivamente sul sito web del comune di Villa d’Adda mentre il punto 6.5 comma 2 dell'allegato 1a) della DGR 761/2010 prevede che la proposta del DdP, il R/A e la sintesi non tecnica siano pubblicati sul SIVAS per almeno 60gg, questo adempimento fondamentale non risulta adempiuto.
- In merito alla pubblicazione di cui al punto 1 non risulta che siano stati rispettati i 60 giorni di pubblicazione, infatti se il deposito è del 4.11.10 la II° conferenza VAS poteva effettuarsi solo dopo il 3.01.11 mentre è avvenuta il 22.12.2010, contravvenendo alla disposizione regionale contenuta sia nella DGR 10971 vigente al momento della pubblicazione che nella DGR 761/2010 del 10.11.10;
- Il comune non ha ottemperato all'obbligo di pubblicazione di cui al punto 6.9 c. 1 lett. a), ovvero ha espletato le procedure di pubblicazione sul BURL di cui al c. 4 secondo periodo dell'art. 13 della L.R. 12/05, ma non quelle di pubblicazione sul SIVAS. Infatti ad oggi sul SIVAS non si riscontra alcun documento relativo al comune di Villa d’Adda.
- Nella delibera di avvio del procedimento di VAS, la n. 120 del 2008 (allegato A) c’è il proposito di coinvolgere tra gli altri le associazioni ambientalistiche operanti sul territorio. Dai verbali delle conferenze (allegati B1,B2) questo coinvolgimento non figura, di conseguenza il contributo che avrebbero dato tali associazioni è mancato, oltre che in contraddizione con quanto deliberato.
Inoltre Vi rendiamo edotti sulla questione della ZPS denominata “il Toffo”.
In data 9 aprile 2010 è stato pubblicato sul BURL della Regione Lombardia (2°suppl. straordinario al n.14) il decreto di Trasmissione al Ministero dell’Ambiente della proposta di rettifica del perimetro del sito di importanza comunitaria denominato “palude di Brivio” con la creazione di questa nuova ZPS (Zona Protezione Speciale) all’interno del Parco Regionale Adda Nord. Nella pubblicazione si fa riferimento ad una nota pervenuta alla R.L. dal Parco Adda Nord in data 9 luglio 2009 (prot. n. T1.2009.0013385) quindi di gran lunga antecedente alla prima conferenza di valutazione (scoping) risalente al 15 gennaio 2010.
- Nel documento di scoping iniziale si evidenzia che la valutazione di incidenza, come previsto dal DCR VIII / 351 / 2007, deve essere attuata preventivamente / preliminarmente alla stesura del Rapporto Ambientale. Pertanto è esclusivamente nella fase di scoping e sulla base delle indicazioni preliminari del P / P che deve essere richiesta / pianificata.
La Valutazione di incidenza della ZPS “il Toffo” non è mai stata redatta, di conseguenza è stata richiesta dal Parco Adda Nord e dalla Provincia di Bergamo. Quest’ultima in data 3 dicembre 2011 (prot. 116130/07.04) ha sospeso l’iter di verifica di compatibilità del PGT con PTCP, indicando al comune di Villa d’Adda di riaprire la VAS, di richiedere la valutazione di Incidenza alla Provincia, previo parere dell’Ente gestore del sito Rete Natura 2000 interessato ( parco Adda Nord ) e nuova adozione del PGT da parte del Consiglio comunale.
- Senza che sia stata revocata la delibera di adozione del PGT, il responsabile dell’ufficio tecnico in data 15 dicembre 2011 con determinazione n.116 (allegato C) incarica un geologo per redigere la valutazione di incidenza della ZPS “il Toffo”. È bene specificare che a meno di 300 metri dalla ZPS in questione il progettista ha individuato un ambito di trasformazione denominato “ex cava San Martino” ( in arancione nell’immagine seguente)
- L’intervento “Ex cava San Martino” è un piano attuativo con destinazione d’uso produttivo per una superficie territoriale di mq 45.834 e con una SC di mq 15.000. Per una porzione ricade entro il confine del Parco Adda Nord, proprio in quest’ultima l’amministrazione ed il progettista hanno individuato una superficie di 3000 mq per realizzare una piattaforma ecologica.
In conclusione Vi chiediamo di verificare quanto sopra esposto ed adottare, in merito alle Vs competenze, le eventuali misure necessarie per le quali chiediamo cortese riscontro da inviare alla ns attenzione c/o la sede comunale.
Cordiali Saluti,
Villa d’Adda 28 gennaio 2012
I consiglieri
Antonio Posa
Fabio Villa
Massimiliano Biffi
venerdì 27 gennaio 2012
oggi,15,55:nuova scossa di terremoto!
Solo tanta paura, nessun danno!
da L'ECO DI BERGAMO.
Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita a Bergamo e nella nostra provincia intorno alle 15,55 di venerdì 27 gennaio. Dopo le due scosse di mercoledì alle 0,54 e soprattutto dopo quella delle 9,06, il nuovo movimento tellurico è il terzo in tre giorni.
Le scosse sono state in realtà due, perché un'ulteriore movimento tellurico è stato avvertito in provincia di Parma circa 25 minuti dopo il primo: gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si sono nuovamente mossi alle 16.23 per una scossa con una magnitudo di circa 2.7 ad una profondità di 63.6 chilometri.
L'epicentro della scossa principale, con magnitudo 5.4, è stato rilevato tra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti, nel Parmense. «La grande profondità della scossa, 60,8 chilometri, ha fatto sì che fosse avvertita su un territorio molto ampio, attutendo la forza del sisma», ha detto il capo della Protezione civile regionale.
In ogni caso la scossa è stata avvertita in tutto il Centro-Nord. Il sisma è avvenuto in una zona nella quale i terremoti sono normalmente molto profondi, fino a 70 chilometri.
In Lombardia nessun danno di rilievo
Dopo aver effettuato le verifiche previste dai protocolli in caso di sisma, alle 16.55 la sala operativa della Protezione civile regionale ha diffuso un primo report sulla situazione in Lombardia, che è stato illustrato dall'assessore Romano La Russa.
«Le prime segnalazioni - ha spiegato - sono giunte alle ore 15.55, principalmente da parte di cittadini, istituti scolastici, strutture pubbliche e aziende. I contatti effettuati con Sala Italia, Province e Direzione regionale dei Vigili del Fuoco hanno evidenziato che non si registrano danni di rilievo. Anche l'Enel non segnala interruzioni alle linee aeree. Le Ferrovie dello Stato informano che la linea ferroviaria Milano-Bologna ha subito rallentamenti e sono in corso sopralluoghi per verifiche tecniche».
Le Sale Operative di Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e delle Regioni limitrofe stanno procedendo alle verifiche circa le segnalazioni di eventuali danni avvenuti. «Il nostro livello di guardia - ha concluso La Russa - rimane alto e, come sempre, la Protezione civile regionale è attiva 24 ore su 24, qualora vi fosse necessità di intervento».
da L'ECO DI BERGAMO.
Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita a Bergamo e nella nostra provincia intorno alle 15,55 di venerdì 27 gennaio. Dopo le due scosse di mercoledì alle 0,54 e soprattutto dopo quella delle 9,06, il nuovo movimento tellurico è il terzo in tre giorni.
Le scosse sono state in realtà due, perché un'ulteriore movimento tellurico è stato avvertito in provincia di Parma circa 25 minuti dopo il primo: gli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si sono nuovamente mossi alle 16.23 per una scossa con una magnitudo di circa 2.7 ad una profondità di 63.6 chilometri.
L'epicentro della scossa principale, con magnitudo 5.4, è stato rilevato tra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti, nel Parmense. «La grande profondità della scossa, 60,8 chilometri, ha fatto sì che fosse avvertita su un territorio molto ampio, attutendo la forza del sisma», ha detto il capo della Protezione civile regionale.
In ogni caso la scossa è stata avvertita in tutto il Centro-Nord. Il sisma è avvenuto in una zona nella quale i terremoti sono normalmente molto profondi, fino a 70 chilometri.
In Lombardia nessun danno di rilievo
Dopo aver effettuato le verifiche previste dai protocolli in caso di sisma, alle 16.55 la sala operativa della Protezione civile regionale ha diffuso un primo report sulla situazione in Lombardia, che è stato illustrato dall'assessore Romano La Russa.
«Le prime segnalazioni - ha spiegato - sono giunte alle ore 15.55, principalmente da parte di cittadini, istituti scolastici, strutture pubbliche e aziende. I contatti effettuati con Sala Italia, Province e Direzione regionale dei Vigili del Fuoco hanno evidenziato che non si registrano danni di rilievo. Anche l'Enel non segnala interruzioni alle linee aeree. Le Ferrovie dello Stato informano che la linea ferroviaria Milano-Bologna ha subito rallentamenti e sono in corso sopralluoghi per verifiche tecniche».
Le Sale Operative di Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e delle Regioni limitrofe stanno procedendo alle verifiche circa le segnalazioni di eventuali danni avvenuti. «Il nostro livello di guardia - ha concluso La Russa - rimane alto e, come sempre, la Protezione civile regionale è attiva 24 ore su 24, qualora vi fosse necessità di intervento».
NO TAV
Tra gli arrestati quarantenne di Carvico
Tra le 26 misure cautelari fatte scattare dalla procura di Torino c'è anche l'obbligo di dimora per un quarantenne di Carvico. Era in Val di Susa al cantiere di Chiomonte il 27 giugno 2011.
Tra i 26 arrestati per le proteste "No Tav", c'è anche un bergamasco di Carvico, di 40 anni. La sua identità non è stata ancora resa nota. Il bergamasco, all'alba del 26 gennaio, è stato raggiunto dalla polizia che gli ha notificato la misura cautelare dell'obbligo di dimora: dovrà restare a casa sua a Carvico senza poter cambiare residenza o domicilio fino ad una nuova decisione del giudice delle indagini preliminari di Torino.
Secondo le prime informazioni il quarantenne bergamasco non apparterrebbe ad alcun gruppo organizzato orobico, non essendo vicino né ai centri sociali né ad altre realtà anarchiche. Un cane sciolto, forse, che però la polizia piemontese avrebbe identificato più volte durante le proteste ai cantieri No Tav, in particolare durante la manifestazione con una serie di scontri del 27 giugno del 2011 al cantiere di Chiomonte. Le immagini video girate dalla polizia piemontese sono state diramate nel Nord Italia e poi utilizzate anche dalla polizia di Bergamo, che è arrivata ad identificare il quarantenne.
In casa sua sarebbero stati trovati gli indumenti indossati più volte durante le manifestazioni No Tav. Sempre nella sua abitazione c'erano anche dei proiettili, probabilmente di fucile, che sono stati sequestrati.
Complessivamente le misure cautelari firmate dal gip di Torino sono 26: una agli arresti domiciliari, 15 obblighi di firma, il resto in carcere. In carcere anche Paolo Maurizio Ferrari, 66 anni, fondatore della prima cellula milanese delle Br a inizio anni '70.
Da BERGAMONEWS.
Tra le 26 misure cautelari fatte scattare dalla procura di Torino c'è anche l'obbligo di dimora per un quarantenne di Carvico. Era in Val di Susa al cantiere di Chiomonte il 27 giugno 2011.
Tra i 26 arrestati per le proteste "No Tav", c'è anche un bergamasco di Carvico, di 40 anni. La sua identità non è stata ancora resa nota. Il bergamasco, all'alba del 26 gennaio, è stato raggiunto dalla polizia che gli ha notificato la misura cautelare dell'obbligo di dimora: dovrà restare a casa sua a Carvico senza poter cambiare residenza o domicilio fino ad una nuova decisione del giudice delle indagini preliminari di Torino.
Secondo le prime informazioni il quarantenne bergamasco non apparterrebbe ad alcun gruppo organizzato orobico, non essendo vicino né ai centri sociali né ad altre realtà anarchiche. Un cane sciolto, forse, che però la polizia piemontese avrebbe identificato più volte durante le proteste ai cantieri No Tav, in particolare durante la manifestazione con una serie di scontri del 27 giugno del 2011 al cantiere di Chiomonte. Le immagini video girate dalla polizia piemontese sono state diramate nel Nord Italia e poi utilizzate anche dalla polizia di Bergamo, che è arrivata ad identificare il quarantenne.
In casa sua sarebbero stati trovati gli indumenti indossati più volte durante le manifestazioni No Tav. Sempre nella sua abitazione c'erano anche dei proiettili, probabilmente di fucile, che sono stati sequestrati.
Complessivamente le misure cautelari firmate dal gip di Torino sono 26: una agli arresti domiciliari, 15 obblighi di firma, il resto in carcere. In carcere anche Paolo Maurizio Ferrari, 66 anni, fondatore della prima cellula milanese delle Br a inizio anni '70.
Da BERGAMONEWS.
CAMBIA IL METEO
BASTA SOLE:DA OGGI PRIME NUBI.
FORSE IN ARRIVO LA NEVE!
FORSE IN ARRIVO LA NEVE!
Dopo quasi due mesi di astinenza invernale, si torna a parlare di inverno. È arrivata una imponente colata di aria gelida di provenienza siberiana che sta portando temperature rigide su tutto l'Est europeo ma anche molto a Sud, portando il sottozero fino ai deserti dell'Arabia Saudita. L'odore d'inverno che ci potrebbe riguardare, è legato al possibile movimento di parte di quest'aria polare anche verso il Mediterraneo: la chiamano «retrogressione zonale», perché vede le correnti andare contro la rotazione terrestre, che in prevalenza obbliga il tempo sull'Europa a scorrere da Ovest verso Est.
Nelle prossime ore e per tutto il weekend è previsto il calo delle temperature sul Nord Italia. Si parla anche dell'arrivo della neve da sabato, con l'arrivo di aria più umida dall'Atlantico, in risalita dal Mediterraneo. Le prime nubi già da oggi.
Nelle prossime ore e per tutto il weekend è previsto il calo delle temperature sul Nord Italia. Si parla anche dell'arrivo della neve da sabato, con l'arrivo di aria più umida dall'Atlantico, in risalita dal Mediterraneo. Le prime nubi già da oggi.
giovedì 26 gennaio 2012
UNA INVISIBILE SUPER-CASTA...
L’OLIGARCHIA DEGLI ALTI BUROCRATI
Non si tratta solo dell’alta burocrazia dei ministeri, cioè dei direttori generali. A questi si è andata aggiungendo negli anni una pletora formata da consiglieri di Stato, alti funzionari della presidenza del Consiglio, giudici delle varie magistrature (comprese quelle contabili), dirigenti e membri delle sempre più numerose Authority, e altri consimili, i quali, insieme ai suddetti direttori generali e annidati perlopiù nei gabinetti dei ministri, costituiscono ormai una sorta di vero e proprio governo ombra. Sempre pronti peraltro, come dimostra proprio il caso del governo attuale, a cercare di fare il salto in quello vero.
È un’oligarchia che non è passata attraverso nessuna selezione specifica né alcuna speciale scuola di formazione (giacché noi non abbiamo un’istituzione analoga all’Ena francese). Designati dalla politica con un g r a d o a l t i s s i m o d i arbitrarietà, devono in misura decisiva il proprio incarico a qualche forma di contiguità con il loro designatore, alla disponibilità dimostrata verso le sue esigenze, e infine, o soprattutto, alla condiscendenza, all’intrinsichezza — chiamatela come volete — verso gli ambienti e/o gli interessi implicati nel settore che sono chiamati a gestire. Ma una volta in carriera, l’oligarchia — come si è visto dalle biografie rese note dai giornali — si svincola dalla diretta protezione politica, si autonomizza e tende a costruire rapidamente un potere personale. Grazie al quale ottiene prima di tutto la propria sostanziale inamovibilità.
Sempre gli stessi nomi passano vorticosamente da un posto all’altro, da un gabinetto a un ente, da un tribunale a un ministero, da un incarico extragiudiziale a quello successivo, costruendo così reti di relazioni che possono diventare autentiche reti di complicità, sommando spessissimo incarichi che incarnano casi clamorosi di conflitto d’interessi. E che attraverso doppi e tripli stipendi e prebende varie servono a realizzare redditi più che cospicui, a fruire di benefit e di occasioni, ad avere case, privilegi, vacanze, stili di vita da piccoli nababbi.
Se i politici sono la casta, insomma, l’oligarchia burocratico- funzionariale italiana è molto spesso la super casta. La quale prospera obbedendo scrupolosamente alla prima (tranne il caso eccezionale della Banca d’Italia non si ricorda un alto funzionario che si sia mai opposto ai voleri di un ministro), ma facendo soprattutto gli affari propri. Il governo Monti ha un’agenda fittissima, si sa. Ma se tra le tante cose da fare riuscisse anche a scrivere un rigoroso codice etico per la super casta, sono sicuro che qualche decina di milioni di italiani gliene sarebbe grata.
Una invisibile supercasta
Non è vero che il contrario della democrazia sia necessariamente la dittatura. C’è almeno un altro regime: l’oligarchia. E tra i due regimi possono esserci poi varie forme intermedie. Una di queste è quella esistente da qualche tempo in Italia. Dove ci sono da un lato un Parlamento e un governo democratici, i quali formalmente legiferano e dirigono, ma dall’altro un ceto di oligarchi i quali, dietro le quinte delle istituzioni democratiche e sottratti di fatto a qualunque controllo reale, compiono scelte decisive, governano più o meno a loro piacere settori cruciali, gestiscono quote enormi di risorse e di potere: essendo tentati spesso e volentieri di abusarne a fini personali. I frequenti casi scoperti negli ultimi anni e nelle ultime settimane hanno aperto squarci inquietanti su tale realtà.Non si tratta solo dell’alta burocrazia dei ministeri, cioè dei direttori generali. A questi si è andata aggiungendo negli anni una pletora formata da consiglieri di Stato, alti funzionari della presidenza del Consiglio, giudici delle varie magistrature (comprese quelle contabili), dirigenti e membri delle sempre più numerose Authority, e altri consimili, i quali, insieme ai suddetti direttori generali e annidati perlopiù nei gabinetti dei ministri, costituiscono ormai una sorta di vero e proprio governo ombra. Sempre pronti peraltro, come dimostra proprio il caso del governo attuale, a cercare di fare il salto in quello vero.
È un’oligarchia che non è passata attraverso nessuna selezione specifica né alcuna speciale scuola di formazione (giacché noi non abbiamo un’istituzione analoga all’Ena francese). Designati dalla politica con un g r a d o a l t i s s i m o d i arbitrarietà, devono in misura decisiva il proprio incarico a qualche forma di contiguità con il loro designatore, alla disponibilità dimostrata verso le sue esigenze, e infine, o soprattutto, alla condiscendenza, all’intrinsichezza — chiamatela come volete — verso gli ambienti e/o gli interessi implicati nel settore che sono chiamati a gestire. Ma una volta in carriera, l’oligarchia — come si è visto dalle biografie rese note dai giornali — si svincola dalla diretta protezione politica, si autonomizza e tende a costruire rapidamente un potere personale. Grazie al quale ottiene prima di tutto la propria sostanziale inamovibilità.
Sempre gli stessi nomi passano vorticosamente da un posto all’altro, da un gabinetto a un ente, da un tribunale a un ministero, da un incarico extragiudiziale a quello successivo, costruendo così reti di relazioni che possono diventare autentiche reti di complicità, sommando spessissimo incarichi che incarnano casi clamorosi di conflitto d’interessi. E che attraverso doppi e tripli stipendi e prebende varie servono a realizzare redditi più che cospicui, a fruire di benefit e di occasioni, ad avere case, privilegi, vacanze, stili di vita da piccoli nababbi.
Se i politici sono la casta, insomma, l’oligarchia burocratico- funzionariale italiana è molto spesso la super casta. La quale prospera obbedendo scrupolosamente alla prima (tranne il caso eccezionale della Banca d’Italia non si ricorda un alto funzionario che si sia mai opposto ai voleri di un ministro), ma facendo soprattutto gli affari propri. Il governo Monti ha un’agenda fittissima, si sa. Ma se tra le tante cose da fare riuscisse anche a scrivere un rigoroso codice etico per la super casta, sono sicuro che qualche decina di milioni di italiani gliene sarebbe grata.
Ernesto Galli Della Loggia
CORRIERE DELLA SERA,20 gennaio 2012
DONAZIONE DEL MIDOLLO OSSEO.
Come diventare donatori di midollo osseo.
Nata a Milano nel 1990 dall’iniziativa congiunta di medici e di volontari, ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) in questi anni ha contribuito all’attivazione di laboratori per le tipizzazioni in tutte le regioni d’Italia, come anche alla costituzione di un Registro Nazionale che conta oggi oltre 300.000 potenziali donatori.
Considerata questa significativa crescita di adesioni e per facilitare l’accesso di nuovi potenziali donatori, ADMO ha avviato un progetto per creare punti di raccolta anche presso gli altri poli ospedalieri della Provincia, al fine di decentrare l’attività di reclutamento di nuovi donatori prima ubicata unicamente presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo.
Dal 1° febbraio 2012, tutti i martedì pomeriggio al Centro Trasfusionale dell’ospedale trevigliese sarà possibile effettuare la valutazione dell’idoneità e il prelievo.
Per chi volesse diventare donatore di midollo osseo è necessario prendere preventivi accordi con la segreteria del reparto al n. 0363-42.43.51 nella fascia oraria dalle ore 11 alle 13, dal lunedì al venerdì.
Per particolari informazioni è inoltre possibile contattare anche il referente locale ADMO al numero 340-71.36.579 o tramite la mail morengo.bg@admolombardia.org
Dal 1° febbraio il Centro Trasfusionale dell'Ospedale di Treviglio (Bergamo) sarà punto di riferimento per la donazione di midollo osseo.
Nata a Milano nel 1990 dall’iniziativa congiunta di medici e di volontari, ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) in questi anni ha contribuito all’attivazione di laboratori per le tipizzazioni in tutte le regioni d’Italia, come anche alla costituzione di un Registro Nazionale che conta oggi oltre 300.000 potenziali donatori.
Considerata questa significativa crescita di adesioni e per facilitare l’accesso di nuovi potenziali donatori, ADMO ha avviato un progetto per creare punti di raccolta anche presso gli altri poli ospedalieri della Provincia, al fine di decentrare l’attività di reclutamento di nuovi donatori prima ubicata unicamente presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo.
Dal 1° febbraio 2012, tutti i martedì pomeriggio al Centro Trasfusionale dell’ospedale trevigliese sarà possibile effettuare la valutazione dell’idoneità e il prelievo.
Per chi volesse diventare donatore di midollo osseo è necessario prendere preventivi accordi con la segreteria del reparto al n. 0363-42.43.51 nella fascia oraria dalle ore 11 alle 13, dal lunedì al venerdì.
Per particolari informazioni è inoltre possibile contattare anche il referente locale ADMO al numero 340-71.36.579 o tramite la mail morengo.bg@admolombardia.org
RISARCIMENTI ANCHE AI BERGAMASCHI CHE HAMMO INVESTITO NELLA BANCA DELLA LEGA.
Crac della banca leghista
ok al risarcimento
anche per 250 bergamaschi
ok al risarcimento
anche per 250 bergamaschi
La Credieuronord era un istituto di credito nato per sostenere le imprese del Nord, secondo la volotà di Bossi, e per costituirla 3.300 persone investirono una ventina di miliardi delle vecchie lire. Ogni azione valeva 25,82 euro. Anche a Bergamo tra i simpatizzanti dei lumbard ci fu chi decise di appoggiare la neonata banca della Lega: in tutto 250 bergamaschi. La Credieuronord aveva aperto uno sportello anche ad Albino ed Erbusco, piaceva l’idea di una banca che sostenesse le imprese del territorio e dei simpatizzante del partito.
L’esperimento però non ha funzionato, tra le cause ci sono la crisi finanziaria post 2001 e i dirigenti scelti a gestire la Credieruonord. Era stato scelto come presidente Francesco Arcucci, proveniente dal consiglio di amministrazione di Banca Intesa, il suo vice era il leghista Gian Maria Galimberti. Nel 2003 un’ispezione della Banca d’Italia rilevò problemi gestionali e l’anno dopo, nel 2004, persino un uomo vicino alla Lega, come il ministro Giulio Tremonti multò i vertici della banca leghista. Per salvare la Credieuronord intervenne anche la Banca popolare di Lodi di Giampiero Fiorani, che nel 2005 però venne indagato e successivamente condannato dalla Procura per aver partecipato alla scalata illecita di Antonveneta.
Nel 2006, con le prime sentenze giudiziarie per i vertici della banca, alla Credieuronord non resta che chiudere. Restarono delusi e beffati i 3.300 soci, perlopiù artigiani piccolo imprenditori, studenti e pensionati. A risarcire il loro danno è la Euronord holding, nata nel 2006 per volontà di Bruno Caparini, uno dei principali finanziatori del movimento leghista. Camparini è legato alla Lega ed al mondo imprenditoriale: è padre del parlamentare lumbard Davide e siede nel consiglio di sorveglianza di A2a, la società nata il primo gennaio del 2008 dalla fusione tra Aem Spa di Milano, la Asm Spa di Brescia e di Amsa. La società Euronord deve risarcire 13milioni di euro a 2.100 soci, tanti sono gli investitori che nel 2006 hanno presentato la documentazione necessaria per il recupero dell’investimento iniziale.
Dal 2008 ad oggi sono stati restituiti circa 4 milioni di euro, ma la grande quantità deve ancora essere liquidata. A finanziare il recupero è lo stesso partito che versa denaro, con una periodicità non stabilita, alla Euronord holding. Ogni socio o investitore della Credieuronord può essere ripagato solamente dell80% dell’investimento iniziale.
da BERGANEWS,26 genn.2012
mercoledì 25 gennaio 2012
SCOSSA DI TERREMOTO ANCHE A VILLA D'ADDA.
TERREMOTO NEL NORD ITALIA!
9,06: forte scossa nel Reggiano
Avvertita in tutta la Bergamasca
Un'altra scossa di terremoto è stata sentita distintamente in tutta la provincia alle 9.06 di mercoledì 25 gennaio. Sono arrivate segnalazioni da Bergamo città, dall'Isola, dalla Val Cavallina, dalla Bassa e da Clusone. C'è chi è stato quasi sbalzato dal letto in città.
La scossa di terremoto è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Brescello e Castel di Sotto. Il terremoto è stato sentito in tutto il Nord Italia. A Milano hanno tremato i palazzi più alti.
La Prefettura di Reggio Emilia non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a persone o cose. Sono attualmente in corso ricognizioni nelle aree dove il sisma è stato avvertito, in coordinamento con l'Amministrazione provinciale, Comuni, vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile.
Rallentamenti a partire dalle 9,15 sono stati segnalati dalle Ferrovie dello Stato fra Bologna e Milano, sia sulla linea convenzionale sia sulla linea Alta Velocità, per consentire le verifiche sullo stato delle infrastrutture dopo la seconda scossa avvertita nel Reggiano.
Il terremoto di stamattina, avvenuto a 33,2 km di profondità, è legato ai movimenti della placca Adriatica, che si estende sotto l'area della pianura Padana e si deforma verso Sud, per poi scendere sotto l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti concentratisi nella zona del Veronese riguardano invece la placca Adriatica che spinge per scendere sotto le Alpi.
Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa. Sia a causa della profondità, sia perchè è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4,9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 era stata registrata in provincia di Verona a mezzanotte e 54 minuti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Anche in questo caso nessun danno a persone o cose.
Il terremoto era stato avvertito anche in Lombardia e nella Bergamasca. La scossa era stata seguita all'1,05 da una replica di 2.1 gradi della scala Richter. Sono quattro in totale le scosse registrate nella zona delle Prealpi venete da martedì sera (le prime due di magnitudo 2.7 e 2.1 alle 20,41 e alle 20,49).
da L'ECO DI BERGAMO
Avvertita in tutta la Bergamasca
Un'altra scossa di terremoto è stata sentita distintamente in tutta la provincia alle 9.06 di mercoledì 25 gennaio. Sono arrivate segnalazioni da Bergamo città, dall'Isola, dalla Val Cavallina, dalla Bassa e da Clusone. C'è chi è stato quasi sbalzato dal letto in città.
La scossa di terremoto è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Brescello e Castel di Sotto. Il terremoto è stato sentito in tutto il Nord Italia. A Milano hanno tremato i palazzi più alti.
La Prefettura di Reggio Emilia non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a persone o cose. Sono attualmente in corso ricognizioni nelle aree dove il sisma è stato avvertito, in coordinamento con l'Amministrazione provinciale, Comuni, vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile.
Rallentamenti a partire dalle 9,15 sono stati segnalati dalle Ferrovie dello Stato fra Bologna e Milano, sia sulla linea convenzionale sia sulla linea Alta Velocità, per consentire le verifiche sullo stato delle infrastrutture dopo la seconda scossa avvertita nel Reggiano.
Il terremoto di stamattina, avvenuto a 33,2 km di profondità, è legato ai movimenti della placca Adriatica, che si estende sotto l'area della pianura Padana e si deforma verso Sud, per poi scendere sotto l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti concentratisi nella zona del Veronese riguardano invece la placca Adriatica che spinge per scendere sotto le Alpi.
Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa. Sia a causa della profondità, sia perchè è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4,9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 era stata registrata in provincia di Verona a mezzanotte e 54 minuti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Anche in questo caso nessun danno a persone o cose.
Il terremoto era stato avvertito anche in Lombardia e nella Bergamasca. La scossa era stata seguita all'1,05 da una replica di 2.1 gradi della scala Richter. Sono quattro in totale le scosse registrate nella zona delle Prealpi venete da martedì sera (le prime due di magnitudo 2.7 e 2.1 alle 20,41 e alle 20,49).
da L'ECO DI BERGAMO
Poco dopo le ore nove anche a Villa d'Adda si è avvertito un forte boato durato pochi secondi,accompagnato da vibrazioni di pavimenti e lampadari.
Al momento non vengono segnalati danni a persone e a cose.
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L'esperto: «State tranquilli:
anche se non si può mai dire ...»
«State tranquilli, anche se con i terremoti non si può mai dire con assoluta sicurezza». Giuditta Galli, geologo del Centro geofisico prealpino di Varese, spiega che scosse come quelle di mercoledì notte, e del mattino, sono abbastanza normali in Pianura Padana.
La prima scossa era stata avvertita nel Veronese e in buona parte del Nord alle 0,54. La seconda scossa, più forte, ha avuto per epicentro il confine fra l'Emilia Romagna e Mantova, in particolare nella zona di Brescello, il paese di don Camillo, per intendersi.
«Il terremoto delle 9,06 - ci ha spiegato Giuditta Galli - si è verificato all'epicentro a una profondità di circa 33 chilometri. Ha avuto una intensità di 4,9 della scala Ricther, pari circa a 7 gradi Mercalli. I due terremoti, della notte e del mattino, non è detto che siano correlati».
Cosa dobbiamo aspettarci? «Purtroppo non si può mai dire: probabilmente questa è stata la scossa principale (9,06) che ha liberato la maggior parte dell'energia; potrebbe esserci ancora qualche piccola scossa nei prossimi giorni, ma non possiamo dirlo con sicurezza, perché il terremoto potrebbe aver anche già scaricato tutta la sua energia».
Fatti normali per la Pianura Padana? «Sì - spiega il geologo -: abbiamo già registrato in passato altri terremoti, anche perché quella è la zona di confine, anche se non si vede, fra gli appennini e la pianura. Gli appennini sono soggetti agli spostamenti della crosta terrestre caratteristici dell'Italia, e quindi accumulano energia che ogni tanto rilasciano sotto forma di terremoto».
martedì 24 gennaio 2012
ESAMI DI MATURITA'
ECCO LE MATERIE!
Greco al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Lingua straniera al Liceo linguistico, Pedagogia al Liceo pedagogico, Figura disegnata al Liceo artistico, Economia aziendale ai Ragionieri, Topografia ai Geometri, Alimenti e alimentazione all'Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione. Sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2012 e contenute nel decreto firmato dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo che individua, tra l'altro, anche le materie assegnate ai membri esterni. Le prove scritte dell'esame di maturità dell'anno scolastico 2011/2012 si svolgeranno il 20 giugno (prima prova) e 21 giugno (seconda prova). In particolare, per la seconda prova scritta sono state selezionate per i licei: liceo classico: Greco; liceo scientifico: Matematica; liceo linguistico: Lingua straniera; liceo pedagogico: Pedagogia; liceo artistico: Figura disegnata.
Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, spiega il Ministero dell'Istruzione (Miur), in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell'istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono:
per l'istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
per l'istituto tecnico per geometri: Topografia;
per l'istituto tecnico per il turismo: Lingua straniera;
per l'istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione;
per l'istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata;
per l'istituto professionale per tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.
Per il settore artistico (licei e istituti d'arte) la materia di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (Architettura, Ceramica, Mosaico, Marmo, Oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni. Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai membri esterni. La scelta di queste materie ha seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Progetto Esabac: sono 40 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac, finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell'Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009.
Domanda di partecipazione on line per dirigenti scolastici e insegnanti: quest'anno, per la prima volta, dirigenti scolastici e insegnanti presenteranno on line la domanda di partecipazione agli esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d'esame.
L'elenco completo delle materie scelte per tutti gli indirizzi è consultabile sul sito http://www.miur.it/
Greco al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Lingua straniera al Liceo linguistico, Pedagogia al Liceo pedagogico, Figura disegnata al Liceo artistico, Economia aziendale ai Ragionieri, Topografia ai Geometri, Alimenti e alimentazione all'Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione. Sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2012 e contenute nel decreto firmato dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo che individua, tra l'altro, anche le materie assegnate ai membri esterni. Le prove scritte dell'esame di maturità dell'anno scolastico 2011/2012 si svolgeranno il 20 giugno (prima prova) e 21 giugno (seconda prova). In particolare, per la seconda prova scritta sono state selezionate per i licei: liceo classico: Greco; liceo scientifico: Matematica; liceo linguistico: Lingua straniera; liceo pedagogico: Pedagogia; liceo artistico: Figura disegnata.
Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, spiega il Ministero dell'Istruzione (Miur), in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell'istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono:
per l'istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
per l'istituto tecnico per geometri: Topografia;
per l'istituto tecnico per il turismo: Lingua straniera;
per l'istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione;
per l'istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata;
per l'istituto professionale per tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.
Per il settore artistico (licei e istituti d'arte) la materia di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (Architettura, Ceramica, Mosaico, Marmo, Oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni. Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai membri esterni. La scelta di queste materie ha seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Progetto Esabac: sono 40 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac, finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell'Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009.
Domanda di partecipazione on line per dirigenti scolastici e insegnanti: quest'anno, per la prima volta, dirigenti scolastici e insegnanti presenteranno on line la domanda di partecipazione agli esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di commissari d'esame.
L'elenco completo delle materie scelte per tutti gli indirizzi è consultabile sul sito http://www.miur.it/
lunedì 23 gennaio 2012
BLOCCO AUTOTRASPORTATORI:ATTENZIONE A CHI DEVE METTERSI INVIAGGIO!
L'A4 è paralizzata!!!
Dalle 6,30 di lunedì 22 gennaio numerosi autotrasportatori bloccano il casello cittadino dell'autostrada. Presidi anche a Seriate, Dalmine e Capriate. Lunghe code.
Le manifestazioni degli autotrasportatori arrivano al Nord e quindi anche nella Bergamasca. Dalle 6,30 di questa mattina (22 gennaio) decine di camionisti bloccano in entrata e in uscita il casello di Bergamo dell'autostrada A4. Altri presidi sono stati organizzati a Seriate, Dalmine e Capriate. Il traffico è andato velocemente in paralisi, sia in entrata sia in uscita dai caselli bergamaschi. Gli autotrasportatori, secondo le prime informazioni, non stanno imponendo un blocco totale del traffico, ma consentono il passaggio di alcuni veicoli a scelta. Una sorta di filtro che, però, data la mole di traffico dell'autostrada, ha mandato in paralisi tutta la viabilità, con conseguenze anche sulla viabilità ordinaria
Dalle 6,30 di lunedì 22 gennaio numerosi autotrasportatori bloccano il casello cittadino dell'autostrada. Presidi anche a Seriate, Dalmine e Capriate. Lunghe code.
Le manifestazioni degli autotrasportatori arrivano al Nord e quindi anche nella Bergamasca. Dalle 6,30 di questa mattina (22 gennaio) decine di camionisti bloccano in entrata e in uscita il casello di Bergamo dell'autostrada A4. Altri presidi sono stati organizzati a Seriate, Dalmine e Capriate. Il traffico è andato velocemente in paralisi, sia in entrata sia in uscita dai caselli bergamaschi. Gli autotrasportatori, secondo le prime informazioni, non stanno imponendo un blocco totale del traffico, ma consentono il passaggio di alcuni veicoli a scelta. Una sorta di filtro che, però, data la mole di traffico dell'autostrada, ha mandato in paralisi tutta la viabilità, con conseguenze anche sulla viabilità ordinaria
NON SEMPRE C'E' ONESTA' ANCHE SOTTO LA DIVISA...
Zogno, indagati otto carabinieri.
C'è anche l'ex comandante. «Via le multe e davano informazioni riservate». Inchiesta avviata nel 2010
Indagati anche infermieri: passavano i dati dei feriti a società specializzate in recupero risarcimenti.
da L'ECO DI BERGAMO,22 GENNAIO 2012
ZognoStefano Serpellini
È un'inchiesta partita quasi per caso dallo scrupolo indignato di un cittadino che si sentiva violato nella privacy, ma che s'è poi allargata col passare del tempo, arrivando a introdursi come una bufera negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno. Tra la ventina di indagati figurano otto militari, compreso l'ex comandante, il capitano Filippo Bentivogli, trasferito insieme ad altri quattro sottoposti. Sotto inchiesta con loro ci sono imprenditori, infermieri, dipendenti di società private, che si sarebbero macchiati a vario titolo di diversi reati, tra i quali la corruzione, il falso ideologico e materiale, la rivelazione del segreto d'ufficio.
Intrico di episodi
Un'indagine in corso da circa due anni, lambita dal misterioso suicidio di un brigadiere e attraversata dalle lettere anonime di un «corvo» ben informato, che quasi sicuramente si nasconde dentro la divisa dell'Arma. Il pm Franco Bettini e gli agenti di polizia giudiziaria della Procura di Bergamo hanno a che fare con un intricato puzzle di episodi, il più delle volte non collegati fra di loro.
Il filo rosso che li lega sono le intercettazioni telefoniche: ascoltando le conversazioni, agli inquirenti si aprivano ogni volta nuovi scenari. Contravvenzioni stradali che s'arenavano prima di approdare in prefettura, notizie riservate che venivano passate a chi sperava di farci soldi o messe a disposizione di imprenditori, più altre vicende che faticano a trapelare dal riserbo che si è imposto chi sta indagando. L'inchiesta è infatti ancora nel vivo e promette di far lievitare il numero degli indagati (potrebbero arrivare alla cinquantina), logico che le informazioni filtrino con il contagocce.
Il via con gli infermieri «talpa»
L'indagine parte nei primi mesi del 2010 e per un episodio che, riletto alla luce di quanto è poi emerso, fa quasi sorridere. Un cittadino, subito dopo essere stato dimesso da un ospedale della provincia dov'era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale, viene contattato da una società che si occupa di ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. L'uomo si vede offrire i servizi, ma rifiuta indispettito per l'intromissione nella propria sfera personale. «Ma come avete fatto ad avere i miei dati, chi ve li ha dati?», chiede. Il dipendente della società tergiversa, fa il vago, porge le scuse e prende atto che il signore non è interessato. Ma la cosa non finisce lì. Perché l'automobilista si rivolge alle forze dell'ordine e sporge denuncia.
È in questo momento che inizia l'inchiesta. Chi viene incaricato di far luce non sa ancora quali orizzonti gli si spalancheranno. Pensa a un episodio, o quantomeno a un fenomeno, circoscritto. È con questo convincimento che gli investigatori si presentano all'ospedale per acquisire le cartelle cliniche dell'automobilista ferito e i turni del personale utili ad accertare chi aveva la facoltà di procurarsi i suoi dati. Si viene così a conoscenza di una rete di infermieri infedeli, che passano informazioni sui pazienti ricoverati per lesioni da incidente stradale ad alcune ditte specializzate nel recupero dei risarcimenti. La pratica, scopriranno in seguito gli inquirenti, è piuttosto diffusa e forse in voga anche in altri ospedali della Bergamasca. Vengono sequestrati gli elenchi dei feriti e si scopre che molti di loro sono stati contattati dalle stesse società. In pochi si sono chiesti come hanno fatto a risalire alle proprie generalità e, se si sono posti il dubbio, hanno preferito sorvolare.
Finiscono così sotto inchiesta alcuni infermieri. Il sospetto è che, in cambio delle «soffiate», ricevessero compensi. Ma il passaggio di denaro o di favori non è per il momento stato accertato e dunque il reato loro contestato resta la violazione del segreto d'ufficio. Intercettando le presunte «talpe», lo spettro dell'inchiesta comincia ad allargarsi. Perché, origliando le conversazioni, gli investigatori incappano in altri presunti reati e in altri nomi.
I carabinieri sotto inchiesta
È in questa fase che l'inchiesta sbarca negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno, con il suo carico di veleni e sospetti. Gli elementi raccolti da chi indaga raccontano di una serie di reati commessi da alcuni militari. Quelli più frequenti, secondo le accuse, riguarderebbero le infrazioni del codice della strada e le relative contravvenzioni mai giunte (o giunte solo in parte) sulla scrivania dei superiori e in prefettura. Piccoli favori confezionati occasionalmente per amici o collaudato sistema dietro al quale si celerebbero retribuzioni che, codice penale alla mano, non sarebbero altro che tangenti? Per il momento anche in questo filone non c'è prova che siano corsi denaro o vantaggi indebiti. Ma per gli inquirenti ci sarebbe una collezione di infrazioni – tra verbali taroccati e altre operazioni irregolari – sufficienti a ipotizzare il falso ideologico e materiale e, in qualche caso, pure la corruzione. Perché – è il ragionamento del pm – non è sensato che uno rischi senza avere almeno un piccolo tornaconto.
Tra i carabinieri nei guai c'è anche il capitano Filippo Bentivogli, l'ex comandante della Compagnia brembana, arrivato a Zogno nell'ottobre 2008 dal nucleo operativo radiomobile di Corleone e destinato ad altra sede nel settembre scorso, dopo che da tempo gli era stato recapitato l'avviso di garanzia. All'ufficiale è contestata la violazione del segreto d'ufficio, perché – stando alle accuse – avrebbe fornito alla sua compagna, una nota imprenditrice della Valle, informazioni che sarebbero dovute rimanere riservate.
L'indagine sta ora scendendo lungo il Brembo: tra gli indiziati pure un militare della Compagnia di Bergamo, sospettato di essere coinvolto in alcuni dei reati contemplati dall'inchiesta.
Il corvo e il suicidio
Un'inchiesta che s'è forse lasciata dietro una vittima, il brigadiere suicidatosi nel suo ufficio nel novembre 2010. Figurava tra gli indagati e, ipotizza qualcuno, probabilmente non ha retto alla pressione e all'onta, lui che aveva alle spalle una carriera senza macchie.
Anche in questo caso è però arduo stabilire se il tragico gesto sia dovuto o meno alle indagini in corso.
È invece certo della consequenzialità l'autore delle due lettere anonime fatte circolare in questi mesi. Missive dalla sintassi e dall'ortografia traballanti, ma molto documentate e compilate con parole talmente partecipate che finiscono per sconfinare nell'invettiva contro chi sta indagando e contro alcuni colleghi accusati di fare da quinta colonna agli investigatori.
Per questo non è campato per aria supporre che il «corvo» sia proprio un carabiniere. Se non uno di quelli indagati, almeno uno che da questa inchiesta è stato danneggiato.
C'è anche l'ex comandante. «Via le multe e davano informazioni riservate». Inchiesta avviata nel 2010
Indagati anche infermieri: passavano i dati dei feriti a società specializzate in recupero risarcimenti.
da L'ECO DI BERGAMO,22 GENNAIO 2012
ZognoStefano Serpellini
È un'inchiesta partita quasi per caso dallo scrupolo indignato di un cittadino che si sentiva violato nella privacy, ma che s'è poi allargata col passare del tempo, arrivando a introdursi come una bufera negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno. Tra la ventina di indagati figurano otto militari, compreso l'ex comandante, il capitano Filippo Bentivogli, trasferito insieme ad altri quattro sottoposti. Sotto inchiesta con loro ci sono imprenditori, infermieri, dipendenti di società private, che si sarebbero macchiati a vario titolo di diversi reati, tra i quali la corruzione, il falso ideologico e materiale, la rivelazione del segreto d'ufficio.
Intrico di episodi
Un'indagine in corso da circa due anni, lambita dal misterioso suicidio di un brigadiere e attraversata dalle lettere anonime di un «corvo» ben informato, che quasi sicuramente si nasconde dentro la divisa dell'Arma. Il pm Franco Bettini e gli agenti di polizia giudiziaria della Procura di Bergamo hanno a che fare con un intricato puzzle di episodi, il più delle volte non collegati fra di loro.
Il filo rosso che li lega sono le intercettazioni telefoniche: ascoltando le conversazioni, agli inquirenti si aprivano ogni volta nuovi scenari. Contravvenzioni stradali che s'arenavano prima di approdare in prefettura, notizie riservate che venivano passate a chi sperava di farci soldi o messe a disposizione di imprenditori, più altre vicende che faticano a trapelare dal riserbo che si è imposto chi sta indagando. L'inchiesta è infatti ancora nel vivo e promette di far lievitare il numero degli indagati (potrebbero arrivare alla cinquantina), logico che le informazioni filtrino con il contagocce.
Il via con gli infermieri «talpa»
L'indagine parte nei primi mesi del 2010 e per un episodio che, riletto alla luce di quanto è poi emerso, fa quasi sorridere. Un cittadino, subito dopo essere stato dimesso da un ospedale della provincia dov'era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale, viene contattato da una società che si occupa di ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. L'uomo si vede offrire i servizi, ma rifiuta indispettito per l'intromissione nella propria sfera personale. «Ma come avete fatto ad avere i miei dati, chi ve li ha dati?», chiede. Il dipendente della società tergiversa, fa il vago, porge le scuse e prende atto che il signore non è interessato. Ma la cosa non finisce lì. Perché l'automobilista si rivolge alle forze dell'ordine e sporge denuncia.
È in questo momento che inizia l'inchiesta. Chi viene incaricato di far luce non sa ancora quali orizzonti gli si spalancheranno. Pensa a un episodio, o quantomeno a un fenomeno, circoscritto. È con questo convincimento che gli investigatori si presentano all'ospedale per acquisire le cartelle cliniche dell'automobilista ferito e i turni del personale utili ad accertare chi aveva la facoltà di procurarsi i suoi dati. Si viene così a conoscenza di una rete di infermieri infedeli, che passano informazioni sui pazienti ricoverati per lesioni da incidente stradale ad alcune ditte specializzate nel recupero dei risarcimenti. La pratica, scopriranno in seguito gli inquirenti, è piuttosto diffusa e forse in voga anche in altri ospedali della Bergamasca. Vengono sequestrati gli elenchi dei feriti e si scopre che molti di loro sono stati contattati dalle stesse società. In pochi si sono chiesti come hanno fatto a risalire alle proprie generalità e, se si sono posti il dubbio, hanno preferito sorvolare.
Finiscono così sotto inchiesta alcuni infermieri. Il sospetto è che, in cambio delle «soffiate», ricevessero compensi. Ma il passaggio di denaro o di favori non è per il momento stato accertato e dunque il reato loro contestato resta la violazione del segreto d'ufficio. Intercettando le presunte «talpe», lo spettro dell'inchiesta comincia ad allargarsi. Perché, origliando le conversazioni, gli investigatori incappano in altri presunti reati e in altri nomi.
I carabinieri sotto inchiesta
È in questa fase che l'inchiesta sbarca negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno, con il suo carico di veleni e sospetti. Gli elementi raccolti da chi indaga raccontano di una serie di reati commessi da alcuni militari. Quelli più frequenti, secondo le accuse, riguarderebbero le infrazioni del codice della strada e le relative contravvenzioni mai giunte (o giunte solo in parte) sulla scrivania dei superiori e in prefettura. Piccoli favori confezionati occasionalmente per amici o collaudato sistema dietro al quale si celerebbero retribuzioni che, codice penale alla mano, non sarebbero altro che tangenti? Per il momento anche in questo filone non c'è prova che siano corsi denaro o vantaggi indebiti. Ma per gli inquirenti ci sarebbe una collezione di infrazioni – tra verbali taroccati e altre operazioni irregolari – sufficienti a ipotizzare il falso ideologico e materiale e, in qualche caso, pure la corruzione. Perché – è il ragionamento del pm – non è sensato che uno rischi senza avere almeno un piccolo tornaconto.
Tra i carabinieri nei guai c'è anche il capitano Filippo Bentivogli, l'ex comandante della Compagnia brembana, arrivato a Zogno nell'ottobre 2008 dal nucleo operativo radiomobile di Corleone e destinato ad altra sede nel settembre scorso, dopo che da tempo gli era stato recapitato l'avviso di garanzia. All'ufficiale è contestata la violazione del segreto d'ufficio, perché – stando alle accuse – avrebbe fornito alla sua compagna, una nota imprenditrice della Valle, informazioni che sarebbero dovute rimanere riservate.
L'indagine sta ora scendendo lungo il Brembo: tra gli indiziati pure un militare della Compagnia di Bergamo, sospettato di essere coinvolto in alcuni dei reati contemplati dall'inchiesta.
Il corvo e il suicidio
Un'inchiesta che s'è forse lasciata dietro una vittima, il brigadiere suicidatosi nel suo ufficio nel novembre 2010. Figurava tra gli indagati e, ipotizza qualcuno, probabilmente non ha retto alla pressione e all'onta, lui che aveva alle spalle una carriera senza macchie.
Anche in questo caso è però arduo stabilire se il tragico gesto sia dovuto o meno alle indagini in corso.
È invece certo della consequenzialità l'autore delle due lettere anonime fatte circolare in questi mesi. Missive dalla sintassi e dall'ortografia traballanti, ma molto documentate e compilate con parole talmente partecipate che finiscono per sconfinare nell'invettiva contro chi sta indagando e contro alcuni colleghi accusati di fare da quinta colonna agli investigatori.
Per questo non è campato per aria supporre che il «corvo» sia proprio un carabiniere. Se non uno di quelli indagati, almeno uno che da questa inchiesta è stato danneggiato.
venerdì 20 gennaio 2012
CHE SOLERZIA!
DALL'ALBO PRETORIO....
COMUNE DI VILLA D’ADDA
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COMUNE DI VILLA D’ADDA
Provincia di Bergamo
ORIGINALE
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N° 21 gen.
DETERMINAZIONE
N° 11 del 16-01-2012
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SERVIZIO TECNICO
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OGGETTO:
IMPEGNO DI SPESA PER RIMBORSO MISSIONI
Determinazione n. 11 | 16-01-2012 |
n. gen. 21
Oggetto: | IMPEGNO DI SPESA PER RIMBORSO MISSIONI |
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
VISTA la legge n. 266 del 23.12.05 art. 1 comma 213 con la quale è stata soppressa l’indennità di trasferta;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165;
RILEVATO che ai sensi della normativa vigente i dipendenti comunali, nell’esclusivo interesse del Comune, possono essere autorizzati a compiere missioni per il disbrigo di pratiche inerenti all’ufficio cui sono preposti;
DATO ATTO che normalmente si utilizzando i mezzi pubblici di servizio o i mezzi di proprietà comunale anticipando le spese per biglietti, parcheggi, etc…;
RITENUTO dover precostituire impegno di spesa presunto di € 21,00 per il rimborso delle spese di viaggio sostenute dal personale del Servizio Tecnico autorizzato a compiere missioni (biglietti di mezzi di trasporto pubblico, parcheggio, etc.)
RICHIAMATO l’art. 183, 1° comma, del D. lgs n. 267/2000;
VISTO il bilancio di previsione 2012 in fase di predisposizione;
D E T E R M I N A
1. DI IMPEGNARE la somma presunta di € 21,00 per il rimborso spese di viaggio sostenute dal personale del Servizio Tecnico, durante missioni autorizzate nel corso dell’anno 2012 e di imputare la somma all’int. 1.01.06.03 ex cap. 1089 del bilancio di previsione 2012 in fase di predisposizione;
2. DI AUTORIZZARE l’economo comunale al rimborso, al personale autorizzato ad effettuare missioni, di eventuali biglietti di mezzi di trasporto pubblico, parcheggi etc… debitamente documentati, nei limiti dell’impegno assunto.
******************
Il Responsabile del Servizio TECNICO
GUARDASCIONE ROSAMARIA
Determinazione n. 11 | 16-01-2012 |
n. gen. 21
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VISTO DI REGOLARITÀ CONTABILE ATTESTANTE
LA COPERTURA FINANZIARIA
Ai sensi dell’art. 151 comma 4 del Decreto Legislativo 267 del 18 agosto 2000 si appone il visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria.
Villa d’Adda, lì
Il Resp. Servizio Finanziario
PIROLA ELENA
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Ridiamo o piangiamo?
DIECI CITTA' DENUNCIANO BOSSI.
Insulti!
da BERGAMONEWS.
da BERGAMONEWS.
Dopo le frasi su Napolitano e Monti decine di cittadini italiani hanno denunciato il Senatùr per vilipendio al capo dello Stato e offese alle cariche istituzionali.
La Berghem Frecc potrebbe costare cara al Senatùr: decine di cittadini italiani l'hanno infatti denunciato per vilipendio al capo dello stato e offese alle cariche istituzionali. Perché quella sera, il 29 dicembre in quel di Albino Umberto Bossi si è messo alla testa di un sorta di "spernacchiamento" generale del popolo leghista a Giorgio Napolitano. Dapprima le corna al presidente della Repubblica e poi l'appellativo "terùn". Quindi una sfilza di cori decisamente volgari stavolta dedicati al presidente del Consiglio (tra tutti: "Monti vai a fare....").
A Bergamo, ma anche in altre nove città di cui Verona è capofila e dove si sono raccolte le firme (Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma, Napoli, Bari) verrà depositata la querela contro il leader del Carroccio. Una specie di class action politica decisa in nome del rispetto delle istituzioni.
Il Senatore della Repubblica ed ex ministro delle Riforme Bossi, dice la denuncia, "ha proferito frasi e rivolto gesti di una gravità inaudita allIndirizzo delle più alte cariche dello Stato nonché dell'intera comunità nazionale".
Frasi come: "Si chiama napoletano... Oh no! Non sapevo che l'era un terùn" non sono, dichiarano gli autori della denuncia, pura goliardia ma un "attacco sovversivo contro l'Unità d'Italia e i suoi organi costituzionali".
I reati che si potrebbero prefigurare sono sovversione, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni, nonché offesa all'Onore e al prestigio del presidente della Repubblica e vilipendio della nazione.
La Procura competente, che dovrà gestire il fascicolo sulle esternazioni di Bossi, è Bergamo: visto che gli eventuali reati, qualora dovessero essere accertati, si sono consumati a Albino.
A Bergamo, ma anche in altre nove città di cui Verona è capofila e dove si sono raccolte le firme (Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma, Napoli, Bari) verrà depositata la querela contro il leader del Carroccio. Una specie di class action politica decisa in nome del rispetto delle istituzioni.
Il Senatore della Repubblica ed ex ministro delle Riforme Bossi, dice la denuncia, "ha proferito frasi e rivolto gesti di una gravità inaudita allIndirizzo delle più alte cariche dello Stato nonché dell'intera comunità nazionale".
Frasi come: "Si chiama napoletano... Oh no! Non sapevo che l'era un terùn" non sono, dichiarano gli autori della denuncia, pura goliardia ma un "attacco sovversivo contro l'Unità d'Italia e i suoi organi costituzionali".
I reati che si potrebbero prefigurare sono sovversione, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni, nonché offesa all'Onore e al prestigio del presidente della Repubblica e vilipendio della nazione.
La Procura competente, che dovrà gestire il fascicolo sulle esternazioni di Bossi, è Bergamo: visto che gli eventuali reati, qualora dovessero essere accertati, si sono consumati a Albino.
giovedì 19 gennaio 2012
LUTTO NELL'ALPINISMO
E' morto Mario Merelli
Il noto alpinista bergamasco Mario Merelli è morto intorno alle 8 di mercoledì 18 gennaio. Secondo le prime informazioni l'alpinista ha perso la vita cadendo in un canale nella discesa dal pizzo Scais, nei pressi del rifugio Brunone, in territorio di Valbondione. Merelli, 49 anni, viveva a Lizzola ed era amatissimo da tutti gli appassionati di montagna bergamaschi. L'incidente è avvenuto nella discesa del pizzo Scais insieme all'amico di sempre, l'ex presidente del Cai Paolo Valoti. I due sono partiti da Valbondione alle 23 di martedì 17 gennaio per poi fermarsi al rifugio Coca per una pausa. In notturna la scalata al pizzo Scais. La vetta è stata raggiunta intorno alle 6 di mercoledì. Merelli e Valoti hanno poi deciso di raggiungere il rifugio Brunone. Durante la discesa Merelli si sarebbe aggrappato a un macigno che ha perso stabilità. E' precipitato per circa trecento metri. Il compagno di escursione è sceso per verificare le condizioni dell'amico ed è risalito per chiamare i soccorsi. Sul posto è giunto l'elicoccorso del 118, che ha issato il corpo senza vita di Merelli con il verricello. La salma si trova alla base del soccorso alpino di Clusone. Sotto choc anche il responsabile del Soccorso Alpino provinciale, Renato Ronzoni: "Basta un niente perchè tutto si trasformi in una tragica fatalità. Mario era sempre riuscito a ridurre al minimo il rischio".
Originario di Vertova e figlio di una guida alpina, Merelli nella sua ventennale carriera aveva conquistato una decina di «ottomila», tra cui due volte l'Everest. L’ultima in ordine di tempo, il suo decimo ottomila, è stato il Dhaulaghiri (8,167 metri), in Nepal, scalato insieme a Marco Zaffaroni, nel maggio 2011 e prima il Cho Oyu (8201 metri) scalato il 29 settembre 2009.
mercoledì 18 gennaio 2012
COMUNICATO DAL GRUPPO EL@
Grazie al nostro appello in appena 48 ore sul sito del comune sono pubblicati anche i testi delle determine! quanta solerzia!
Cari amici, con grande soddisfazione Vi comunichiamo che da oggi 18 gennaio 2012 sul sito del comune di Villa d’Adda sono pubblicati anche i testi delle determine dei responsabili degli uffici comunali. E' un passo significativo verso un comune più trasparente!L’appello pubblico si è dimostrato estremamente efficace: infatti ieri è stato riportato il nostro appello sul giornale di Merate e da oggi si possono leggere i provvedimenti,che predispongono e sottoscrivono i responsabili dei Servizi/Uffici del nostro comune, che riguardano l'affidamento di forniture e servizi, l'indizione di pubblici incanti e trattative private, il conferimento di incarichi professionali di modesta entità, ecc..
Per vedere anche solo in piccola parte di come vengono spesi i nostri soldi cliccate su questo link:
http://213.203.143.153/c016238/mc/mc_p_ricerca.php?menu=351&sa=0&tipohtml=1&rrfupro=../mc/mc_p_ricerca.php&nodo=30&&x=&fun=351&abi=0&server=&ente=c016238&DOABKPR=23&sigla=E1&node=29
In questo comune c’è ancora moltissimo da fare!La nostra idea è che il comune debba essere di vetro: non ci devono essere segreti e deve essere sempre chiaro quanto si spende e perché.
http://213.203.143.153/c016238/mc/mc_p_ricerca.php?menu=351&sa=0&tipohtml=1&rrfupro=../mc/mc_p_ricerca.php&nodo=30&&x=&fun=351&abi=0&server=&ente=c016238&DOABKPR=23&sigla=E1&node=29
In questo comune c’è ancora moltissimo da fare!La nostra idea è che il comune debba essere di vetro: non ci devono essere segreti e deve essere sempre chiaro quanto si spende e perché.
L’anno scorso il consiglio comunale ha votato favorevolmente una mozione sulla videoripresa delle sedute dei consigli comunali presentata dal nostro gruppo dove si impegnava il Sindaco a mettere in pista entro trenta giorni uno studio di fattibilità. E' passato un anno e non si hanno notizie!
Perché chi ci amministra non vuole che si videoriprendano le sedute dei consigli comunali? Perché quando si chiede come sia possibile spendere 30.000 euro per restaurare un monumento nessuno ti riesce a dare una spiegazione chiara?
Un saluto da chi ci tiene al suo Paese!
I Consiglieri del Gruppo El@
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