Insulti!
da BERGAMONEWS.
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Dopo le frasi su Napolitano e Monti decine di cittadini italiani hanno denunciato il Senatùr per vilipendio al capo dello Stato e offese alle cariche istituzionali.
La Berghem Frecc potrebbe costare cara al Senatùr: decine di cittadini italiani l'hanno infatti denunciato per vilipendio al capo dello stato e offese alle cariche istituzionali. Perché quella sera, il 29 dicembre in quel di Albino Umberto Bossi si è messo alla testa di un sorta di "spernacchiamento" generale del popolo leghista a Giorgio Napolitano. Dapprima le corna al presidente della Repubblica e poi l'appellativo "terùn". Quindi una sfilza di cori decisamente volgari stavolta dedicati al presidente del Consiglio (tra tutti: "Monti vai a fare....").
A Bergamo, ma anche in altre nove città di cui Verona è capofila e dove si sono raccolte le firme (Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma, Napoli, Bari) verrà depositata la querela contro il leader del Carroccio. Una specie di class action politica decisa in nome del rispetto delle istituzioni.
Il Senatore della Repubblica ed ex ministro delle Riforme Bossi, dice la denuncia, "ha proferito frasi e rivolto gesti di una gravità inaudita allIndirizzo delle più alte cariche dello Stato nonché dell'intera comunità nazionale".
Frasi come: "Si chiama napoletano... Oh no! Non sapevo che l'era un terùn" non sono, dichiarano gli autori della denuncia, pura goliardia ma un "attacco sovversivo contro l'Unità d'Italia e i suoi organi costituzionali".
I reati che si potrebbero prefigurare sono sovversione, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni, nonché offesa all'Onore e al prestigio del presidente della Repubblica e vilipendio della nazione.
La Procura competente, che dovrà gestire il fascicolo sulle esternazioni di Bossi, è Bergamo: visto che gli eventuali reati, qualora dovessero essere accertati, si sono consumati a Albino.
A Bergamo, ma anche in altre nove città di cui Verona è capofila e dove si sono raccolte le firme (Vicenza, Bassano, Brescia, Trento, Milano, Roma, Napoli, Bari) verrà depositata la querela contro il leader del Carroccio. Una specie di class action politica decisa in nome del rispetto delle istituzioni.
Il Senatore della Repubblica ed ex ministro delle Riforme Bossi, dice la denuncia, "ha proferito frasi e rivolto gesti di una gravità inaudita allIndirizzo delle più alte cariche dello Stato nonché dell'intera comunità nazionale".
Frasi come: "Si chiama napoletano... Oh no! Non sapevo che l'era un terùn" non sono, dichiarano gli autori della denuncia, pura goliardia ma un "attacco sovversivo contro l'Unità d'Italia e i suoi organi costituzionali".
I reati che si potrebbero prefigurare sono sovversione, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni, nonché offesa all'Onore e al prestigio del presidente della Repubblica e vilipendio della nazione.
La Procura competente, che dovrà gestire il fascicolo sulle esternazioni di Bossi, è Bergamo: visto che gli eventuali reati, qualora dovessero essere accertati, si sono consumati a Albino.
Magari sarebbe ora che Bossi e il suo Cerchio si mettessero in pensione per lasciare il posto a gente più valida e onesta.
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