TERREMOTO NEL NORD ITALIA!
9,06: forte scossa nel Reggiano
Avvertita in tutta la Bergamasca
Un'altra scossa di terremoto è stata sentita distintamente in tutta la provincia alle 9.06 di mercoledì 25 gennaio. Sono arrivate segnalazioni da Bergamo città, dall'Isola, dalla Val Cavallina, dalla Bassa e da Clusone. C'è chi è stato quasi sbalzato dal letto in città.
La scossa di terremoto è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Brescello e Castel di Sotto. Il terremoto è stato sentito in tutto il Nord Italia. A Milano hanno tremato i palazzi più alti.
La Prefettura di Reggio Emilia non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a persone o cose. Sono attualmente in corso ricognizioni nelle aree dove il sisma è stato avvertito, in coordinamento con l'Amministrazione provinciale, Comuni, vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile.
Rallentamenti a partire dalle 9,15 sono stati segnalati dalle Ferrovie dello Stato fra Bologna e Milano, sia sulla linea convenzionale sia sulla linea Alta Velocità, per consentire le verifiche sullo stato delle infrastrutture dopo la seconda scossa avvertita nel Reggiano.
Il terremoto di stamattina, avvenuto a 33,2 km di profondità, è legato ai movimenti della placca Adriatica, che si estende sotto l'area della pianura Padana e si deforma verso Sud, per poi scendere sotto l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti concentratisi nella zona del Veronese riguardano invece la placca Adriatica che spinge per scendere sotto le Alpi.
Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa. Sia a causa della profondità, sia perchè è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4,9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 era stata registrata in provincia di Verona a mezzanotte e 54 minuti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Anche in questo caso nessun danno a persone o cose.
Il terremoto era stato avvertito anche in Lombardia e nella Bergamasca. La scossa era stata seguita all'1,05 da una replica di 2.1 gradi della scala Richter. Sono quattro in totale le scosse registrate nella zona delle Prealpi venete da martedì sera (le prime due di magnitudo 2.7 e 2.1 alle 20,41 e alle 20,49).
da L'ECO DI BERGAMO
Avvertita in tutta la Bergamasca
Un'altra scossa di terremoto è stata sentita distintamente in tutta la provincia alle 9.06 di mercoledì 25 gennaio. Sono arrivate segnalazioni da Bergamo città, dall'Isola, dalla Val Cavallina, dalla Bassa e da Clusone. C'è chi è stato quasi sbalzato dal letto in città.
La scossa di terremoto è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Brescello e Castel di Sotto. Il terremoto è stato sentito in tutto il Nord Italia. A Milano hanno tremato i palazzi più alti.
La Prefettura di Reggio Emilia non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a persone o cose. Sono attualmente in corso ricognizioni nelle aree dove il sisma è stato avvertito, in coordinamento con l'Amministrazione provinciale, Comuni, vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile.
Rallentamenti a partire dalle 9,15 sono stati segnalati dalle Ferrovie dello Stato fra Bologna e Milano, sia sulla linea convenzionale sia sulla linea Alta Velocità, per consentire le verifiche sullo stato delle infrastrutture dopo la seconda scossa avvertita nel Reggiano.
Il terremoto di stamattina, avvenuto a 33,2 km di profondità, è legato ai movimenti della placca Adriatica, che si estende sotto l'area della pianura Padana e si deforma verso Sud, per poi scendere sotto l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti concentratisi nella zona del Veronese riguardano invece la placca Adriatica che spinge per scendere sotto le Alpi.
Entrambe le zone di confine con queste catene montuose sono considerate dai sismologi zone di pericolosità moderata, sebbene vicine a zone di pericolosità maggiore, come quelle nelle quali comincia la catena montuosa. Sia a causa della profondità, sia perchè è avvenuto sulla placca Adriatica, il terremoto di magnitudo 4,9 avvenuto nel Reggiano è stato avvertito in una zona molto estesa. La placca Adriatica è infatti caratterizzata da una rigidità che favorisce la propagazione dell'energia.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 era stata registrata in provincia di Verona a mezzanotte e 54 minuti. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant'Anna d'Alfaedo. Anche in questo caso nessun danno a persone o cose.
Il terremoto era stato avvertito anche in Lombardia e nella Bergamasca. La scossa era stata seguita all'1,05 da una replica di 2.1 gradi della scala Richter. Sono quattro in totale le scosse registrate nella zona delle Prealpi venete da martedì sera (le prime due di magnitudo 2.7 e 2.1 alle 20,41 e alle 20,49).
da L'ECO DI BERGAMO
Poco dopo le ore nove anche a Villa d'Adda si è avvertito un forte boato durato pochi secondi,accompagnato da vibrazioni di pavimenti e lampadari.
Al momento non vengono segnalati danni a persone e a cose.
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L'esperto: «State tranquilli:
anche se non si può mai dire ...»
«State tranquilli, anche se con i terremoti non si può mai dire con assoluta sicurezza». Giuditta Galli, geologo del Centro geofisico prealpino di Varese, spiega che scosse come quelle di mercoledì notte, e del mattino, sono abbastanza normali in Pianura Padana.
La prima scossa era stata avvertita nel Veronese e in buona parte del Nord alle 0,54. La seconda scossa, più forte, ha avuto per epicentro il confine fra l'Emilia Romagna e Mantova, in particolare nella zona di Brescello, il paese di don Camillo, per intendersi.
«Il terremoto delle 9,06 - ci ha spiegato Giuditta Galli - si è verificato all'epicentro a una profondità di circa 33 chilometri. Ha avuto una intensità di 4,9 della scala Ricther, pari circa a 7 gradi Mercalli. I due terremoti, della notte e del mattino, non è detto che siano correlati».
Cosa dobbiamo aspettarci? «Purtroppo non si può mai dire: probabilmente questa è stata la scossa principale (9,06) che ha liberato la maggior parte dell'energia; potrebbe esserci ancora qualche piccola scossa nei prossimi giorni, ma non possiamo dirlo con sicurezza, perché il terremoto potrebbe aver anche già scaricato tutta la sua energia».
Fatti normali per la Pianura Padana? «Sì - spiega il geologo -: abbiamo già registrato in passato altri terremoti, anche perché quella è la zona di confine, anche se non si vede, fra gli appennini e la pianura. Gli appennini sono soggetti agli spostamenti della crosta terrestre caratteristici dell'Italia, e quindi accumulano energia che ogni tanto rilasciano sotto forma di terremoto».
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