Si è spento all'età di 93 anni Oscar Luigi Scalfaro. L'ex presidente della Repubblica è morto nella notte nella sua casa di via Camillo Serafini a Roma per un arresto cardiaco. I funerali si terranno domani, 30 gennaio 2012, in forma privata alle 14 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Il saluto a Scalfaro potrà essere reso nella chiesa di Sant'Egidio, sita nella piazza omonima, nella stessa giornata di domani dalle ore 10.30 alle ore 13.30. Le prime parole di cordoglio sono arrivate dal presidente della Repubblica. "E' con profonda commozione che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa - è il commento di Giorgio Napolitano - ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del paese, e l'amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato. E' stato un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell'Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale. Si è identificato col Parlamento, cui ha dedicato con passione la più gran parte del suo impegno. Da uomo di governo, ha lasciato l'impronta più forte nella funzione da lui sentitissima di ministro dell'Interno. Da presidente della Repubblica, ha fronteggiato con fermezza e linearità periodi tra i più difficili della nostra storia. Da uomo di fede, da antifascista e da costruttore dello Stato democratico, ha espresso al livello più alto la tradizione dell'impegno politico dei cattolici italiani, svolgendo un ruolo peculiare nel partito della Democrazia Cristiana. Mai dimenticando la sua giovanile scelta di magistrato, Oscar Luigi Scalfaro ha avuto sempre per supremo riferimento la legge, la Costituzione, le istituzioni repubblicane. In questa luce sarà ricordato e onorato, innanzitutto da quanti come me hanno potuto conoscere da vicino anche il calore e la schiettezza della sua umanità. Alla figlia Marianna, che gli è stata amorevolmente, ininterrottamente vicina, la mia commossa solidarietà". Il presidente della Repubblica si è recato intorno alle 10.30 in via Camillo Serafini per rendere omaggio all'ex capo dello Stato, e si è intrattenuto per circa un'ora con la figlia di Scalfaro, Marianna, e con gli altri parenti.
Oscar Luigi Scalfaro era nato a Novara il 9 settembre 1918. Era vedovo di Maria Inzitari dalla quale ha avuto l'unica figlia Marianna, che gli è stata a fianco sino alla morte. Viene eletto deputato prima nell'assemblea costituente il 2 giugno 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana risultando capolista della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli, e poi in tutte le successive legislature fino al 1992. Proprio quell'anno, al termine di una lunghissima serie di votazioni, poche ore dopo la strage di Palermo in cui morì Giovanni Falcone, viene trovato l'accordo sul suo nome. Scalfaro in quel momento era presidente della Camera, e venne poi eletto quale 9° presidente della Repubblica succedendo a Francesco Cossiga grazie a 672 voti su 1002. Rimarrà in carica dal 28 maggio 1992 al 15 maggio 1999. Il primo atto ufficiale è proprio la visita al luogo dell'agguato mafioso contro il magistrato siciliano. La sua presidenza attraversa una delle fasi più delicate della storia della Repubblica, lui stesso definì quel periodo "drammatico" in quanto prima si trova ad affrontare la bufera di Tangentopoli, il referendum elettorale del 1993, il primo Governo Berlusconi e la sua complessa uscita di scena. Dopo le parentesi Dini si votò e fu la volta di Prodi dal 1996 al 1998 quando l'Italia centrò l'entrata nell'euro. L'ultimo a giurare nelle mani di Scalfaro fu Massimo D'Alema il 21 ottobre 1998. Tra le moltissime cariche ricoperte quella di sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri dal 1954 al 1955 (Governo Scelba) quando si adoperò attivamente per il rientro di Trieste all'Italia, per l'accoglienza dei profughi giuliano-dalmati e per l'attuazione degli accordi De Gasperi-Gruber riguardanti l'Alto Adige. Sottosegretario di stato al ministero della Giustizia dal 1955 al 1958 (1° Governo Segni - Governo Zoli) quando promosse e portò all'approvazione la legge che consente alle donne l'accesso alla carriera di magistrato. Scalfaro promosse anche la legge che istituì la polizia femminile. Fu poi ministro dei Trasporti e dell'aviazione civile dal 1966 al 1968 (3° Governo Moro - 2° Governo Leone) e successivamente nel 1972 (1° Governo Andreotti) quando affrontò per la prima volta nella storia delle Ferrovie il tema dell'Alta Velocità avviando la costruzione della "direttissima" Roma-Firenze. Fu poi ministro della pubblica istruzione nel 1972 (2° Governo Andreotti). Dal 1975 al 1983 fu poi vicepresidente della camera dei deputati. Fu poi ministro dell'Interno dal 1983 al 1987 (1° Governo Craxi - 6° Governo Fanfani) quando promosse e stipulò i primi accordi internazionali con i paesi della Comunità europea, con Israele e con i governi africani dell'area mediterranea. Nell'aprile del 1987, dopo le dimissioni del governo presieduto da Craxi, Cossiga gli conferì l'incarico di formare il nuovo governo ma non ci riuscì. Dal 1989 al 1991 fu presidente della commissione sulla ricostruzione dell'Irpinia dopo il terremoto. L'unica macchia nella sua lunga vita politica resta quella del presunto e mai completamente chiarito scandalo dei fondi neri del Sisde. Una vicenda complessa ed oscura che lo portò ad un intervento televisivo in diretta il 3 novembre 1993, quando per difendersi dalla accuse usò la famosa espressione: "Io non ci sto".
Decine le testimonianze di affetto e stima arrivate alla famiglia da tutto il mondo politico e cattolico italiano. "E' morto nel sonno. E' stato un grande cristiano, un grande italiano: ci mancherà", ha commentato monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, uscendo dall'abitazione della sua casa. "Con Oscar Luigi Scalfaro - ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini - scompare un protagonista della vita politica e istituzionale italiana la cui azione ha attraversato tutta la storia della Repubblica. Uomo di profonde convinzioni, animato da un operoso rigore ideale, il presidente Scalfaro si è battuto convintamente per tutta la vita per l'affermazione degli ideali in cui credeva e per una Italia sempre più forte, democratica e unita".
"La notizia della scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro - ha ribadito il presidente del Senato, Renato Schifani - lascia un vuoto nella politica e nelle Istituzioni carico di tristezza. Per chi lo ha conosciuto, per chi ha apprezzato nel corso degli anni il suo impegno a difesa della Costituzione, la ferita della sua scomparsa è particolarmente dolorosa. Con questi sentimenti desidero comunicarvi le mie condoglianze più sincere e quelle di tutto il Senato. Scalfaro ha caratterizzato con la sua esperienza e la sua dedizione alla cosa pubblica l'intera stagione dell'Italia repubblicana, fornendoci un esempio insostituibile di senso civico. Oscar Luigi Scalfaro ha incarnato e presenta ai cittadini di oggi e di domani un'immagine della Repubblica cui tutti teniamo gelosamente: una Repubblica baluardo dei diritti dell'uomo e della pace, impegnata nel promuovere il protagonismo responsabile delle parti sociali, sollecita nel richiamare ciascuno all'adempimento dei propri doveri di solidarietà". Cordoglio anche dal presidente del Consiglio, Mario Monti. "Negli incarichi di Governo, di presidente della Camera e di capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro ha difeso costantemente i valori fondanti della Repubblica contenuti nella Carta Costituzionale, dandone testimonianza con la sua azione ed il suo rigore a tutti gli italiani, in particolare ai giovani, invitando sempre a custodire gelosamente tali valori. Nel novembre scorso - ha concluso Monti - appena assunto l'incarico di presidente tenni ad esprimergli personalmente i sentimenti di gratitudine per l'esempio da lui offerto nel servire la cosa pubblica".
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