Provincia.Pronti altri tagli: stangata su autobus e
tram.
Pirovano: saremo costretti a rivalerci sui
cittadini
|
| |
I tagli alla Provincia si ripercuoteranno sui cittadini, che
vedranno aumentare il costo del biglietto per i pullman extraurbani e per il
tram. Il rischio che dalle ipotesi si passi ai fatti è sempre più concreto, e il
presidente della Provincia Ettore Pirovano lo ammette senza giri di parole. «Che
ammontino a 15 o a 10 milioni di euro, i tagli saranno comunque consistenti. Sto
cercando di capire dai nostri uffici dove si potrebbe ancora tagliare, ma la
situazione è drammatica. Saremo costretti a toccare servizi che finora avevamo
garantito». A cominciare dal sistema di trasporto extraurbano. «Il servizio di
pullman provinciale costa in tutto 49 milioni di euro: di questi i cittadini ne
pagano 16 milioni con l'acquisto dei biglietti, la Provincia ci mette 4 milioni
300 mila euro, tutto il resto lo finanzia la Regione. Si tratta di una cifra che
noi non potremo più coprire, ma è assurdo che siano i cittadini a doverne pagare
le conseguenze. Lo stesso discorso vale per la Teb: il costo dei biglietti del
tram è sostenuto in buona parte da Comune, Provincia e Regione e anche in questo
caso dovremo tagliare». Il risultato è che i biglietti, già ritenuti cari dagli
utenti, potrebbero arrivare a costare fino al 20% in più.
«Poi interverremo sul
settore cultura-biblioteche continua Pirovano e, ancor più grave, quest'anno non
riusciremo a dare soldi alle famiglie in difficoltà, alle quali invece nel 2012
avevamo destinato un milione». Il presidente arriva a ventilare un'altra
inevitabile soluzione, altrettanto drastica. «La legge prevede che anche una
pubblica amministrazione possa valutare eventuali esuberi, saremo costretti a
farlo. Decideremo in quali percentuali e quali dipendenti saranno coinvolti, li
metteremo in mobilità per due anni. Valuteremo tutto coi sindacati. È
un'ipotesi, ma va presa in considerazione». Il Governo prevede tagli di 1,2
miliardi a livello nazionale, che impedirebbero al 70% degli enti di chiudere il
bilancio e di mettere in sicurezza strade e scuole. «Il presidente dell'Upi ha
chiesto che il taglio sia ridotto a 800 milioni» spiega il vicepresidente della
Provincia Giuliano Capetti. I proventi delle sanzioni per violazioni del codice
stradale, circa 100 mila euro, saranno interamente destinati alle strade. «Per
il 25% serviranno alla sostituzione, all'ammodernamento e al potenziamento della
segnaletica anticipa l'assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrara per il
50% al potenziamento dell'attività di controllo e per il restante 25% alla
manutenzione e sistemazione». Ma le spese fuori programma sono sempre dietro
l'angolo, come dimostra il caso di un paravalanghe realizzato a 2000 metri di
quota, per il quale, proprio a causa degli imprevisti causati da clima e
altitudine, l'impresa costruttrice ha chiesto 565 mila euro in più. «Rientra
nella sistemazione della Lenna-Foppolo, finanziata dalla Regione chiarisce
Capetti ; alla fine abbiamo pattuito di riconoscere all'impresa 144 mila euro».
Silvia Butera |
|
|
|
|
|
Silvia Butera - CORRIERE DELLA SERA - BERGAMO
sezione: Cronaca data: 16/04/2013 - pag: 5 |
|
|
|
|
i tagli ai servizi servono per riparare i danni fatti dai nostri politici
RispondiEliminasoluzione indipendenti o svizzeri
cosi non si puo più andare avanti
Io propongo di prendere i soldi che mancano, dai conti correnti di chi ci ha governato sino ad ora, di chi fa parte dei consigli di amministrazioni delle societa' pubbliche ( sempre gli stessi) e sono sicuro che per 10 anni non abbiamo problemi, anzi ritorniamo un paese ricco. Questa non e' demagogia, ma la realta'.
RispondiEliminaci saranno poi tagli alle pensioni :
RispondiEliminaPensioni Inps a rischio: colpa della fusione con l'Inpdap e dello Stato che non paga i contributi
Un buco di oltre 23 miliardi quello ereditato dall'Inps dall'accorpamento dell'ente di previdenza dei dipendenti pubblici. Che mette a rischio le pensioni di tutti
Pubblicato il 17/04/13 in Soldi| TAGS: pensioni, inps, inpdap, enpals, contributi
lo strumento Speciale pensioni: regole e calcoli
Prenderemo di meno di prima e andremo in pensione sempre più tardi. Calcola la tua pensione
La previdenza pubblica fa affondare quella privata. Sembra questo il risultato della fusione dell'Inpdap, l'ente previdenziale dei dipendenti pubblici, con l'Inps, avvenuta con la manovra salva-Italia del 2011. Pare che l'ente dei lavoratori privati abbia ereditato dalla gestione pubblica un buco di 23 miliardi di euro dovuto al fatto che lo Stato non ha pagato i contributi previdenziali per i suoi dipendenti. Come il titolare di un'impresa familiare qualunque (con tutto il rispetto per le imprese familiari che i contributi li versano regolarmente). Il rischio è quello di non poter più pagare le pensioni a tutti i lavoratori.
Pensioni sicure solo per tre anni
L'allarme viene dal presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, che ha scritto un messaggio ai ministri Grilli e Fornero perché si prendano provvedimenti urgenti prima che la situazione giunga al collasso. "Il patrimonio netto (…) è sufficiente a sostenere una perdita per non oltre tre esercizi", scrive Mastrapasqua, secondo quanto riportato da il Fatto Quotidiano. In pratica fino al 2015, se non ci sono interventi radicali.
"Ulteriori problemi di liquidità" potrebbero incidere "sulla stessa correntezza delle prestazioni”. Cioè a dire: sul pagamento delle pensioni. Solo sei mesi fa lo stesso presidente dell'Inps cercava di rassicurare i lavoratori privati dichiarando: "l'Inpdap non devasterà l'Inps".
Lo Stato, un evasore contributivo
Questa situazione è frutto dell'azione congiunta di diversi fattori. Uno è sicuramente la crisi economica e il drastico calo dell'occupazione (e di conseguenza della contribuzione). Le riserve dell'Inps che all'inizio del 2011 ammontavano a 41 miliardi di euro si sono ridotte a 15 miliardi, il 64% in meno in due anni.
Ma un altro motivo - il più paradossale - è l'inadempimento di molte amministrazioni pubbliche che negli ultimi anni non hanno pagato i contributi previdenziali per il loro dipendenti. Con l'accorpamento avvenuto nel 2012, l'Inps ha ereditato dall'Ipdap un buco di bilancio spaventoso: 23,7 miliardi di euro di disavanzo. Una bomba a orologeria - già denunciata dall'Unione sindacale di base - che se esplodesse potrebbe far crollare l'intero sistema previdenziale italiano.
CHIEDIAMO A CHI A CREATO TALE DISASTRO (POLITICI E VARI AMNMINISTRATORI ) TI RIPIANARE IL DEBITO CON I LORO SOLDI MESSI SU CONTI IN ITALIA O NEI PARADISI FISCALI INTESTATI A FIGLI O PRESTANOMI O SOCIETà FITTIZIE
LA RIVOLUZIONE SI STA AVVICINANDFO SEMPRE DI PIù
libero