ECONOMIA
18/05/2013 LA STAMPA
Chi paga subito e chi dopo l’estate
Ecco cosa cambia
Tutte le novità in attesa
della nuova imposta “Ics”
della nuova imposta “Ics”
ROMA
Chi non paga la prima rata di giugno dell’Imu?
La rata di giugno è sospesa fino al 16 settembre per i proprietari di prima casa, i terreni e i fabbricati agricoli, le abitazioni di edilizia sociale, che sono poi quelle degli Istituti autonomi per le case popolari (circa 800mila appartamenti) e quelle delle cooperative a proprietà indivisa (40mila alloggi). Questo ovviamente purché adibiti a prima casa. Novità dell’ultima ora: non pagheranno un milione e 300mila villini classificati dal catasto come classe A7. A scanso di equivoci: la rata di giugno è sospesa anche per la prima casa di chi di immobili ne possiede due o anche più.
Quanti proprietari beneficiano della “sospensiva”?
Complessivamente, calcola il Servizio politiche territoriali della Uil, saranno esentati dalla prima rata 17,8 milioni di proprietari. Quasi tutti quelli che una casa ce l’hanno. Sempre secondo il sindacato però la sospensione dell’imposta sulla prima casa rischia di diventare un regalo per i più ricchi. Chi ha un reddito di oltre 75mila euro vedrà infatti abbonati 983 euro di Imu, mentre per chi vive con 10mila euro il rinvio vale in media solo 147 euro.
Chi possiede case di lusso paga a giugno?
Si. Anche si tratta della prima abitazione. Il decreto stabilisce infatti che la rata di giugno andrà comunque versata da chi possiede una casa di tipo signorile (classificata dal catasto A1) o da chi abita in ville (A8) o addirittura in palazzi storici e castelli (A9). Una manipolo di appena 45mila privilegiati, conteggia la Uil.
Per i proprietari di seconde case cosa cambia?
Apparentemente nulla. Entro il 16 giugno dovranno pagare la prima rata pari al 50% dell’intero importo. Che andrà saldato poi a dicembre se non arriverà entro il 31 agosto la riforma fiscale del mattone. Per qualcuno però la rata sarà maggiorata rispetto a quanto versato lo scorso anno. Infatti poiché il decreto fa riferimento alle norme del “Salva Italia”, in quei comuni dove sono state deliberate le nuove aliquote del 2013 e le stesse siano state pubblicate entro il 16 maggio sui siti comunali il calcolo andrà fatto su queste e non sulle vecchie aliquote.
C’è il rischio che sulle seconde case si paghi di più?
Si, visto che su 109 comuni capoluogo, informa la Cgia, 35 hanno segnalato alle Finanze le nuove aliquote e di questi un terzo ha stabilito di innalzarle.
Cosa è previsto per commercianti, artigiani e imprenditori?
Che a giugno stacchino l’assegno della prima rata Imu all’Erario. La prima rata è infatti dovuta oltre che da tutti i proprietari di seconde case, anche da imprenditori, commercianti e artigiani per i loro immobili a uso produttivo, classificati C1, C2, C3. Pagano anche gli opifici classificati D1.
Per le imprese l’Imu sarà almeno deducibile?
La promessa c’è. Per gli immobili a uso produttivo di imprenditori, artigiani e commercianti la riforma che verrà a settembre (se verrà) porterà in dono il beneficio delle deducibilità dalle imposte dirette, ossia Irpef e Ires, dell’Imu versata. Un vantaggio che secondo la Cgia di Mestre sarebbe in media di 3.300 euro a immobile. Intanto però a giugno arriva la stangata perché gli aumenti già deliberati sui “capannoni” toccano punte del 51%.
Come si paga per cantine e garage?
Per le cosiddette “pertinenze” il discorso si complica. Il decreto prevede che se appartengono alla prima casa non si paghi. Se invece sono parte di una abitazione secondaria scatta la tagliola dell’Imu. Il decreto fa però riferimento al Decreto 201 del 2011, il “Salva Italia”, dove si specifica che se si hanno due “pertinenze” dello stesso tipo solo su una non si versa l’Imu. Questo vuol dire che se si ha una cantina e un posto auto entrambe nella prima casa non si paga nulla poiché appartengono a categorie diverse. Ma se si hanno due posti auto su uno dei due, quello di minor valore, la prima rata dell’Imu va comunque versata.
Cosa succederà poi a settembre?
Se entro il 31 agosto non sarà stata varata la nuova tassa unica comunale scatta la “clausola di salvaguardia”: chi non ha pagato a giugno verserà il 50% dell’imposta. Sulle seconde case si pagherà direttamente la seconda rata a dicembre.
Come compenseranno i Comuni il mancato gettito Imu?
La sospensione della rata di giugno non vale 2 miliardi ma solo pochi milioni. Per l’esattezza 16, specifica il decreto. Quelli che servono per coprire gli interessi sul mancato gettito da giugno a settembre, in assenza del quale i Comuni potranno attingere ad anticipi di Tesoreria. Il pericolo di compensazioni a colpi di sforbiciate ai servizi dovrebbe dunque essere scongiurato.
Come potrebbe essere la nuova tassa comunale a settembre?
Il nome c’è già: “tassa Ics”, Imposta Casa e servizi, che ricomprenderebbe Imu, Tares, Imposta di registro e addizionale comunale Irpef. Sulla parte casa verrebbero esentati i redditi Isee più modesti e le quota per rifiuti e servizi comunali sarebbe dovuta anche dagli affittuari. Una “patrimonialina” dell’1,5% potrebbe scattare per chi possiede immobili di valore catastale superiore a un milione e mezzo. In sintesi la nuova imposta favorirebbe lavoratori dipendenti, bassi redditi e proprietari di immobili di piccolo valore ma darebbe una stangata ai più ricchi e ai milionari del mattone.
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