Uil: per le famiglie 305 euro in più!
ROMA
La Tares peserà mediamente «305 euro a famiglia, più della stessa Imu, in aumento di oltre il 35% sul 2012».
È quanto calcola la Uil che chiede «una profonda revisione dell'imposta per non aggravare il magro reddito di lavoratori e pensionati».
Lo spazio per rivedere la tassa c'è, spiega il sindacato in una nota, visto che il Senato martedì ha deciso di far slittare da aprile a luglio il pagamento della prima rata della nuova tassa sui rifiuti creata dal governo Monti che dovrebbe dare un gettito di un miliardo all'anno.
«Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo» è invece il giudizio espresso da Rete Imprese Italia. Secondo l'associazione che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti «la decisione del Senato ha poco senso e suona quasi come una beffa per i contribuenti che dovranno comunque affrontare anche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia». Aumenti, precisa Rete Italia, «che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all'Area euro».
I Comuni, tra i principali beneficiari delle nuove entrate, chiedono, invece, il rinvio dell'applicazione nel 2014. «Lo slittamento a luglio oltre a non portare alcun sollievo ai cittadini, provoca serie problematiche alle già disastrate finanze dei Comuni» afferma in una nota Guido Castelli, delegato Anci alla finanza locale.
«Le aziende che svolgono il servizio di rimozione e trattamento dei rifiuti – spiega Castelli – esigono, giustamente, dai Comuni il pagamento del corrispettivo con l'applicazione delle nuove aliquote fin da ora». Questo costringe le amministrazioni a dover affrontare i pagamenti senza la liquidità necessaria che arriverà non prima di luglio.« Situazione insostenibile per le finanze locali già gravate dai tagli e dalle manovre finanziarie» conclude il delegato Anci
ROMA
La Tares peserà mediamente «305 euro a famiglia, più della stessa Imu, in aumento di oltre il 35% sul 2012».
È quanto calcola la Uil che chiede «una profonda revisione dell'imposta per non aggravare il magro reddito di lavoratori e pensionati».
Lo spazio per rivedere la tassa c'è, spiega il sindacato in una nota, visto che il Senato martedì ha deciso di far slittare da aprile a luglio il pagamento della prima rata della nuova tassa sui rifiuti creata dal governo Monti che dovrebbe dare un gettito di un miliardo all'anno.
«Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo» è invece il giudizio espresso da Rete Imprese Italia. Secondo l'associazione che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti «la decisione del Senato ha poco senso e suona quasi come una beffa per i contribuenti che dovranno comunque affrontare anche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia». Aumenti, precisa Rete Italia, «che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all'Area euro».
I Comuni, tra i principali beneficiari delle nuove entrate, chiedono, invece, il rinvio dell'applicazione nel 2014. «Lo slittamento a luglio oltre a non portare alcun sollievo ai cittadini, provoca serie problematiche alle già disastrate finanze dei Comuni» afferma in una nota Guido Castelli, delegato Anci alla finanza locale.
«Le aziende che svolgono il servizio di rimozione e trattamento dei rifiuti – spiega Castelli – esigono, giustamente, dai Comuni il pagamento del corrispettivo con l'applicazione delle nuove aliquote fin da ora». Questo costringe le amministrazioni a dover affrontare i pagamenti senza la liquidità necessaria che arriverà non prima di luglio.« Situazione insostenibile per le finanze locali già gravate dai tagli e dalle manovre finanziarie» conclude il delegato Anci
Nessun commento:
Posta un commento