La carica dei bergamaschi tra candidati veri e riempi lista.
Pd: sorpresa Guerini. Lega: Lussana esclusa
Pdl ai minimi storici. Grillini solo al Senato
I montiani «salgono». C'è l'eterno Fatuzzo
Benedetta Ravizza - LECO DI BERGAMO,Martedì 22 Gennaio 2013
La rottamazione c'è ma fino a un certo punto. Quasi tutti riconfermati gli uscenti, con qualche rimescolamento Camera-Senato (o Regione) e qualche eccezione; spazio alle new entry (ma poi entreranno davvero alla prova della conta dei voti?) e all'esercito dei «riempi-lista», ovvero i nomi che occupano le caselle con zero possibilità di essere eletti. Anche la carica dei bergamaschi (sparsi praticamente su tutto l'arco costituzionale) è pronta alla sfida del 24-25 febbraio prossimi, con i candidati messi nero su bianco sulle liste per il Parlamento consegnate entro le 20 di ieri (per le Regionali c'è tempo fino alle 12 di sabato). Inizia qui il toto posto, all'inseguimento dei sondaggi e delle proiezioni (che ogni sigla elabora un po' a modo suo).
Il partito che punta alla maggiore rappresentanza orobica è il Pd, che vuole strappare 4 posti alla Camera e uno al Senato. Una platea mai avuta a Bergamo da un partito di centrosinistra. In caso di successo elettorale dentro a Montecitorio - in ordine - l'intoccabile (in quota Bersani) Antonio Misiani, Elena Carnevali, Giovanni Sanga e persino Beppe Guerini (in bilico, comunque, se le cose dovessero andare diversamente dalle previsioni). Due riconferme (Misiani e Sanga) e due novità (Carnevali e Guerini). Viceversa, se va male, l'avvocato di Romano è fuori. Sul lato Palazzo Madama è in posizione borderline il renziano Giorgio Gori, 23°, che verrebbe eletto solo se il centrosinistra vincesse anche al Senato col premio di maggioranza (su 27 seggi, infatti, 24 spetterebbero al Pd e 3 agli alleati di Sel). Il Pd bergamasco, quindi, rischia di non avere senatori (la scorsa tornata Mauro Ceruti era testa di lista, dopo Umberto Veronesi).
Passando al fronte della Lega, bocciata la deputata uscente Carolina Lussana (non ricandidata), «spostati» al Senato Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, e alle Regionali Pierguido Vanalli, chi avrà un posto sicuro alla Camera è il segretario provinciale (e vice federale, assessore comunale alla Sicurezza e consigliere d'opposizione ad Arcene) Cristian Invernizzi. Il suo 4° posto in lizza, infatti, gli garantisce l'elezione, visto che il Carroccio, in Lombardia 2, conta di strappare tra le sei e le sette poltrone. In caso di exploit, però, potrebbe farcela anche il vicesindaco di Zogno Giampaolo Pesenti, molto vicino a Invernizzi. Decisamente troppo indietro il sindaco Daisy Pirovano (figlia dell'Ettore, presidente della Provincia), Agnese Lomboni, Cristiano Esposito, il capogruppo in via Tasso Alberto Piccioli Cappelli, Angela Barcella, Ivan Caffi, Mirko Brignoli, Roberto Cadonati e Stefano Stefini. Trasferrendoci al Senato, Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi non corrono rischi, mentre 11°, Nunziante Consiglio deve sperare nel boom su base regionale (che consegnerebbe ai lumbard 13 sedie, altrimenti ci si ferma a 5). Tutto dipende anche dalle ripartizioni con gli alleati del Pdl. Per quello bergamasco le previsioni sono amare. La riconferma è assicurata solo per il deputato Gregorio Fontana. Troppo in basso gli altri esponenti, tra cui il vicesindaco Gianfranco Ceci, il consigliere provinciale Matteo Oriani e il leader dei giovani Stefano Benigni. Con il lanternino possono vedere Palazzo Madama Enrico Piccinelli (l'unico ad avere qualche chances in caso di rinunce e varie ed eventuali), Marco Pagnoncelli, Leonio Callioni e Alberto Mazzoleni.
Corre per la prima volta la «Scelta civica con Monti», che potrebbe ottenere fino a sei seggi alla Camera e quindi vedere eletti i due imprenditori bergamaschi Alberto Bombassei (capolista) e Gianmarco Gabrieli (5°). Poche possibilità, invece, di vedere dei bergamaschi al Senato. I primi - Lidia Rota Vender ed Ezio Maria Reggiani - sono in posizioni difficilmente eleggibili. I grillini orobici, invece, non corrono alla Camera, ma solo al Senato con Roberto Tamagna e Mirco Sangalli, comunque «arretrati» rispetto alle possibilità di elezione.
Scorrendo le liste non mancano le curiosità: da Giuseppe Crespolini, residente a Zanica, capolista del Mir fondato da Giampiero Samorì, ad Angelo Gandolfi, l'ex sindaco di Curno in corsa con l'Udc alla Camera; dall'ex consigliere regionale Gabriele Sola in lizza con Ingroia alla Camera (dove c'è anche l'ex assessore di Palafrizzoni Francesco Macario) e con l'Idv alle Regionali, fino a (sempre sul fronte dipietrista) Ivan Rota, il deputato bergamasco uscente che figura ricandidato ma non in Lombardia 2, bensì nelle Marche e nel Veneto in posizione eleggibile (è terzo). A sdoppiarsi è anche il professore univesitario Giovanni De Santis, capolista per Albertini alle Regionali e nell'elenco del Senato «Con Monti per l'Italia». L'ex senatrice (ed ex Pdl) Alessandra Gallone questa volta è sotto l'insegna di «Fratelli d'Italia» per la Camera, subito dopo Viviana Beccalossi.
I candidati si sfidano sotto sigle collaudate e sotto altre che sono al primo test, come «Fare per fermare il declino» di Oscar Giannino, che vede proprio tra i bergamaschi alcuni dei suoi principali supporter. Ci sono «Civiltà rurale sviluppo» e «Basta tasse», «Io amo l'Italia - M. C. Allam», e gli immancabili «Pensionati» con capolista, al Senato, il bergamasco Carlo Fatuzzo. Si passa, poi, dai mondi di destra (Fiamma Tricolore, Forza Nuova, La destra-Storace) ai Radicali di Amnistia giustizia e libertà.Tutti pronti a provarci e a sfidare lo sbarramento.
Pd: sorpresa Guerini. Lega: Lussana esclusa
Pdl ai minimi storici. Grillini solo al Senato
I montiani «salgono». C'è l'eterno Fatuzzo
Benedetta Ravizza - LECO DI BERGAMO,Martedì 22 Gennaio 2013
La rottamazione c'è ma fino a un certo punto. Quasi tutti riconfermati gli uscenti, con qualche rimescolamento Camera-Senato (o Regione) e qualche eccezione; spazio alle new entry (ma poi entreranno davvero alla prova della conta dei voti?) e all'esercito dei «riempi-lista», ovvero i nomi che occupano le caselle con zero possibilità di essere eletti. Anche la carica dei bergamaschi (sparsi praticamente su tutto l'arco costituzionale) è pronta alla sfida del 24-25 febbraio prossimi, con i candidati messi nero su bianco sulle liste per il Parlamento consegnate entro le 20 di ieri (per le Regionali c'è tempo fino alle 12 di sabato). Inizia qui il toto posto, all'inseguimento dei sondaggi e delle proiezioni (che ogni sigla elabora un po' a modo suo).
Il partito che punta alla maggiore rappresentanza orobica è il Pd, che vuole strappare 4 posti alla Camera e uno al Senato. Una platea mai avuta a Bergamo da un partito di centrosinistra. In caso di successo elettorale dentro a Montecitorio - in ordine - l'intoccabile (in quota Bersani) Antonio Misiani, Elena Carnevali, Giovanni Sanga e persino Beppe Guerini (in bilico, comunque, se le cose dovessero andare diversamente dalle previsioni). Due riconferme (Misiani e Sanga) e due novità (Carnevali e Guerini). Viceversa, se va male, l'avvocato di Romano è fuori. Sul lato Palazzo Madama è in posizione borderline il renziano Giorgio Gori, 23°, che verrebbe eletto solo se il centrosinistra vincesse anche al Senato col premio di maggioranza (su 27 seggi, infatti, 24 spetterebbero al Pd e 3 agli alleati di Sel). Il Pd bergamasco, quindi, rischia di non avere senatori (la scorsa tornata Mauro Ceruti era testa di lista, dopo Umberto Veronesi).
Passando al fronte della Lega, bocciata la deputata uscente Carolina Lussana (non ricandidata), «spostati» al Senato Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, e alle Regionali Pierguido Vanalli, chi avrà un posto sicuro alla Camera è il segretario provinciale (e vice federale, assessore comunale alla Sicurezza e consigliere d'opposizione ad Arcene) Cristian Invernizzi. Il suo 4° posto in lizza, infatti, gli garantisce l'elezione, visto che il Carroccio, in Lombardia 2, conta di strappare tra le sei e le sette poltrone. In caso di exploit, però, potrebbe farcela anche il vicesindaco di Zogno Giampaolo Pesenti, molto vicino a Invernizzi. Decisamente troppo indietro il sindaco Daisy Pirovano (figlia dell'Ettore, presidente della Provincia), Agnese Lomboni, Cristiano Esposito, il capogruppo in via Tasso Alberto Piccioli Cappelli, Angela Barcella, Ivan Caffi, Mirko Brignoli, Roberto Cadonati e Stefano Stefini. Trasferrendoci al Senato, Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi non corrono rischi, mentre 11°, Nunziante Consiglio deve sperare nel boom su base regionale (che consegnerebbe ai lumbard 13 sedie, altrimenti ci si ferma a 5). Tutto dipende anche dalle ripartizioni con gli alleati del Pdl. Per quello bergamasco le previsioni sono amare. La riconferma è assicurata solo per il deputato Gregorio Fontana. Troppo in basso gli altri esponenti, tra cui il vicesindaco Gianfranco Ceci, il consigliere provinciale Matteo Oriani e il leader dei giovani Stefano Benigni. Con il lanternino possono vedere Palazzo Madama Enrico Piccinelli (l'unico ad avere qualche chances in caso di rinunce e varie ed eventuali), Marco Pagnoncelli, Leonio Callioni e Alberto Mazzoleni.
Corre per la prima volta la «Scelta civica con Monti», che potrebbe ottenere fino a sei seggi alla Camera e quindi vedere eletti i due imprenditori bergamaschi Alberto Bombassei (capolista) e Gianmarco Gabrieli (5°). Poche possibilità, invece, di vedere dei bergamaschi al Senato. I primi - Lidia Rota Vender ed Ezio Maria Reggiani - sono in posizioni difficilmente eleggibili. I grillini orobici, invece, non corrono alla Camera, ma solo al Senato con Roberto Tamagna e Mirco Sangalli, comunque «arretrati» rispetto alle possibilità di elezione.
Scorrendo le liste non mancano le curiosità: da Giuseppe Crespolini, residente a Zanica, capolista del Mir fondato da Giampiero Samorì, ad Angelo Gandolfi, l'ex sindaco di Curno in corsa con l'Udc alla Camera; dall'ex consigliere regionale Gabriele Sola in lizza con Ingroia alla Camera (dove c'è anche l'ex assessore di Palafrizzoni Francesco Macario) e con l'Idv alle Regionali, fino a (sempre sul fronte dipietrista) Ivan Rota, il deputato bergamasco uscente che figura ricandidato ma non in Lombardia 2, bensì nelle Marche e nel Veneto in posizione eleggibile (è terzo). A sdoppiarsi è anche il professore univesitario Giovanni De Santis, capolista per Albertini alle Regionali e nell'elenco del Senato «Con Monti per l'Italia». L'ex senatrice (ed ex Pdl) Alessandra Gallone questa volta è sotto l'insegna di «Fratelli d'Italia» per la Camera, subito dopo Viviana Beccalossi.
I candidati si sfidano sotto sigle collaudate e sotto altre che sono al primo test, come «Fare per fermare il declino» di Oscar Giannino, che vede proprio tra i bergamaschi alcuni dei suoi principali supporter. Ci sono «Civiltà rurale sviluppo» e «Basta tasse», «Io amo l'Italia - M. C. Allam», e gli immancabili «Pensionati» con capolista, al Senato, il bergamasco Carlo Fatuzzo. Si passa, poi, dai mondi di destra (Fiamma Tricolore, Forza Nuova, La destra-Storace) ai Radicali di Amnistia giustizia e libertà.Tutti pronti a provarci e a sfidare lo sbarramento.
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