Ritorno da incubo dalle vacanze!
Allarme negli Usa per i roditori infetti nel parco di Yosemite: già tre vittime
Apprensione per sette giovani bergamaschi che ad agosto pernottarono lì
Apprensione per sette giovani bergamaschi che ad agosto pernottarono lì
L'ECO DI BERGAMO,Domenica 09 Settembre 2012
Una suggestiva immagine del parco nazionale Yosemite, in California
Si chiama hantavirus e sta già terrorizzando l'America. È un virus letale nel 30% dei casi trasmesso dai roditori (scoiattoli, topi, ghiri) e che ha già causato tre vittime tra i visitatori di uno dei parchi nazionali più celebri degli Usa, lo Yosemite Park, in California.Se negli Usa l'Hantavirus è già un caso nazionale, nella Bergamasca sette famiglie stanno vivendo giorni di apprensione per sette giovani bergamaschi poco meno che trentenni che ad agosto, durante un viaggio di piacere negli Stati Uniti, hanno pernottato proprio nel villaggio del parco finito nell'occhio del ciclone per i casi di contagio: il Curry Village, che si trova alla base di Glacier Point proprio nella Yosemite Valley, non distante dalla celebre montagna granitica tagliata a metà, la Half-Dome.
Il viaggio
Per due giorni, all'inizio di agosto, il gruppo di bergamaschi che abitano in città e in provincia è rimasto al Curry Village visitando le meraviglie del parco e pernottando nelle tende attrezzate. Proprio quelle tende dove avevano pernottato le vittime colpite da Hantavirus (il nome deriva dal fiume Hanta, in Corea del Sud, dove il virus è stato isolato per la prima volta).
Tornati a casa e venuti a conoscenza del rischio corso (il caso è scoppiato negli Usa nei giorni successivi alla loro visita, ndr) i giovani si sono rivolti all'Asl che ha consigliato loro di monitorare attentamente il loro stato di salute e, in caso di sintomi specifici, di rivolgersi immediatamente al servizio sanitario. Il virus infatti ha un'incubazione fino a sei settimane. Ad oggi i sette giovani stanno bene, ma non si possono considerare ancora del tutto fuori pericolo.
L'allarme in California
Nel frattempo in California, dopo la notizia del terzo decesso per Hantavirus, l'emergenza si sta ampliando e coinvolge almeno 22.000 visitatori a rischio di aver contratto il temibile virus al parco Yosemite. Tra questi anche 2.500 stranieri con tutta probabilità tornati alle loro terre di orgine ignari del pericolo (gli italiani sarebbero almeno 45).
Le guardie del parco stanno cercando di notificare ai 22.000 vacanzieri che sono passati per il parco da giugno scorso ed hanno allargato l'area «a rischio»: l'infezione che sino ieri si riteneva limitata ala zona del cosiddetto Curry village dove molti visitatori campeggiano nelle tende, include da ora anche l'area chiamata High Sierra Park: alcune delle persone malate avevano infatti soggiornato là. E gli esperti non possono escludere con certezza nessun'altra area del parco dal pericolo.
L'emergenza
A preoccupare particolarmente i responsabili sanitari sono le almeno 2.500 persone a rischio provenienti da altri paesi e difficili da identificare. Solo nel 2011 la metà dei 24 casi Hantavirus negli Stati Uniti si sono tradotti nel decesso di chi aveva contratto l'infezione.
Già nel 2010 il dipartimento della Sanità della California aveva messo in guardia le autorità del parco sulla necessità di rafforzare le ispezioni per il controllo dei roditori: il 18% dei topi catturati per controllare l'area, infatti, era risultato positivo all'Hantavirus. E le cabine del villaggio Curry, per il loro design, rendevano facile per i topi creare nidi fra le pareti. Il 25 aprile scorso è entrata in vigore nel parco la nuova politica Hantavirus per fornire un ambiente sicuro e «privo di pericoli che potrebbero causare seri problemi fisici o la morte». Evidentemente le contromisure non sono bastate.
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