CHISSA' SE QUALCUNO RICORDA COSA NE PENSAVA IL GRUPPO EL@ E FRANCESCO ARRIGONI LO RIFERIVA NEL SUO BLOG TERRADADDA?
Acqua potabile
Uniacque rischia di finire gambe all'aria? L'avventura della società per la gestione (quasi) unica del sistema idrico integrato provinciale non è al capolinea, ma l'appello sembra quasi al salvataggio. «La situazione finanziaria è pesante», scrive nero su bianco in una lettera ai soci (Provincia e Comuni) l'amministratore delegato Antonio Pezzotta, annunciando al più presto la convocazione di un'assemblea.
All'ordine del giorno mali (scarsa liquidità e conseguente impossibilità di fare gli investimenti sulle reti; nonché accesso negato al credito ed esposizione con le banche; contenziosi con le società che si oppongono all'aggregazione) e rimedi. A pochi giorni dall'ultima acquisizione, quella di Bas Sii (che gestiva l'acqua in 34 comuni, capoluogo compreso) da A2A per 23,5 milioni di euro.
E a farne le spese potrebbero essere proprio gli enti locali (sono 223 in tutto, esclusa l'area ex Bas Sii) - che partecipano alla società proprio per razionalizzare ed economicizzare i costi di acquedotti e fognature - e i cittadini, con eventuali ritocchi alle tariffe.
Si parte dal presupposto che «Uniacque è stata inizialmente dotata di un capitale sociale di 120 mila euro, assolutamente insufficiente per gestire un fatturato di 100 milioni di euro e realizzare, nei 30 anni di affidamento, investimenti complessivi per 800 milioni di euro».
Da qui, scrive Pezzotta, «è facile comprendere come una società costituita dal nulla, senza patrimonio ma già appesantita da una serie di debiti e impegni, quali i 90 milioni di mutui da rimborsare ai Comuni e i 50 milioni da versare per l'acquisto delle varie società, si trovi oggi in una pesante situazione finanziaria».
Da qui una serie di «proposte strategiche» che i nuovi amministratori della società (in carica dal luglio scorso, dopo lo spoil system voluto dalla Provincia versione Pirovano) intendono presentare ai soci «per condividerle e migliorare la situazione economica per poter raggiungere gli obiettivi prefissati». In primis, «la diluizione, con piani di rateizzazione concordati, dei pagamenti per quanto concerne gli importi dovuti ai Comuni per il rimborso delle rate di ammortamento dei mutui contratti negli anni precedenti».
Leggi di più su L'Eco di giovedì 5 gennaio
All'ordine del giorno mali (scarsa liquidità e conseguente impossibilità di fare gli investimenti sulle reti; nonché accesso negato al credito ed esposizione con le banche; contenziosi con le società che si oppongono all'aggregazione) e rimedi. A pochi giorni dall'ultima acquisizione, quella di Bas Sii (che gestiva l'acqua in 34 comuni, capoluogo compreso) da A2A per 23,5 milioni di euro.
E a farne le spese potrebbero essere proprio gli enti locali (sono 223 in tutto, esclusa l'area ex Bas Sii) - che partecipano alla società proprio per razionalizzare ed economicizzare i costi di acquedotti e fognature - e i cittadini, con eventuali ritocchi alle tariffe.
Si parte dal presupposto che «Uniacque è stata inizialmente dotata di un capitale sociale di 120 mila euro, assolutamente insufficiente per gestire un fatturato di 100 milioni di euro e realizzare, nei 30 anni di affidamento, investimenti complessivi per 800 milioni di euro».
Da qui, scrive Pezzotta, «è facile comprendere come una società costituita dal nulla, senza patrimonio ma già appesantita da una serie di debiti e impegni, quali i 90 milioni di mutui da rimborsare ai Comuni e i 50 milioni da versare per l'acquisto delle varie società, si trovi oggi in una pesante situazione finanziaria».
Da qui una serie di «proposte strategiche» che i nuovi amministratori della società (in carica dal luglio scorso, dopo lo spoil system voluto dalla Provincia versione Pirovano) intendono presentare ai soci «per condividerle e migliorare la situazione economica per poter raggiungere gli obiettivi prefissati». In primis, «la diluizione, con piani di rateizzazione concordati, dei pagamenti per quanto concerne gli importi dovuti ai Comuni per il rimborso delle rate di ammortamento dei mutui contratti negli anni precedenti».
Leggi di più su L'Eco di giovedì 5 gennaio
TERRADADDA
Cronache (e opinioni) della terra intorno all'Adda a cura di Vercingetorix
Isola: basta conflitti Hidrogest - Uniacque
In un articolo di oggi su Illecodibergamo, il presidente della Provincia, Valerio Pirovano, auspica la fine delle ostilità tra le società che distribuiscono l'acqua in bergamasca con la centralizzata Uniacque, come nel caso di Hidrogest che potrebbe diventare polo territoriale. Belle parole che però vanno a infrangersi nelle piccole e grandi lotte di potere tra fazioni politiche diverse. Nel frattempo i cittadini - utenti oltre a pagare le bollette pagano anche il costo delle cause (non sempre utilissime, rammento il caso di Ecoisola).
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«Uniacque? Dilettanti della finanza»
Federconsumatori contesta l'ipotesi di Uniacque «di riversare sugli incolpevoli utenti il costo del fallimento di scelte che, alla luce delle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'Amministratore Delegato, si possono generosamente definire frutto dell'improvvisazione e di una dilettantistica conduzione finanziaria».
«Federconsumatori - si legge in una nota - ha avuto più volte occasione di denunciare le carenze organizzative della società in questione, a partire dalla mancata operazione di trasparenza dovuta nei confronti di chi è chiamato a pagare i canoni di un servizio pubblico essenziale. Ora, dopo avere comprato la sanissima e produttiva BAS SII impegolandosi oltre le proprie disponibilità, gli Amministratori dell'Azienda fanno sapere che non c'è più una lira e di essere pieni di debiti. Chiedono aiuto ai Comuni e, sopraffatti da un lampo di genio imprenditoriale, vogliono aumentare le tariffe. Magari approfittando di essere rimasti egemoni (praticamente monopolisti) gestori sul territorio. Naturalmente ci vorrebbero tosare loro malgrado; infatti cercano di giustificare la loro incapacità dichiarando: “ visto che Uniacque è obbligata ad applicare la tariffa unica di bacino, le bollette della città (dopo l'acquisto di Bas SII) potrebbero subire rincari di oltre il 15% per allinearsi a quelle degli altri comuni».
«Se si avverasse quanto minacciato, tenuto conto della difficile situazione economica esistente, si prevedono giuste reazioni da parte dei tartassati. In questo caso Federconsumatori sarà in prima linea a proporre e sostenere tutte le iniziative legali atte a contrastare l'ennesimo caso di aumento dei costi dovuto a maldestra amministrazione».
«Uniacque? Dilettanti della finanza»
E Federconsumatori alza la voce
Federconsumatori contesta l'ipotesi di Uniacque «di riversare sugli incolpevoli utenti il costo del fallimento di scelte che, alla luce delle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'Amministratore Delegato, si possono generosamente definire frutto dell'improvvisazione e di una dilettantistica conduzione finanziaria».
«Federconsumatori - si legge in una nota - ha avuto più volte occasione di denunciare le carenze organizzative della società in questione, a partire dalla mancata operazione di trasparenza dovuta nei confronti di chi è chiamato a pagare i canoni di un servizio pubblico essenziale. Ora, dopo avere comprato la sanissima e produttiva BAS SII impegolandosi oltre le proprie disponibilità, gli Amministratori dell'Azienda fanno sapere che non c'è più una lira e di essere pieni di debiti. Chiedono aiuto ai Comuni e, sopraffatti da un lampo di genio imprenditoriale, vogliono aumentare le tariffe. Magari approfittando di essere rimasti egemoni (praticamente monopolisti) gestori sul territorio. Naturalmente ci vorrebbero tosare loro malgrado; infatti cercano di giustificare la loro incapacità dichiarando: “ visto che Uniacque è obbligata ad applicare la tariffa unica di bacino, le bollette della città (dopo l'acquisto di Bas SII) potrebbero subire rincari di oltre il 15% per allinearsi a quelle degli altri comuni».
«Se si avverasse quanto minacciato, tenuto conto della difficile situazione economica esistente, si prevedono giuste reazioni da parte dei tartassati. In questo caso Federconsumatori sarà in prima linea a proporre e sostenere tutte le iniziative legali atte a contrastare l'ennesimo caso di aumento dei costi dovuto a maldestra amministrazione».
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