Raid dei vandali, sfregiato il monumento a don Rota.
Il monumento dedicato a don Rota danneggiato dai vandali
Villa d’Adda.
Inaugurato domenica mattina a Villa
d’Adda il monumento che si trova
nella zona delle scuole primarie,
dedicato alla memoria del cappellano
degli alpini don Giuseppe Rota, è
già stato sfregiato.
I vandali hanno usato una pietra
appuntita e hanno scalfito il medaglione
che raffigura don Rota,
parroco per 32 anni in questo
paese rivierasco. Il danno è stato
scoperto ieri mattina da Pietro
Ravasio, anche lui alpino del
gruppo delle penne nere di Villa
d’Adda che domenica hanno festeggiato
il 50° anniversario della
fondazione.
«Questa mattina sono venuto
qui in via Don Giuseppe Rota a
controllare il monumento – racconta
l’alpino, arrabbiato per
quanto accaduto – e ho notato
che alla base del monumento c’era
una pietra appuntita, poi ho
guardato bene la faccia del nostro
cappellano e ho visto che l’avevano
scalfita in due parti
creando due buchi nell’immagine
del nostro don Giuseppe».
Tutto il medaglione è in quarzo
e quindi sarà difficile sistemarlo.
L’alpino ha avvisato altre penne
nere e il Comune; è stato
informato anche il sindaco Gianfranco
Biffi.
Al fronte con i soldati
La notizia del danno al monumento
al cappellano degli alpini
si è diffusa nel giro di poche ore
in tutto il paese destando sconcerto
e amarezza.
«Abbiamo realizzato con diversi
amici questo bellissimo
monumento dedicato a una persona
che è stata vicina ai soldati
nella guerra d’Africa e in Albania,
assegnato alla Divisione Julia come
cappellano degli alpini – afferma
ancora l’alpino Ravasio –.
Il nostro sacerdote alpino doveva
partire per la campagna di
Russia, insieme a padre Pigato
dei frati di Somasca e a don Carlo
Gnocchi nella Divisione Tridentina,
ma per motivi di salute
fu costretto a rientrare in Italia.
Don Rota, che è stato nominato
cavaliere della Repubblica, nell’ottobre
del 1951 diventò arciprete
di Villa d’Adda e rimase sino
al 1953. È morto all’età di 96
anni, dieci anni fa».
«Noi di Villa d’Adda, che l’abbiamo
conosciuto – conclude
Ravasio –, non potremo mai dimenticare
don Rota che è stato
anche nostro maestro di vita.
Siamo davvero indignati per
quanto accaduto.
«Accanimento insensato»
Nel tardo pomeriggio in via Don
Giuseppe Rota è arrivato il sindaco
Gianfranco Biffi, che constatando
il danno ha affermato:
«Penso proprio di interpretare
lo sdegno degli alpini, ma anche
di tutta la popolazione per quanto
accaduto: un accanimento insensato
contro un monumento
in onore di una persona che ha
sofferto insieme ai soldati e agli
alpini per la Patria ed è stato
amato dalla gente del nostro
paese. Certo il monumento si
trova in una zona un po’ isolata
e cercheremo di prendere degli
accorgimenti per renderlo più sicuro».
Remo Traina - L'ECO DI BERGAMO
Il monumento dedicato a don Rota danneggiato dai vandali
Villa d’Adda.
Inaugurato domenica mattina a Villa
d’Adda il monumento che si trova
nella zona delle scuole primarie,
dedicato alla memoria del cappellano
degli alpini don Giuseppe Rota, è
già stato sfregiato.
I vandali hanno usato una pietra
appuntita e hanno scalfito il medaglione
che raffigura don Rota,
parroco per 32 anni in questo
paese rivierasco. Il danno è stato
scoperto ieri mattina da Pietro
Ravasio, anche lui alpino del
gruppo delle penne nere di Villa
d’Adda che domenica hanno festeggiato
il 50° anniversario della
fondazione.
«Questa mattina sono venuto
qui in via Don Giuseppe Rota a
controllare il monumento – racconta
l’alpino, arrabbiato per
quanto accaduto – e ho notato
che alla base del monumento c’era
una pietra appuntita, poi ho
guardato bene la faccia del nostro
cappellano e ho visto che l’avevano
scalfita in due parti
creando due buchi nell’immagine
del nostro don Giuseppe».
Tutto il medaglione è in quarzo
e quindi sarà difficile sistemarlo.
L’alpino ha avvisato altre penne
nere e il Comune; è stato
informato anche il sindaco Gianfranco
Biffi.
Al fronte con i soldati
La notizia del danno al monumento
al cappellano degli alpini
si è diffusa nel giro di poche ore
in tutto il paese destando sconcerto
e amarezza.
«Abbiamo realizzato con diversi
amici questo bellissimo
monumento dedicato a una persona
che è stata vicina ai soldati
nella guerra d’Africa e in Albania,
assegnato alla Divisione Julia come
cappellano degli alpini – afferma
ancora l’alpino Ravasio –.
Il nostro sacerdote alpino doveva
partire per la campagna di
Russia, insieme a padre Pigato
dei frati di Somasca e a don Carlo
Gnocchi nella Divisione Tridentina,
ma per motivi di salute
fu costretto a rientrare in Italia.
Don Rota, che è stato nominato
cavaliere della Repubblica, nell’ottobre
del 1951 diventò arciprete
di Villa d’Adda e rimase sino
al 1953. È morto all’età di 96
anni, dieci anni fa».
«Noi di Villa d’Adda, che l’abbiamo
conosciuto – conclude
Ravasio –, non potremo mai dimenticare
don Rota che è stato
anche nostro maestro di vita.
Siamo davvero indignati per
quanto accaduto.
«Accanimento insensato»
Nel tardo pomeriggio in via Don
Giuseppe Rota è arrivato il sindaco
Gianfranco Biffi, che constatando
il danno ha affermato:
«Penso proprio di interpretare
lo sdegno degli alpini, ma anche
di tutta la popolazione per quanto
accaduto: un accanimento insensato
contro un monumento
in onore di una persona che ha
sofferto insieme ai soldati e agli
alpini per la Patria ed è stato
amato dalla gente del nostro
paese. Certo il monumento si
trova in una zona un po’ isolata
e cercheremo di prendere degli
accorgimenti per renderlo più sicuro».
Remo Traina - L'ECO DI BERGAMO
I SOLITI IDIOTI!
RispondiEliminaSicurament l'è mia stac ol me tus: El fa mia chi laur che.
RispondiEliminaBuonismo della società buonismo e menefreghismo dei genitori.
Me el so mia chi che te set, ma nesù el gha de laas fò la boca prima del tep.
EliminaE nvece el pròpe ès stàcc ol tò tùss.
EliminaMai laàss fò la boca se s'è mia sigùr!
Anonimo per nessuno è stato suo figlio ma non ne bisogna essere sicuri, perchè in questo paese dove alla fine i soliti che vengono presi di mira per dare la colpa sono sempre gli stessi, anche se hanno combinato una gioppinata. Quindi la invito di non essere cosi sicura che non possa essere stato suo figlio ;)
RispondiEliminaNon ne può essere certa che non sia stato suo figlio. Siamo tutti capaci di dare la colpa sempre allo stesso gruppo quando magari sono i nostri figli... quindi eviti di mostrare tutta questa sicurezza. Bocca chiusa occhi aperti! Non bocca per parlare a vanvera e occhi chiusi!
RispondiEliminae se venissero da altri paesi ? una specie di rivalità dell buontempo mi sembra strano che siano dell luogo
RispondiEliminama chiunque fossero spero che non facciano più questi atti vandalici
un giorno qualcuno li giudicherà.. non certo noi
Ma siamo su un blog di trogloditi? Il mio era un intervento provocatorio dove voleva solo rimarcare il pensiero del giorno d'oggi.
RispondiEliminala logica ed il suo intendimento era lampante e ovvio a volte meglio specificare il dettaglio qualcuno può sempre travisare
RispondiEliminain quel parco mettete delle telecamere xche' c'e' sempre qualcuno che fa casino ...non costano milioni ..dai pensateci...
RispondiElimina