Uno spettro agita Silvio .
Fare la fine di Craxi.
Che in vista del 30 luglio,giorno in cui la Corte di Cassazione sui
pronuncerà sulla
sentenza di condanna in appello per Berlusconi nel processoMediaset,
il clima sia
decisamente nervoso nei cosiddetti Palazzi della politica lo si capisce
perfettamente
leggendo la nota del
Quirinale con cui viene fulminato il quotidiano Libero con le sue
rivelazioni circa un’imminente «grazia» che Napolitano starebbe per
concedere a Berlusconi.
«Analfabetismo e sguaiatezza», «irresponsabilità», questo è il
rombo di tuono che scende
dal Colle contro Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano «Libero»,
con un’asprezza che
sorprende anche in questa epoca napolitaniana che ci ha abituato
ad una retorica
presidenziale non scevra da spigolosità.
Sull’analfabetismo il Quirinale ha ragione senza andare a
cercare nei manuali di Diritto,
e sulla sguaiatezza anche,dal momento che «Libero» può aver
fatto questo presunto
scoop con una unica finalità:quello di forzare la mano alla
Cassazione, più che a Napolitano,
O anche perché rinvii la sentenza e lasci scivolare il tempo
verso la prescrizione,che poi
sarebbe la soluzione più comoda per tutti.
Da chi è stata dettata la mossa del giornale berlusconiano?
Non è chiaro, anche perché apalazzo Grazioli sono tante le voci che si
ascoltano e non sempre
quella di Berlusconi è la conclusiva. Il momento è di grande
confusione un po’ ovunque ma certo
il partito azzurro brilla
di suo in questa indeterminatezza aggressiva e impotente che sta contagiando
tutto il mondo politico.
In ogni caso Berlusconi ci ha fatto sapere di essere certo che
sarà assolto dalla Suprema
Corte e che il governo non rischia nulla dalle sue vicende personali
e giudiziarie. È chiaro
che Enrico Letta vorrebbe tanto che fosse così e probabilmente i
suoi timori non risiedono
tanto nella volontà del Cavaliere (che ha tutto l’interesse a
tenere in piedi il governo: per stare
al tavolo innanzitutto,
perché può sempre minacciare di farlo cadere,
perché non è affatto detto che, caduto Letta, si vada a votare,anzi)
quanto in quella
confusione in cui tanto cose possono succedere, una su tutte:
che la situazione sfugga
di mano e precipiti verso il caos che sarebbe determinato dalle
dimissioni di Napolitano.
I continui litigi tra i «falchi» (Brunetta, Santanchè, Verdini) che
chiedono di incrudelire
l’iniziativa politica e il «partito ministeriale» (Alfano, Letta,i
ministri) che predica prudenza
è tale da mettere in difficoltà anche Berlusconi che viene
descritto sempre più come stanco e
sfiduciato, timoroso di dover fare la fine di Craxi.
Tanto più che alla Giunta per le elezioni del Senato pende la
questione della sua
ineleggibilità: se fino ad ora il timore era che Pd e grillini
potessero votare insieme contro
Berlusconi (ipotesi in realtà improbabile), ora proprio dal Pd
arriva una proposta di mediazione
(che dichiarerebbe il Cavaliere non più ineleggibile ma
incompatibile) che gli consentirebbe
un anno di tempo ancora prima di scegliere.
Naturalmente la proposta, firmata dal neo senatore democratico Mucchetti
ha un immediato
effetto: porta la tempesta in casa democratica tra favorevoli e
contrari.
Un momento di pace e di ristoro anche per gli esausti dirigenti
del Pdl.
Andrea Ferrari -L'ECO DI BERGAMO.
Belpietro, feltri e sallustri. Grandi firme del giornalismo prostrato a 90 gradi.
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