Truffe online: l’illusione del lavoro che arriva via mail
La
truffa online è liquida, elastica, proteiforme.
Vecchia come il web, sa cambiare forma al mutare del contesto sociale,
delle esigenze collettive, dell’“alfabetizzazione” informatica di chi
deve essere truffato.
L’unico dato immutabile è il desiderio di fare soldi. Prima, nell’età delle vacche grasse, funzionava il
pishing fatto di
concorsi a premi,
finte mail della banca o
bollette. Lo spam era selvaggio, una rete lanciata nella Rete, per far finire qualcuno impigliato nelle maglie strette dell’avidità.
Poi c’è stata
la crisi.
La gente ha impiegato un po’ di anni per capire che i “soldi facili”
sono appannaggio di pochi, spesso disonesti, eletti. I soldi si fanno
con il lavoro, dunque i tecnobalordi si adeguano e promettono un posto di lavoro, molto spesso con un impiego facile, facile, casalingo e ben remunerato.
Da qualche tempo a questa parte uno dei mittenti più gettonati
è tale
Marco Iannone della
Nuova Consulenze Srl, azienda sul mercato dal 2008 nel settore della
consulenza finanziaria e della gestione dei rischi. Come direbbe Don
Vito Corleone (altro soggetto facente parte del settore), l’offerta di
Iannone è di quelle che non si possono rifiutare: un posto da
coordinatore finanziario, con tanto di assistenza dentale, sanitaria e
orari flessibili. Insomma, la manna dal cielo in questa epoca di vacche
magre.
Peccato che la
Nuova Consulenze Srl sia
una scatola vuota, uno scenario di cartapesta per una rappresentazione
truffaldina. Il sedicente Iannone spara nel mucchio: fra tanti, qualcuno
che avrà diffuso nel web curricula a raffica ci sarà e, pervenuto
l’invito via mail, magari deciderà di tentare. Chi truffa, in fondo, non
ha nulla da perdere e, per il calcolo delle probabilità, imbattersi in
qualcuno disposto a tentare la carta del lavoro a domiciclio non è così
difficile.
Il responsabile delle risorse umane, d’altronde, non ha grandi pretese: gli è sufficiente che siate
residenti In Italia,
maggiorenni e abbiate
Internet, telefono ma soprattutto un bel
conto corrente. Se non ce l’avete anche Pay Pal può andar bene lo stesso.
Una
volta ottenuto il vostro (finto) contratto da consulente finanziario
potrete cominciare il vostro (finto) lavoro che consisterà nel far
transitare sul vostro (vero) conto corrente denaro ottenuto oltre i
confini dell’Unione Europea. A voi dovrebbe spettare un 10%, ma non è
detto che vi venga accreditato. Mentre è molto facile che a svegliarvi
da questo (finto) sogno arrivi un giorno la polizia postale.
Oltre a Iannone il sito
Anti-Pishing Italia mette in guardia anche da
Marco Rucci di
Prima-It Srl, oppure da
Jct-Consulting, da
Consulenze più Srl, da
Marco Cerrutto di
New Consulting e da
UTS Logistics GmbH
che dopo aver riscosso grandi successi in Germania e Olanda ha deciso
di sbarcare anche in Italia. Tutti nomi inventati di personaggi
inesistenti, di società fittizie nate per speculare sull’ingenuità e la
buona fede altrui.
Con un po’ di attenzione, però, i truffatori possono essere facilmente smascherati. Come? Per esempio compiendo
una ricerca su Internet per verificare se la società esista davvero, diffidando di chi ha
una mail generica, invece, di un
indirizzo di posta con dominio societario. Anche chi non ha un
recapito telefonico non dà grande affidabilità. In questi casi gli indizi della truffa sono tanti e molto evidenti: un’“assunzione” senza
colloquio conoscitivo è altamente sospetta, così come
una comunicazione gestita interamente su Internet.
La cosa migliore è spedire direttamente nel cestino le mail in arrivo
da chi non avete mai visto, né sentito prima. Più di tante regole basta
solo un po’ di buon senso.