C'è crisi, si evade col doppio lavoro. È sempre in nero
Fabio Conti - L'ECO DI BERGAMO.
La Finanza: in cinque mesi scoperti 40 evasori totali Ma non più ricconi con yacht, sono operai e artigiani.
Una volta erano i ricconi che, proprio perché non pagavano un solo euro di tassa, potevano comprarsi Ferrari e yacht ormeggiati a Portofino, ma che poi finivano puntualmente nelle maglie della Finanza, che sequestrava loro beni per milioni di euro. Oggi la musica è cambiata. Complice, anche in questo, la crisi economica. Ormai a evadere le tasse è anche, in senso lato, il nostro vicino di casa: dall'operaio specializzato che non riesce a tirare fine mese con il suo stipendio e si «inventa» un secondo lavoro, ovviamente in nero. Se lavora in una ditta di idrotermosanitari, per esempio, la sera raggiunge le case di amici e conoscenti spacciandosi per idraulico e riparando rubinetti o installando impianti di condizionamento. Per la Finanza questa sua seconda attività altro non è che un lavoro nero a tutti gli effetti e, ai fini della posizione fiscale, come si dice in gergo, il bergamasco in questione è semplicemente un evasore totale. Il quadro, preoccupante, emerge dall'analisi dei dati dell'attività della Guardia di finanza di Bergamo, diffusi ieri dopo una cerimonia low cost tenuta al comando provinciale di via dei Partigiani a Bergamo, in linea con tutte le altre forze dell'ordine in questo periodo di austerity. Tra i 45 evasori scoperti nella Bergamasca nei primi 5 mesi di quest'anno (40 totali e 5 paratotali) non spiccano infatti più casi eclatanti come l'imprenditore che ha intestato la ditta a un prestanome, non ha dichiarato nulla al Fisco ma che comunque scorrazza per le strade al volante di una fiammante Lamborghini.
A emergere sono gli «evasori della crisi». Come il pensionato sessantaduenne che, nel tempo libero, si dedica all'attività di falegname: nel piccolo paese dove vive tutti lo sanno e lo chiamano. Costa meno dei suoi «colleghi» più giovani e non fa la fattura. Anche lui per il Fisco è un evasore totale. Oppure poi c'è chi, in piena età lavorativa, pur essendo magari titolare di un'officina meccanica, quando arriva a casa la sera si dedica alla stessa attività per altri clienti, assolutamente in nero: il suo è un caso di evasore paratotale. Fatto sta che, da gennaio a fine maggio, le fiamme gialle hanno riscontrato un imponibile sottratto a tassazione pari a 124 milioni, con 32,7 milioni di violazioni al pagamento dell'Iva e 106 mila euro di ritenute non versate. È stato chiesto il sequestro di beni per 9,2 milioni e 7 aziende sono state denunciate per aver assunto, in tutto, 20 lavoratori in nero. Per le fiamme gialle il contrasto all'evasione fiscale passa anche dai controlli porta a porta delle attività commerciali per il rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali. Da gennaio i controlli sono stati 1.380, le irregolarità 410, pari a circa il 30%. In 27 casi la Finanza ha chiesto la chiusura di altrettante attività commerciali recidive, ovvero pizzicate ben quattro volte negli ultimi cinque anni a non rilasciare lo scontrino o la ricevuta: si tratta soprattutto di parrucchieri e locali pubblici. In 7 casi la chiusura, temporanea, è già stata eseguita.
A emergere sono gli «evasori della crisi». Come il pensionato sessantaduenne che, nel tempo libero, si dedica all'attività di falegname: nel piccolo paese dove vive tutti lo sanno e lo chiamano. Costa meno dei suoi «colleghi» più giovani e non fa la fattura. Anche lui per il Fisco è un evasore totale. Oppure poi c'è chi, in piena età lavorativa, pur essendo magari titolare di un'officina meccanica, quando arriva a casa la sera si dedica alla stessa attività per altri clienti, assolutamente in nero: il suo è un caso di evasore paratotale. Fatto sta che, da gennaio a fine maggio, le fiamme gialle hanno riscontrato un imponibile sottratto a tassazione pari a 124 milioni, con 32,7 milioni di violazioni al pagamento dell'Iva e 106 mila euro di ritenute non versate. È stato chiesto il sequestro di beni per 9,2 milioni e 7 aziende sono state denunciate per aver assunto, in tutto, 20 lavoratori in nero. Per le fiamme gialle il contrasto all'evasione fiscale passa anche dai controlli porta a porta delle attività commerciali per il rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali. Da gennaio i controlli sono stati 1.380, le irregolarità 410, pari a circa il 30%. In 27 casi la Finanza ha chiesto la chiusura di altrettante attività commerciali recidive, ovvero pizzicate ben quattro volte negli ultimi cinque anni a non rilasciare lo scontrino o la ricevuta: si tratta soprattutto di parrucchieri e locali pubblici. In 7 casi la chiusura, temporanea, è già stata eseguita.
basta semplicemente poter scaricare minimo il 50% di tutto e l evasione finisce ma il sistema italia non lo permette o non lo vuole
RispondiEliminae poi l iva può scendere di parecchio e innescando un sistema virtuoso e di crescita economica meno disoccupazione più servizi etcetc
ma per far ciò bisogna cambiare gli unici in grado con un programma e non grillate..o inciuci
..............
libero
siamo noi che possiamo e vogliamo cambiare e quando ci svegliamo al mattino e guardiamo fuori e vediamo un ALBA stupenda con i raggi dell sole DORATI ci rendiamo conto che è una meraviglia... e merita di viverla con un morale alto e forte e chiunque si metterà di fronte verrà abbagliato da simile grazia e si convertirà alla gioia e d incantò sparirà il buio delle tenebre in cui stava vivendo ..
Eliminalibero
ps aoo me devo inventà pure er poeta li mortacci ( battuta )