08/05/2013
Berlusconi condannato anche in appello
Al Cavaliere quattro anni per frode fiscale e cinque di interdizione dai pubblici uffici. I legali: «Sentenza scontata». Confalonieri assolto
MILANO
Nessuno sconto per Silvio Berlusconi che oggi, per il caso Mediaset, si è visto confermare in secondo grado la condanna a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Lo ha deciso la seconda Corte d’Appello di Milano condividendo in pieno la sentenza emessa lo scorso 26 ottobre dal Tribunale.
Dopo quasi sei ore di camera di consiglio e un processo che, per una serie di “stop and go”, si è trascinato dallo scorso 18 gennaio, il giudici, presieduti da Alessandra Galli, hanno anche di nuovo inflitto 3 anni di reclusione (condonati) a Frank Agrama, il produttore statunitense ritenuto «socio occulto» del Cavaliere, 3 anni e 8 mesi e un anno e due mesi agli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. In più, per questi e per l’ex premier hanno disposto, come il collegio presieduto da Edoardo D’Avossa, una provvisionale di 10 milioni di euro da versare in solido alla Agenzia delle Entrate.
Per la vicenda, con al centro una presunta frode fiscale commessa tra il 2001 e il 2003 con la compravendita dei diritti tv (andrà prescritta nell’estate 2014), sono stati ancora mandati assolti Fedele Confalonieri e Giorgio Dal Negro e Marco Colombo, mentre per il banchiere Paolo Del Bue, con il rigetto del suo ricorso, è stato dichiarato ancora il non doversi procedere per intervenuta prescrizione e non l’assoluzione con formula piena come avrebbe voluto. L’avvocato generale Laura Bertolé Viale, accanto alla conferma delle condanne per il leader del Pdl e per gli altri tre imputati, aveva chiesto 3 anni e 4 mesi di carcere per il presidente di Mediaset e tre anni per gli altri due.
«Si tratta di una sentenza assolutamente scontata considerati i toni e i modi utilizzati dai giudici nella conduzione del processo», hanno detto gli avvocati difensori di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, nel commentare la sentenza.
se berlusconi lascia l italia e se ne va via con tutto il suo impero.... quanto cala il pil e quanti disoccupati in più ?
RispondiEliminanon è per dar dietro se ce ne fossero altri 20 cosi non ci sarebbe più disoccupazione
meditate gente meditate prima di crocifiggere...
Nessuno,credo,mette in dubbio le sue capacita' imprenditoriale,e quindi la conseguente disponibilità di posti di lavoro.
RispondiEliminaTutto ciò pero' non può giustificare certi sui comportamento illegali.
x i comportamento illegale dall dopo guerra ad oggi la maggior parte degli imprenditori sarebbero tutti in galera ...
Elimina(se fossero in germania paghi o sei finito ) in italia paese di sgamoni compreso politici è possibile
il nesso è trovare leggi toste e chi le faccia RISPETTARE
una GHESTAPO FISCALE..? ma nei tempi odierni per mantenere specialmente pensionati statali e politici con contribuzione minima e guadagni maximi che famo ? con la crisi in atto bisogna trovare un equilibrio altrimenti e come gia alcuni lo stanno facendo si trasferiscono altrove
quindi cambiare sistema organizzativo e politico gli unici in grado di farlo attualmente è
FEDERAZIONE ALBADORATA ITALIA poco conosciuta o battezzata male dai mass media (logico di parte )
libero
Che palle con i processi a Berlusconi. Chissa' perche' processano sempre solo lui. Penati che fine ha fatto? Dopo 30 anni di processi ad Andreotti, ora 30 anni di processi a Berlusconi. Cari giudici oramai e' impossibile credere nella vostra equita' di giudizio e soprattutto nelle vostre capacita' ( il caso Yara dimostra quanto siate bravi). L'importante e' salire agli onori della cronaca. Bisognerebbe pagarvi in base ai risultati ed allora sareste tutti in miseria.
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