A don Ciotti il primo premio per Arrigoni
Villa d'Adda
Elio Ghisalberti - L'ECO DI BERGAMO
Il primo premio alla memoria di Francesco Arrigoni, giornalista di Villa d'Adda scomparso nel 2011, è stato assegnato ieri a don Luigi Ciotti per la sua visione etica e per la straordinaria attività con Libera Terra, l'associazione nata con l'obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per ottenere prodotti di alta qualità, attraverso metodi rispettosi dell'ambiente e della dignità della persona. La scelta del monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d'Iseo (Brescia), quale luogo di consegna del premio dedicato al giornalista «di schiena dritta che ha avuto una vita breve ma ha saputo riempirla di cose buone e giuste», come ha tenuto a sottolineare Gianni Mura in qualità di portavoce della giuria del premio, non è stata affatto casuale. Per arrivarci si attraversano infatti quelle vigne della (e del) Franciacorta che tante volte ha percorso per professione e passione. E la roccia che si erge alle spalle del monastero, dritta come la sua schiena, è lì a ricordare l'altra sua grande passione per le scalate in montagna. Per nulla casuale nemmeno la data: ieri, 4 maggio, avrebbe compiuto 54 anni, ha ricordato la moglie Antonella Colleoni, anche presidente della giuria composta oltre che dal primogenito Dante anche da alcuni amici di vecchia data. Allievo di Luigi Veronelli dai primissimi anni Ottanta, fondatore e direttore del Seminario Veronelli, Arrigoni è passato nei primi anni Novanta alle pagine del Gambero rosso e quindi, negli ultimi dieci anni, a quelle del Corriere della Sera. Ha scritto di vini e cibi non per hobby, ma per profonda passione e competenza. «Un valore che sentiva e viveva intimamente, dunque reale e non solo tirato in ballo per convenzione o, peggio come oggigiorno accade ormai troppo spesso, per convenienza». Anche questo ha ricordato don Ciotti ritirando dalle mani di Antonella Colleoni il premio: un assegno di 5mila euro e un oggetto artistico realizzato da un allievo dalla Scuola d'arti e mestieri Ricchino di Rovato (Brescia), quest'anno la giovane artista Carolina Garoffoli, vincitrice del concorso aperto agli allievi dei principali istituti artistici lombardi. «Ho conosciuto Francesco a casa di Veronelli – ha detto don Ciotti – quando andai a Bergamo per raccogliere un parere sui vini che stavamo producendo. Al di là dei pareri tecnici ho percepito che prima di ogni altra cosa erano mossi dalla passione per quel mondo a me sconosciuto. La stessa passione che è etica della professione, è responsabilità, è liberta di pensiero e di giudizio. È desiderio di conoscenza e per ciò atto d'amore».
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