Crollato il mercato della casa.
Mai così male dal 1985
Roma Il mercato della casa crolla e torna ai livelli di quasi 30 anni fa. Con 150 mila compravendite in meno rispetto a un anno prima, nel 2012 l'immobiliare ha fatto segnare infatti il peggior risultato dal 1985. Non solo: anche i prezzi continuano a calare, così come gli affitti. Il panorama allarmante emerge dal rapporto immobiliare sul mercato residenziale nel 2012 realizzato dall'Agenzia delle Entrate in collaborazione con l'Abi e viene confermato anche dal sondaggio della Banca d'Italia sul primo trimestre di quest'anno anche se i primi tre mesi dell'anno mostrano «dei primissimi segnali di miglioramento. Nelle grandi città la contrazione delle compravendite sembra meno accentuata», fa sapere l'Osservatorio del mercato immobiliare delle Entrate. Anche l'indagine di Bankitalia sulle aspettative a breve degli operatori segnala un miglioramento rispetto a quella di gennaio. Ma «il 2012 è stato un anno negativo con dati che ci hanno riportato al lontano 1985», evidenzia Gabriella Alemanno, vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate, presentando il rapporto immobiliare 2013, che fotografa l'andamento del mercato residenziale nel 2012. Nel rapporto si legge che i volumi delle compravendite delle abitazioni sono calati del 25,7% rispetto al 2011, mentre il valore complessivo scende di quasi 27 miliardi. Tiene invece l'indice di accessibilità (affordability index), che misura la possibilità di accesso delle famiglie italiane all'acquisto di una abitazione. «Nel 2012 registriamo un repentino calo delle compravendite – ha sottolineato Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio del mercato immobiliare –. Un crollo che ci riporta ai livelli del 1985. Con la crisi economica e la contrazione dei consumi si sono ridotte da parte delle famiglie anche le spese più impegnative, come l'acquisto di un'abitazione, acquisti che possono riprendere grazie a un aumento della fiducia sia delle famiglie sia delle banche. Nel 2013 c'è la sensazione che ci possa essere qualche miglioramento, legato sempre all'andamento della crisi e alle future manovre economiche». Entrando nel dettaglio del rapporto, si legge che nel 2012 sono stati venduti o comprati 46,4 milioni di metri quadri con un calo del 25,4% sul 2011 e la superficie media per unità abitativa è stata di 104 metri quadri. La contrazione del mercato immobiliare è stata più evidente nei piccoli Comuni, dove si è registrato un calo del 26,1% contro il meno 24,8% registrato nei capoluoghi. Le otto principali città hanno registrato una perdita del 22,4% per il numero di transazioni e di 5,7 miliardi (a quota 19,5 miliardi) per il valore. Per Comitas, l'associazione delle microimprese italiane, non ci sarebbe alcun dubbio: «La causa del crollo del mercato immobiliare nel 2012 risiede nell'Imu e nel blocco nella concessione di mutui da parte delle banche. Proprio nell'anno dell'introduzione dell'Imu i dati sulle compravendite hanno fatto registrare il peggior livello dal 1985 – spiega Comitas –. Ma le responsabilità del tracollo che ha colpito il mercato vanno ricercate anche nella crisi e nelle banche, che hanno ridotto sensibilmente la concessione di mutui alle famiglie, rendendo sempre più una chimera l'acquisto di una casa».
Anche l'autore dell'articolo, non ha capito che il mercato si e' bloccato anche perche' i prezzi delle abitazioni sono andati alle stelle; dobbiamo per questo ringraziare soprattutto i palazzinari che in 20 anni hanno guadagnato milioni di euro, pur costruendo male. Hanno obbligato le famiglie a vivere in mini appartamenti, piu' simili a loculi che a case e le hanno costrette a mutui ventennali. Come mai anni fa. con la liquidazione, un operaio si costruiva la casette ed ora con la stessa, paga i progetti e gli oneri di costruzione? Smettiamo di cercare i fantasmi e guardiamo i responsabili.
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