Ipotesi tassa sulle case di pregio per evitare l'aumento dell'Iva
Il «mattone», questa volta quello di maggior pregio, sotto tiro. I proprietari, almeno i più fortunati, non fanno in tempo a tirare un sospiro di sollievo per essere rientrati nel rinvio della prima rata Imu che si trovano nuovamente al centro delle attenzioni del governo. In molti, infatti, indicano proprio nella tassazione delle case di pregio un potenziale «bacino» di risorse fresche per evitare la nuova «tragedia» che a luglio si abbatterà sui consumi interni: l'aumento dell'aliquota ordinaria dell'Iva dal 21 al 22% che costerebbe, secondo calcoli a spanne, 130 euro in più a famiglia. Graverebbe sul 60-70% dei consumi. Anche perché il rischio è che il gettito atteso dall'aumento dell'imposta alla fine non si concretizzerebbe, cancellato dall'effetto di un nuovo drastico calo dei consumi.
Spero che una mattina,si legga sul giornale che anziche' aumentare qualche tassa, hanno deciso di tagliare il numero dei politici, le provincie, il costo del lavoro, gli enti inutili, i loro stipendi, compresi gli annessi rimborsi. Se cio' non accadra' in fretta, temo che leggeremo di tagli di qualche testa e di parecchi ...zebedei a questi cialtroni.
RispondiEliminaConcordo assolutamente, ma con l'eccezione del taglio degli zebedei. Si tratta di una discriminazione di genere che "penalizza" le quote rosa.
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