Ars Aedificandi, il continente africano è la nuova frontiera delle costruzioni
L'impresa di Villa d'Adda dopo anni d'interventi di ristrutturazione e di costruzione in Italia ha scelto l'Africa come potenziale bacino di sviluppo. All'opera in Uganda e nel Sudan del Sud
Marco Conti - L'ECO DI BERGAMO,2 aprile 2013
Diversificazione, specializzazione, innovazione, formazione, tutela ambientale e mercati esteri. Per il settore dell'edilizia sempre più in caduta libera, la salvezza può arrivare da un cambiamento radicale rispetto a quanto tradizionalmente fatto sino a pochi anni fa: e i sei capitoli citati possono fare la differenza. Un nuovo modo di pensare e interpretare l'attività edile, che chiama in causa, ad esempio, un concetto di lavoro influenzato più dai temi sociali che da quelli, pur importanti, dei fatturati e relativi ritorni economici. Tra chi ha deciso di sposare in toto questa nuova vision, c'è Ars Aedificandi, impresa con sede a Villa d'Adda nata nel 1998, un fatturato di circa dieci milioni di euro. Pochi anni di vita, ma già tanta strada fatta. Soprattutto grazie a una nuova cultura dell'edificare da parte dei suoi due amministratori, Luca Broggi e Franco Giussani, che, dopo una partenza soft fatta di ristrutturazioni di edifici privati, hanno ingranato la quarta, puntando decisamente su qualità, innovazioni e nuove frontiere. Al punto da sbarcare in Africa. La via africana «Il continente africano rappresenta per le imprese edili e per tutto l'indotto, un mercato potenzialmente enorme - spiega Luca Broggi, uno dei due attuali soci di Ars Aedificandi -. Per ora siamo al lavoro in Uganda (nella capitale Kampala, dove nel 2012 abbiamo aperto una filiale, e a Pader), e nel Sudan del Sud (nella capitale Giuba).
A Kampala realizzeremo un complesso di unità abitative di alto livello, mentre a Pader e a Giuba i progetti hanno una valenza molto più sociale, tema che a noi sta particolarmente a cuore. Nel primo caso, si tratta dell'ampliamento della scuola esistente (medie superiori), che consentirà a un numero elevato di ragazzi di poter studiare, e la costruzione di un lotto di appartamenti per i dipendenti della stessa scuola. A Giuba, invece, costruiremo un ostello per ospitare molte delle persone costrette a migrare per trovare un lavoro». Lavorare in Africa, sottolineano gli operatori di Ars Aedificandi, non è proprio come farlo sul nostro territorio. «Prima di iniziare gli interventi in Uganda - osserva Broggi -, sono stati necessari quattro anni di studi, analisi, incontri e trattative con i referenti locali. Mai come in questo caso è fondamentale lo stile con il quale ci si relaziona con la gente. Per loro è indispensabile avere lavori di qualità, in tempi certi, e soprattutto, interlocutori seri». L'inizio dalle ristrutturazioni Con le prospettive di orizzonti sempre più vasti, Broggi non dimentica però le basi che hanno permesso ciò. «Siamo passati dalle piccole ristrutturazioni del 1998 - osserva Broggi -, all'ampia diversificazione degli anni successivi, puntando su innovazione, specializzazione e formazione (nel solo 2012, oltre 300 ore). Oggi abbiamo circa 70 addetti, che arrivano a 120 contando i collaboratori impiantisti esterni. Pur davanti ad una crisi drammatica - sottolinea Broggi -, nessuno è stato lasciato a casa. Oltre ad ampliare il raggio d'azione, è stato importante puntare sulle specializzazioni, in particolare per quanto concerne i temi ambientali (utilizzando, ad esempio, il più possibile le energie rinnovabili), e quelli dell'abitare sociale». La diversificazione In Ars Aedificandi si sono sviluppati in particolare due settori, riguardanti l'innovazione e l'housing sociale, da un lato, e i restauri e l'edilizia religiosa, dall'altro. Inoltre, insieme a altre due imprese, l'azienda di Villa d'Adda ha dato vita al Caf, che non è la riproposizione del patto politico tra Craxi, Andreotti e Forlani degli anni ‘80, ma l'acronimo di Costruire Abitare Futuro, consorzio di social housing. Il Caf è autore, tra l'altro, dell'intervento che sta realizzando oltre settanta appartamenti per la sostenibilità sociale a Bergamo, nel quartiere di Boccaleone. Il cantiere, aperto nell'aprile 2012, procede spedito, con l'obiettivo di consegnare le unità abitative il prossimo settembre. Ma lo sguardo di Ars Aedificandi va ben oltre i confini orobici.
A Kampala realizzeremo un complesso di unità abitative di alto livello, mentre a Pader e a Giuba i progetti hanno una valenza molto più sociale, tema che a noi sta particolarmente a cuore. Nel primo caso, si tratta dell'ampliamento della scuola esistente (medie superiori), che consentirà a un numero elevato di ragazzi di poter studiare, e la costruzione di un lotto di appartamenti per i dipendenti della stessa scuola. A Giuba, invece, costruiremo un ostello per ospitare molte delle persone costrette a migrare per trovare un lavoro». Lavorare in Africa, sottolineano gli operatori di Ars Aedificandi, non è proprio come farlo sul nostro territorio. «Prima di iniziare gli interventi in Uganda - osserva Broggi -, sono stati necessari quattro anni di studi, analisi, incontri e trattative con i referenti locali. Mai come in questo caso è fondamentale lo stile con il quale ci si relaziona con la gente. Per loro è indispensabile avere lavori di qualità, in tempi certi, e soprattutto, interlocutori seri». L'inizio dalle ristrutturazioni Con le prospettive di orizzonti sempre più vasti, Broggi non dimentica però le basi che hanno permesso ciò. «Siamo passati dalle piccole ristrutturazioni del 1998 - osserva Broggi -, all'ampia diversificazione degli anni successivi, puntando su innovazione, specializzazione e formazione (nel solo 2012, oltre 300 ore). Oggi abbiamo circa 70 addetti, che arrivano a 120 contando i collaboratori impiantisti esterni. Pur davanti ad una crisi drammatica - sottolinea Broggi -, nessuno è stato lasciato a casa. Oltre ad ampliare il raggio d'azione, è stato importante puntare sulle specializzazioni, in particolare per quanto concerne i temi ambientali (utilizzando, ad esempio, il più possibile le energie rinnovabili), e quelli dell'abitare sociale». La diversificazione In Ars Aedificandi si sono sviluppati in particolare due settori, riguardanti l'innovazione e l'housing sociale, da un lato, e i restauri e l'edilizia religiosa, dall'altro. Inoltre, insieme a altre due imprese, l'azienda di Villa d'Adda ha dato vita al Caf, che non è la riproposizione del patto politico tra Craxi, Andreotti e Forlani degli anni ‘80, ma l'acronimo di Costruire Abitare Futuro, consorzio di social housing. Il Caf è autore, tra l'altro, dell'intervento che sta realizzando oltre settanta appartamenti per la sostenibilità sociale a Bergamo, nel quartiere di Boccaleone. Il cantiere, aperto nell'aprile 2012, procede spedito, con l'obiettivo di consegnare le unità abitative il prossimo settembre. Ma lo sguardo di Ars Aedificandi va ben oltre i confini orobici.
Bravo Luca, hai dato l'esempio di come si possa fare l'imprenditore in questi tempi di magra. Sono certo che il tuo coraggio sara' di sprone anche per altri.
RispondiEliminaForse allora Castelletti si e' dimesso perché dovrà andare in trasferta in Africa.
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