Scatta la multa. Piede sul freno e malumori
Sull'Asse da ieri autovelox completamente operativi «Oltre alle buche, ora rischiamo anche la sanzione»
Fausta Morandi
Il signore nell'auto davanti preferisce non correre rischi. Avvistato il marchingegno, la manovra di avvicinamento è tutta in frenata: al passaggio sotto il braccio del rilevatore, il tachimetro si attesta direttamente sui 30 chilometri orari. Si sceglie di star bassi, su quest'Asse che da ieri è ad alto rischio multe, sotto l'occhio vigile dell'autovelox. «Certo, anche andare troppo piano non va bene, diventa pericoloso – commenta Valter Terzi, fermo al distributore che in direzione Bergamo si incontra poche centinaia di metri dopo l'autovelox –. Sono mesi che la strada è in queste condizioni: ora dobbiamo anche rischiare la multa?». «Limite rispettato» La domanda è diffusa, da queste parti. «Una bella rogna – riassume Roberto Averara –. Si vuole evitare che la gente poi si lamenti dei danni, ma così rischi pure la multa. Io lavoro nei cimiteri, se qualcosa non va mi chiedono subito di sistemarla. Qui perché si è aspettato così tanto?». Concorda Alessio Casirati: «È un peccato che la strada sia in queste condizioni, e l'autovelox fa arrabbiare. In generale, comunque, il limite è rispettato: io passo tutti i giorni, e la gente non corre». L'attesa per i lavori dovrebbe essere finalmente agli sgoccioli: le ultime notizie sono che i lavori dell'Anas per il rifacimento del fondo stradale, affidati a una ditta della provincia di Treviso, potrebbero partire già la prossima settimana, meteo permettendo.
Nel frattempo (giustamente) si rallenta, e se ieri mattina, complice forse anche un tranquillo rientro dalle vacanze di Pasqua, non c'erano particolari lamentele per code, c'era anche chi si interrogava sugli effetti prossimi venturi di un limite di velocità che, comunque, è già vigente da oltre due mesi. Con ragioni di sicurezza che alcuni non mancano di riconoscere: «Questa è una strada che, per come è fatta, ti "invita" a correre – ragiona Alfredo Pollina –. Ma le condizioni sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto per le moto e gli scooter è pericolosissimo. Quindi, è fondamentale far rispettare i limiti. Lo dico da persona che per lavoro fa moltissimi chilometri, e che si è beccata pure qualche multa». Meno conciliante Marilena Lucchini, che lavora al banco dell'Eni Caffè (dove già qualche tempo fa, per via delle condizioni della strada, si lamentava un sensibile calo della clientela, indotta a cambiare strada o perlomeno a non spostarsi dalla corsia di sorpasso, conciata un po' meglio). La barista racconta di aver chiesto anche l'intervento del Gabibbo: «È scandaloso dover rischiare la multa ogni giorno per venire al lavoro», rileva. Tanto che ha studiato pure un metodo fai-da-te per venire in aiuto ai «compagni di strada»: «Quando vedo un'auto che, magari soprappensiero o non conoscendo la strada, corre un po' troppo, abbasso il finestrino e faccio un segno con la mano per far capire che c'è l'autovelox. Non mi sembra giusto che qualcuno si becchi la sanzione». I pannelli di preavviso Sulla segnaletica, a dire il vero, non si è lesinato: nel tratto in cui vige il limite, tra lo svincolo verso la Dalmine-Villa d'Almè e l'imbocco della galleria San Roberto, tra cartelli, luci e rilevatori di certo è difficile non accorgersi del limite. Mentre i cartelli luminosi, con precisione quasi millimetrica, indicano con quasi un chilometro di preavviso la posizione dell'autovelox. «Però, viaggiando verso Bergamo, il pannello è subito dopo la galleria, così la gente si agita e frena. Bisogna stare attenti – commenta una ragazza mentre paga il caffè –. E sorvoliamo sullo stato della strada: anche a venti all'ora si prendono delle mazzate incredibili». Per sapere come è andata la giornata sul fronte sanzioni, bisognerà aspettare un po': la trasmissione e l'elaborazione dei dati (a cura del Consorzio di Polizia locale «Terre del Serio») infatti non è istantanea. Dalle rilevazioni effettuate dopo le tarature, nei giorni scorsi, le infrazioni erano circa cento al giorno. Le multe vanno dai 41 fino agli 821 euro, con relativi rischi di perdita punti e, se il limite viene superato di oltre 40 chilometri orari, sospensione della patente. Col sistema tutto telematico, per sapere se si è incappati nella sanzione i tempi sono di un paio di settimane al massimo. E, vista l'utenza dell'Asse, gli indirizzi a cui inviare eventuali sanzioni potrebbero andare ben oltre i confini della provincia: varie persone incontrate ieri mattina, per esempio, passavano di qui dirette all'aeroporto. Al distributore, per dire, è ferma anche l'auto di Inga Kašiene, lituana, reduce da una vacanza con la famiglia a Bormio. Il marito fa rifornimento di carburante mentre lei rimane in auto con i bambini. «La strada? Not very good – sorride –. Ma non siamo sorpresi, in Lituania ne abbiamo di pessime, mentre in genere quelle italiane sono in buone condizioni». Con qualche vistosa eccezione, in questi tempi di magra.
Nel frattempo (giustamente) si rallenta, e se ieri mattina, complice forse anche un tranquillo rientro dalle vacanze di Pasqua, non c'erano particolari lamentele per code, c'era anche chi si interrogava sugli effetti prossimi venturi di un limite di velocità che, comunque, è già vigente da oltre due mesi. Con ragioni di sicurezza che alcuni non mancano di riconoscere: «Questa è una strada che, per come è fatta, ti "invita" a correre – ragiona Alfredo Pollina –. Ma le condizioni sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto per le moto e gli scooter è pericolosissimo. Quindi, è fondamentale far rispettare i limiti. Lo dico da persona che per lavoro fa moltissimi chilometri, e che si è beccata pure qualche multa». Meno conciliante Marilena Lucchini, che lavora al banco dell'Eni Caffè (dove già qualche tempo fa, per via delle condizioni della strada, si lamentava un sensibile calo della clientela, indotta a cambiare strada o perlomeno a non spostarsi dalla corsia di sorpasso, conciata un po' meglio). La barista racconta di aver chiesto anche l'intervento del Gabibbo: «È scandaloso dover rischiare la multa ogni giorno per venire al lavoro», rileva. Tanto che ha studiato pure un metodo fai-da-te per venire in aiuto ai «compagni di strada»: «Quando vedo un'auto che, magari soprappensiero o non conoscendo la strada, corre un po' troppo, abbasso il finestrino e faccio un segno con la mano per far capire che c'è l'autovelox. Non mi sembra giusto che qualcuno si becchi la sanzione». I pannelli di preavviso Sulla segnaletica, a dire il vero, non si è lesinato: nel tratto in cui vige il limite, tra lo svincolo verso la Dalmine-Villa d'Almè e l'imbocco della galleria San Roberto, tra cartelli, luci e rilevatori di certo è difficile non accorgersi del limite. Mentre i cartelli luminosi, con precisione quasi millimetrica, indicano con quasi un chilometro di preavviso la posizione dell'autovelox. «Però, viaggiando verso Bergamo, il pannello è subito dopo la galleria, così la gente si agita e frena. Bisogna stare attenti – commenta una ragazza mentre paga il caffè –. E sorvoliamo sullo stato della strada: anche a venti all'ora si prendono delle mazzate incredibili». Per sapere come è andata la giornata sul fronte sanzioni, bisognerà aspettare un po': la trasmissione e l'elaborazione dei dati (a cura del Consorzio di Polizia locale «Terre del Serio») infatti non è istantanea. Dalle rilevazioni effettuate dopo le tarature, nei giorni scorsi, le infrazioni erano circa cento al giorno. Le multe vanno dai 41 fino agli 821 euro, con relativi rischi di perdita punti e, se il limite viene superato di oltre 40 chilometri orari, sospensione della patente. Col sistema tutto telematico, per sapere se si è incappati nella sanzione i tempi sono di un paio di settimane al massimo. E, vista l'utenza dell'Asse, gli indirizzi a cui inviare eventuali sanzioni potrebbero andare ben oltre i confini della provincia: varie persone incontrate ieri mattina, per esempio, passavano di qui dirette all'aeroporto. Al distributore, per dire, è ferma anche l'auto di Inga Kašiene, lituana, reduce da una vacanza con la famiglia a Bormio. Il marito fa rifornimento di carburante mentre lei rimane in auto con i bambini. «La strada? Not very good – sorride –. Ma non siamo sorpresi, in Lituania ne abbiamo di pessime, mentre in genere quelle italiane sono in buone condizioni». Con qualche vistosa eccezione, in questi tempi di magra.
Nessun commento:
Posta un commento