ROMA
I vescovi lanciano l'allarme sulla difficile situazione del Paese e chiedono al mondo cattolico di rimboccarsi le maniche. Riferendosi a tragedie come quella che si è verificata nelle Marche, il presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco, ha evidenziato come siano «situazioni che devono farci pensare e uscire dall'empasse». Ma, nonostante il momento difficile, la presenza dei cattolici nella vita del Paese è «limitata» e c'è sostanzialmente un «deficit di incidenza» nelle scelte sociali e politiche. Poca mobilitazione, carenza nell'elaborazione di un «progetto ispirato», e soprattutto la paura a trasferire la propria fede dal privato al ruolo pubblico. L'appello è arrivato da monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, durante l'omelia per la celebrazione eucaristica che ha aperto ieri a Roma il secondo giorno del convegno nazionale sulla formazione sociopolitica.
Ma i vescovi italiani guardano al futuro e pensano che sia possibile utilizzare questo tempo di incertezza per fare formazione. «Non bisogna lasciarsi intimorire da momenti di appannamento, questo è il tempo opportuno del lavorìo nascosto – ha detto ancora monsignor Crociata – ma fecondo della formazione e della maturazione di persone e di comunità dotate di franchezza e della capacità di portare una fede motivata e solida dentro l'intreccio, talora perfino caotico, dell'intera comunità civile». L'appello arriva al mondo cattolico in un momento di transizione tutt'altro che facile per il Paese. Un momento, tra incertezze politiche e crisi economica, dove gli specifici valori dei cattolici sembrano fare fatica a emergere. «Sommersi da una cultura dai molti feticci, come quello della privacy – ha infatti sottolineato monsignor Crociata –, così verbosamente sbandierato e altrettanto prontamente mortificato nei fatti, dobbiamo rompere l'incantesimo di una perfino teorizzata dissociazione tra coscienza privata e vita sociale, tra comportamenti personali e ruolo pubblico». Ora bisogna guardare al futuro. «Dallo sforzo verso una coerenza a tutto tondo deve scaturire un percorso che progressivamente superi l'emarginazione nel privato delle ispirazioni ideali».
CA
Secondo loro un cattolico deve impegnarsi in politica, ma solo con il P.D.; non hanno ancora capito che che tanti cattolici italiani non vogliono appoggiare i vecchi compagni; la lega non va bene, il P.D.L. neanche; forse adesso va bene Monti, dopo che ci ha ridotti alla fame pur di far piacere alla Tedesca.
RispondiEliminal unica soluzione se si vuole un cambiamento VERO appoggiate FEDERAZIONE ALBA DORATA ITALIA il resto è fogna (grillo compreso visto costarica etcetc )
RispondiEliminama il vaticano deve imparare dall NUOVO PAPA hanno troppi piccioli
libero
non è che la santa sede abbia le stesse banche dell PD E PER LOGICA E CONVENIENZA E MONOPOLIO ED INTERESSI OCCULTI E COMUNI SPONSORIZZI TALE GRUPPO POLITICO ...
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