UNA PASSIONE TUTTA BERGAMASCA.
Orio al Serio
Federico Biffignandi - L'ECO DI BERGAMO.
La Mostra Scambio Bergamo si conferma appuntamento prestigioso per gli appassionati di motori, in particolare dei collezionisti alla caccia del pezzo introvabile. La Mostra Scambio, giunta alla quarta edizione e allestita all'Aeroclub Bergamo di Orio al Serio, si propone di radunare collezionisti, privati, officine, ditte che si occupano di moto e auto d'epoca per mettere in mostra i loro pezzi e venderli o scambiarli con clienti e colleghi. Dalle 9 alle 18 ieri (si replica oggi) sono stati tantissimi gli appassionati, soprattutto di motociclette, che hanno visitato gli oltre cento stand. Tra gli espositori c'è il bergamasco Giulio Negri che oggi probabilmente porterà alla mostra due pezzi rarissimi: due moto Guzzi del 1927. «Sono due mezzi che ho acquistato qualche anno fa – racconta Negri – e per cui naturalmente nutro grande affetto. Ormai sono pezzi quasi unici soprattutto perché completamente originali e che attirano sempre l'attenzione di tanti curiosi». L'aria che tira all'interno della mostra è quella goliardica dell'ambiente motociclistico ed è facile lasciarsi coinvolgere dalle accese discussioni in cui si imbattono gli esperti riguardo ai vari modelli di moto. Vespa rimane uno dei marchi più ricercati e quello che gode del maggior numero di espositori; tra questi merita sicuramente una menzione Dario Gritti. Lui dispone di una collezione che conta più di cento Vespa con modelli dal 1948 fino all'edizione limitata del 2000. L'unicità della collezione è rappresentata anche dal garage che Gritti ha scelto per i suoi mezzi: «Le ho parcheggiate tutte in una chiesetta sconsacrata di Valtrighe (frazione di Mapello) per poterle conservarle al meglio». Un esempio concreto è esposto proprio nel suo stand: «È una Vespa sidecar del 1953 – dice Gritti – si tratta del primo esemplare beige di quell'anno prodotto dalla Piaggio». Tra espositori e visitatori spiccano anche vecchie glorie bergamasche del mondo dei motori: tra questi c'è Franco Malanchini, ex crossista, il quale nel suo stand espone motociclette degli anni '50, '60 e ‘70, alcune delle quali guidate da lui quando era ancora in attività. Particolarmente affascinanti una Husqvarna del 1969, una Laverda 4 tempi del 1968, ma soprattutto una Maico Kramer del 1974 giallo fiammante a cui Malanchini è particolarmente legato: «È la mia preferita – ammette – perché mi trasmette tante emozioni, mi ricorda tante belle esperienze ed ha un design particolare e unico nel suo genere». Che in sole quattro edizioni la mostra abbia già fatto presa lo si capisce anche dal fatto che sono stati tantissimi i visitatori arrivati da altre città e dall'estero: Brescia, Como e Lecco le più rappresentate, ma non sono mancati i motociclisti veneti. Tra gli stranieri, così come nelle altre edizioni, i tedeschi sono stati i più numerosi e hanno ammesso la qualità altissima delle collezioni bergamasche. La Gilera Saturno di Germano Corti, i pezzi dell'Officina Garlini di Bergamo – attiva dal 1934 – e le moto Custom di Loris Bonacina sono gli altri esempi. Quest'anno ha partecipato anche l'associazione Asino Meccanico che, sempre a bordo di motociclette, aiuta da 17 anni l'Istituto Angelo Custode di Predore trasportando materiale e svolgendo attività di volontariato per i ragazzi disabili. «Siamo comunque molto contenti del successo ottenuto – ha detto uno degli organizzatori, Michele Bettinelli – Bergamo merita una manifestazione del genere per il prestigio di cui gode nel mondo dei motori
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