LA POLEMICA
Con una lettera durissima il noto gruppo di cittadini solzesi denuncia "cattiva amministrazione e
censura di informazione sul giornalino comunale".
Fulmine a ciel sereno sulla candidata alle parlamentarie Pd.
Bufera sul sindaco Rocca;
i “Compagni di merende”:
“Pensi a Solza o si dimetta”
Un durissimo j'accuse circola in questi giorni per le vie di Solza. A firmarlo è un gruppo di cittadini solzesi noto come “i compagni di merende” cui fanno capo Stefano Magni e Alessandro Pozzi. In una lettera originariamente scritta per essere pubblicata sul giornalino comunale, ma per motivi sconosciuti mai comparsa sullo stesso, una serie di attacchi all'amministrazione del sindaco Carla Rocca, accusata di voler "pensare alla “poltronazza romana” anziché al paese che amministra". La corsa al Parlamento del sindaco subisce una dura critica proprio da un gruppo di suoi concittadini.
“Rispondiamo all’editoriale scritto dal sindaco sullo scorso giornalino comunale dove si attaccavano i “compagni di merende” (come con disprezzo ci chiama il sindaco) perché a detta sua la critichiamo ingiustamente”. L'incipit della missiva è solo una dolce introduzione. Il resto è un fiorire di critiche. A partire dalle mancate celebrazioni del 25 aprile e del 2 giugno (“vi siete persino dimenticati di appendere le bandiere d’Italia”), passando per la mancata manutenzione della Fontana Foglieni (“sporca e piena di cartacce e mucillaggine per giorni”), dall'annullamento di due importanti manifestazioni come il mercato agricolo a chilometro zero e IsolaFolk, a spiacevoli episodi avvenuti in paese (“dov’è quando ci sono i furti nelle abitazioni o alla piazzola ecologica?Dov’era quando a Solza c’è stata una sparatoria? Dove era quando c’è stato un accoltellamento ed una rissa con due feriti? Ma soprattutto perché di questi fatti gravissimi non è stata data la minima informazione e spiegazione ai cittadini?) all'Imu, la cui aliquota solzese è record nella zona.
Per finire coi due attacchi più significativi: la questione speed-check e la gestione del Castello. “Avete messo gli speed check spacciandoli per un progetto di sicurezza stradale ma che in realtà dovevano servire per far fare cassa al comune con le multe. Peccato che poi avete scoperto (ma avreste dovuto saperlo o informarvi prima) che erano non omologati e non potevano dare le multe se non c’erano i vigili. Allora avete cambiato subito versione dei fatti e avete detto che sono solo dei deterrenti. Adesso poi clamoroso: tre speed check sono magicamente scomparsi dopo che avete capito che addirittura erano illegali! Per mesi avete pagato e state ancora pagando fior di soldi dei cittadini solzesi per dei bidoni inutili ed illegali?”. Sul Castello Colleoni viene aspramente criticato l'affidamento della gestione di un monumento storico di patrimonio pubblico ad un gestore privato: “Il castello di Solza, il simbolo di Solza dato a dei privati che lo aprono quando vogliono loro”.
In chiusura di lettera, l'invito al sindaco a impegnarsi di più per la propria comunità, anziché pensare al Parlamento. “Davvero sindaco è convinta che vada tutto bene? Si faccia un po’ di esame di coscienza prima di sparare attacchi sugli altri, e invece di perdere tempo su Facebook si preoccupi un po’ più del paese oppure ci faccia la cortesia di dimettersi”.
Gianluca Mercuri - BERGAMONEWS
NEMO PROFETA IN PATRIA.
RispondiEliminaPrima invochiamo il cambiamento dei politici, poi quando spunta una persona nuova, la attacchiamo. Mi sembra un comportamento quantomeno illogico; ben fa la sig,ra Rocca ad impegnarsi politicamente ed a contribuire al ricambio dei soliti noti. Durante il suo mandato di Sindaco, avra' certamente commesso errori, ma ha auto il coraggio di approvare un P.G.T. che impedisse il consumo di altro territorio per costruzioni edilizie inutili. Anche se appartiene ad un gruppo politico diverso dal mio, un grande in bocca al lupo.
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