Malati di slot e videopoker.
Aumentano le richieste di aiuto
Il gioco d'azzardo in Italia ha un giro d'affari in crescita continua. Gli ultimi dati presentano un fatturato annuo pari a 80 miliardi di euro (2011 Istat) e nelle casse dello stato sono entrati quasi 14 miliardi. Nel 2007 i “ludopatici”, cioè i giocatori malati e compulsivi erano circa 700.000, oggi sfiorano il milione. La maggior parte si cura rivolgendosi alle Asl, dove sono attivi dei servizi specifici per questa grave patologia, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come dipendenza.
Dice Marco Riglietta, direttore dipartimento dipendenze Asl di Bergamo: Non servono nuove leggi, basta far rispettare davvero quelle che ci sono già. Soprattutto per tutelare i più giovani che sono i più a rischio. Dall'ultima indagine fatta nel 2011 (ricerca Espad) sono emersi dati preoccupanti. Su un campione di 1.300 studenti (dai 15 ai 19 anni) della provincia di Bergamo, il 14% dei maschi e il 4% delle femmine ha giocato a soldi più volte nel corso dell'anno e il 50% l'ha fatto almeno una volta.
La gran parte di loro gioca al “Gratta e vinci” o alle scommesse sportive, quindi lo fa negli esercizi commerciali, che infrangono la legge permettendo ai minorenni di giocare. È un problema etico. Non basta la prevenzione a scuola e l'aspetto educativo, occorre far rispettare la legge”.
In provincia di Bergamo sono attivi 6 sportelli ambulatoriali (Bergamo, Gazzaniga, Lovere, Martinengo, Ponte S. Pietro e Treviglio) specifici per il gioco d'azzardo patologico e 1 privato (Pontirolo Nuovo), per informazioni contattare lo 035- 2270374.
“Nel 2011, -continua Marco Riglietta- abbiamo seguito 148 pazienti, di cui 82 nuovi arrivi. I numeri purtroppo sono in aumento. La dipendenza da gioco d'azzardo è simile a quella della droga, si perde il controllo degli impulsi e non si riesce più a gestire la situazione. È importante intervenire subito. Un giocatore diventa patologico per cause di predisposizione genetica oppure per fattori esterni, tipo la gratificazione e l'adrenalina che prova giocando. Per tutte le informazioni sert.bergamo.segreteria@asl.bergamo.it”.
L'inchiesta e le testimonianze dei giocatori su L'Eco di Bergamo in edicola
Aumentano le richieste di aiuto
Il gioco d'azzardo in Italia ha un giro d'affari in crescita continua. Gli ultimi dati presentano un fatturato annuo pari a 80 miliardi di euro (2011 Istat) e nelle casse dello stato sono entrati quasi 14 miliardi. Nel 2007 i “ludopatici”, cioè i giocatori malati e compulsivi erano circa 700.000, oggi sfiorano il milione. La maggior parte si cura rivolgendosi alle Asl, dove sono attivi dei servizi specifici per questa grave patologia, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come dipendenza.
Dice Marco Riglietta, direttore dipartimento dipendenze Asl di Bergamo: Non servono nuove leggi, basta far rispettare davvero quelle che ci sono già. Soprattutto per tutelare i più giovani che sono i più a rischio. Dall'ultima indagine fatta nel 2011 (ricerca Espad) sono emersi dati preoccupanti. Su un campione di 1.300 studenti (dai 15 ai 19 anni) della provincia di Bergamo, il 14% dei maschi e il 4% delle femmine ha giocato a soldi più volte nel corso dell'anno e il 50% l'ha fatto almeno una volta.
La gran parte di loro gioca al “Gratta e vinci” o alle scommesse sportive, quindi lo fa negli esercizi commerciali, che infrangono la legge permettendo ai minorenni di giocare. È un problema etico. Non basta la prevenzione a scuola e l'aspetto educativo, occorre far rispettare la legge”.
In provincia di Bergamo sono attivi 6 sportelli ambulatoriali (Bergamo, Gazzaniga, Lovere, Martinengo, Ponte S. Pietro e Treviglio) specifici per il gioco d'azzardo patologico e 1 privato (Pontirolo Nuovo), per informazioni contattare lo 035- 2270374.
“Nel 2011, -continua Marco Riglietta- abbiamo seguito 148 pazienti, di cui 82 nuovi arrivi. I numeri purtroppo sono in aumento. La dipendenza da gioco d'azzardo è simile a quella della droga, si perde il controllo degli impulsi e non si riesce più a gestire la situazione. È importante intervenire subito. Un giocatore diventa patologico per cause di predisposizione genetica oppure per fattori esterni, tipo la gratificazione e l'adrenalina che prova giocando. Per tutte le informazioni sert.bergamo.segreteria@asl.bergamo.it”.
L'inchiesta e le testimonianze dei giocatori su L'Eco di Bergamo in edicola
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