Regione: varato
il piano dell'aria
Dal 2016 niente legna per riscaldare
L'ECO DI BERGAMO,7 novembre 2012
«L'Italia, nonostante ripetute insistenze dell'Unione europea e anche mie a tutt'oggi non ha un Piano per la qualità dell'aria. E, a quanto risulta, non ce l'ha nemmeno nessun'altra Regione italiana (solo la provincia autonoma di Bolzano lo sta adottando)».
«La Lombardia, che già aveva messo in campo un piano nel 2006, ha varato oggi un nuovo Piano dell'aria che, con ben 91 misure strutturali, interviene a tutto campo per un'ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti nei settori della mobilità, del riscaldamento, della produzione di energia, delle attività agricole».
Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dopo l'approvazione in Giunta, mercoledì 7 novembre, del corposo documento presentato dall'assessore all'Ambiente Leonardo Salvemini. «Regione Lombardia - sottolinea ancora Formigoni - fa ancora una volta, per intero, il proprio dovere. È evidentemente ora che anche le altre istituzioni lo facciano. I cittadini sappiano quali sono le istituzioni virtuose e quali no».
IL PIANO - Si tratta dunque di 91 misure strutturali che agiscono su tutte le numerose fonti emissive nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27%), il riscaldamento e la produzione di energia (63%), le attività agricole (10%). Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione del Pria spiccano il fermo delle auto diesel euro 3 per 6 mesi all'anno nell'area critica e il divieto di combustione della legna, in tutta la Regione, in stufe e caminetti a bassa efficienza.
UN PERCORSO DI COINVOLGIMENTO - «Questo Pria - spiega l'assessore all'Ambiente, Energia, Reti, Sistemi verdi e Paesaggio, Leonardo Salvemini - ha un approccio che rispetta il principio di integrazione contenuto nel trattato sul funzionamento dell'Unione europea che impone di coinvolgere tutti i settori e gli aspetti della programmazione amministrativa e legislativa per una migliore tutela dell'ambiente. Si tratta per noi di una ripartenza per un percorso impegnativo che potrà via via essere ottimizzato con l'apporto e la partecipazione di tutti i soggetti interessati, in prima fila le Associazioni». L'assessore fa anche sapere che a breve chiederà un incontro al ministro dell'Ambiente, Corrado Clini.
TEMPISTICHE E VERIFICA DEI RISULTATI - Le misure previste sono 40 per i trasporti, 37 per l'energia e il riscaldamento, 14 per le attività agricole. Ciascuna è corredata da indicatori e analizzata sotto il profilo dei risultati attesi in termini di miglioramento della qualità dell'aria e di riduzione delle emissioni, e sotto il profilo dei costi associati, dell'impatto sociale, dei tempi di attuazione e della fattibilità tecnico-economica. Vengono proposte tempistiche di breve periodo (3 anni), di medio periodo (5 anni) e di lungo periodo (entro il 2020).
L'ITER - In base alla normativa nazionale sono previsti ora 60 giorni per le «osservazioni» e 90 giorni per i «pareri motivati», dopo di che Pria potrà essere definitivamente approvato.
TRASPORTI E MOBILITÀ - Questo settore incide per il 27% sulla produzione totale di Pm10 primario e per oltre il 50% per quanto riguarda gli Nox che sono tra i principali precursori del particolato. Fra le 40 misure messe in campo sono previste sostituzioni progressive dei veicoli euro 0,1,2, e 3 sia pubblici che privati con gli euro 5 e 6, attraverso incentivi o premialità.
Sarà ulteriormente supportata la diffusione del metano e del Gpl, della mobilità elettrica e la realizzazione di progetti sperimentali con il biometano. Allo studio anche nuovi strumenti informatici per le flotte dei veicoli pubblici e il rafforzamento del ruolo dei Mobility manager. Importanti saranno anche i benefici che si avranno con l'incremento delle tratte delle metropolitane milanesi (68,7 nuovi km) e delle ferrovie (151 km).
Si stima che tali misure potranno garantire entro il 2016, ovviamente nel macro settore, una riduzione del 37% del Pm10 (600 tonnellate in meno), del 38% degli NOx e del 45% dei Cov rispetto all'anno 2008. Nel lungo periodo, invece, le percentuali diventano del 50% per il Pm10, del 71% per gli NOx e del 74% per i Cov.
DIESEL EURO 3 - Tra le misure più incisive e attese presenti nel piano c'è l'estensione, entro la primavera del 2016, del divieto di circolazione ai veicoli diesel euro 3 nell'area critica che coinvolge oltre 200 comuni negli agglomerati delle principali province (Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Varese). Una stretta è prevista anche per i motocicli a 2 tempi euro 1.
ECO-DRIVE - Saranno anche promossi stili di guida intelligenti, cosiddetti 'eco-drive' grazie alla collaborazione delle scuole guida e dello Stato. Si pensa di introdurre una sorta preparazione teorica specifica obbligatoria per il conseguimento della patente per tutte le tipologie di veicoli o all'introduzione di nozioni teorico-pratiche di eco-guida obbligatorie per gli autisti professionali.
ENERGIA E RISCALDAMENTO - Questo settore è responsabile del 63% della produzione totale di Pm10. In particolare, i riscaldamenti domestici incidono, sempre sul totale, per il 50%, inclusa la legna. Le 37 misure contenute nel piano consentiranno, entro il 2016, una riduzione del 23% di Pm10, del 9% degli Nox e del 12% dei Cov. percentuali che diventano, entro il 2020, del 42, del 17 e del 17 per cento.
Fra le misure si segnalano il censimento degli impianti domestici a biomassa legnosa, il divieto di utilizzo di quelli a bassa efficienza e l'obbligo della contabilizzazione del calore per gli impianti tradizionali, a partire dal 2014. Anche tramite misure di incentivazione sarà favorita la diffusione di caldaie con minori emissioni, di pompe di calore e del fotovoltaico.
USO DELLA LEGNA - Una parte notevolissima dell'inquinamento atmosferico deriva dalla legna bruciata in apparecchi domestici (stufe e camini) poco efficienti. Entro il 2016, su tutto il territorio, sarà proibita la combustione della legna negli impianti con rendimento inferiore al 63%. Questa misura, da sola, permetterà di eliminare dall'aria 2600 tonnellate di Pm10 all'anno. Anche in questo caso sarà richiesto il contributo dello Stato per quanto di competenza.
ATTIVITÀ AGRICOLE E FORESTALI - Questo settore contribuisce al 10% del totale di Pm10 prodotto. Le misure si concentrano fondamentalmente sul contenimento delle emissioni di ammoniaca attraverso processi gestionali e tecnologici; la produzione di energia da fonte rinnovabili; la realizzazione di pratiche agricole a basso impatto ambientale e di nuova forestazione e arboricoltura e il sostegno della Rete Ecologica regionale e della filiera bosco-legno-energia.
Il Pria introduce politiche di sostegno alle aziende agricole per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e per l'implementazione di sistemi di riciclo dei reflui zootecnici. Si tratta di provvedimenti che mirano a ridurre in particolare l'emissione di ammoniaca. Le 14 linee d'azione proposte consentiranno una riduzione, nel breve periodo, del 7% di Pm10, del 21% di Nox e del 5% dei Cov. Percentuali che diventano, nel lungo periodo, rispettivamente dell'11, 39 e 9.
LINK - Il testo integrale del Pria sarà consultabile da giovedì 8 novembre su
www.reti.regione.lombardia.it e su www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas sul quale vengono pubblicati tutte le procedure Vas in corso. «Si riafferma con forza e decisione - conclude Salvemini - la trasversalità della tutela dell'ambiente, nel caso specifico della risorsa aria, ad ogni settore della vita umana imponendo una riflessione sui nostri stili di vita».
ma dell inquinamento industriale o meglio degli INCENERITORI non si dice nulla ? l arpa tace o forse è collusa ?
RispondiEliminacon sua maestà $$$
i vertici di questo sistema di controllo vanno destituiti almeno ogni triennio per far si che le mani non abbiano il tempo di uscire dall propio corpo...
libero
Un moderno camino alimentato con legna vergine inquina come l'equivalente di 2500 moderne stufe a gas, con l'unica differenza che emette anche piccole quantità di diossina che la caldaia a metano non emette.
RispondiEliminaProprio la stessa diossina emessa dai famigerati inceneritori in una quantità decisamente inferiore, all'incirca la 1/850.00.
l'utilizzo di legna non a norma e l'usanza di bruciare qualsiasi cosa nel camino di casa, provano poi l'innalzamento esponenziale degli inquinanti.
Complice la crisi economica la vendita di stufe a legna o pellet è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni e se per il gas esistono precise norme di distribuzione e controllo delle caldaie, per le stufe a legna non esiste ad oggi nessun controllo.
Piccolo inciso, lo spazzacamino si è ammalato per secoli di tumore ai polmoni non per l'altezza di lavoro in cima ai tetti ma per l'inalazione di Pm10 e composti cancerogeni emessi e accumulati nelle canne fuamarie.
A giudicare dall'odore dell'aria e dalle colonne di fumo che si alzano dai camini delle casette nelle giornate invernali preferirei che tanti iniziassero ad informarsi sulla pericolosità di certi inceneritori casalinghi e si preoccupassero prima di quello che il singolo può fare per l'ambiente e poi quello che dovrebbero fare le istituzioni.
concordo ma:
Eliminail rapporto che ne fai esempio la dice lunga preferisco il camino ... inceneritore :
Dopo che le sostanze inquinanti provenienti da un impianto di incenerimento
si disperdono nell’aria, alcune persone vicine all’impianto potrebbero essere
esposte direttamente attraverso l’inalazione o indirettamente attraverso il
consumo del cibo o dell’acqua contaminati dalla deposizione sul suolo, sulla
vegetazione e sull’acqua dei composti inquinanti immessi in atmosfera.
Per i metalli ed altre sostanze inquinanti che persistono nell’ambiente, gli
effetti potenziali possono estendersi oltre l’area vicina all’inceneritore. Infatti, i
composti persistenti possono essere trasportati lontano dalle fonte di
emissione, attraversare differenti trasformazioni chimiche e fisiche, e passare
diverse volte attraverso il suolo, l’acqua e il cibo.”
ps: i nostri antenati bruciavano LEGNA x riscaldarsi e magari morivano incoscienti dall pm10... attento alle onde elettromagnatiche a non mangiare la pizza (parte bruciata)alle candele profumate ai conservanti legalizzati dalle ISTITUZIONI e l ACQUA POTABILE PULITISSIMA ... agli ETERNIT e chi più ne ha più ne metta
nessuno è eterno
libero
.....nessuno è eterno..... salvo la stupidità umana!
EliminaA quando l'obbligo di marmitta catalitica per i mangiatori di fagioli?