|
|
|
|
|
Per la prima edizione del Premio Francesco Arrigoni, la giuria, presieduta da Antonella Colleoni, moglie di Francesco, dal suo primogenito Dante e da alcuni amici e compagni di strada di Francesco ha scelto un’impresa che rappresenta precisamente la visione etica di questo giornalista strenuamente legato alla terra.
Sarà Don Luigi Ciotti a ritirare il premio a nome di Libera Terra, l’associazione nata con l'obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell'ambiente e della dignità della persona. Il premio, consiste in 5.000 euro e un oggetto artistico ogni anno diverso ma con tre caratteristiche fisse: un pezzo di roccia, a ricordare la passione di Francesco per la montagna e le arrampicate, un cuore a ricordare la sua generosità (fino all’espianto degli organi) e la sua passione civile. E qualcosa che spunta dalla roccia, forse una vite, perché gli uomini possono morire, le idee no, sono come semi, portati dal vento o dagli uomini di buona volontà.
Saranno la moglie Antonella e i figli Dante e Gregorio a consegnare il premio a Don Luigi Ciotti sabato 4 maggio, giorno del compleanno di Francesco, nel monastero San Pietro in Lamosa di Provaglio in Franciacorta.
Si ringraziano tutte le persone e le aziende che sostengono il Premio in memoria di un amico.
|
|
|
|
|
|
PREMIO FRANCESCO ARRIGONI Francesco Arrigoni, giornalista bergamasco di schiena dritta, morto improvvisamente a 51 anni, ha avuto una vita breve ma ha saputo riempirla di cose buone e giuste. Allievo di Luigi Veronelli, fondatore e direttore del Seminario Veronelli, è passato alle pagine del Gambero rosso e poi, negli ultimi dieci anni, a quelle del Corriere della Sera. Ha scritto di vini e cibi non per hobby ma per profonda passione e competenza: è stato cuoco, ha lavorato le vigne. Come molti di quelli che amano la terra (iniziale maiuscola o minuscola, a piacere) ha coltivato una visione etica. Lo accompagnava la fama di avere un brutto carattere, condivisa con quelli che hanno un carattere che brutto non è, ma forte, serio, allergico a lusinghe e tentazioni, contrario a mode, sguaiataggini e violazioni assai frequenti nel mondo del mangiare e bere. Non gli piaceva stare in prima fila sotto i riflettori, piuttosto in un angolo, ma illuminato dalla sua competenza e coerenza, oltre che dalla stima degli addetti ai lavori.
Il premio in memoria di Francesco Arrigoni è destinato ogni anno, nell’ambito dell’enogastronomia a una iniziativa contraddistinta da una forte valenza etica.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| | | |
|
|
Grazie per averlo pubblicato, Vi sentiamo sempre vicini,
RispondiEliminaAntonella con Dante e Gregorio
Siamo noi che dobbiamo ringraziarvi perche' tenete sempre vivo il ricordo di Francesco. Noi del gruppo el@ non possiamo non ricordarci di chi ha dato il nome al gruppo e dimenticare quanto ha fatto. E' stato un amico leale e coraggioso. Un forte abbraccio. Franco
RispondiElimina