l'idea made in Bergamo
I suggerimenti per il risparmio di energia elettrica di Diego Bonata
nel disegno di legge del governo per la riduzione della spesa pubblica
Dino Nikpalj
Nella
legge di stabilità è indicata come «operazione cieli bui». E il
riferimento è tutto tranne che casuale. Perché nel disegno per le
«finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse
energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti
di illuminazione in ambienti pubblici» del governo c'è lo zampino
dell'associazione «Cielo buio», che dal 1997 si batte contro
l'inquinamento luminoso, fondata dal bergamasco Diego Bonata.
Quarantaquattro
anni, ingegnere aerospaziale, fino a poco tempo fa presidente
dell'associazione ora retta dal mantovano Fabio Falchi, Bonata ha
«passato il mese di agosto a studiare ed elaborare dati». Che nella
maggior parte «dei casi abbiamo dovuto ricavare perché non c'erano, e
questo ha aggiunto problemi a problemi». Eppure il lavoro alla fine è
stato premiato, considerato che nel decreto in via di preparazione dal
governo ci sono quelle misure di ammodernamento e contenimento
dell'illuminazione pubblica che l'associazione persegue da anni.
L'estate
scorsa, nel bel mezzo della spending review, il governo aveva chiesto
ai cittadini di far pervenire i propri suggerimenti sul taglio di spese e
sprechi. Quella di «Cielo buio» era piaciuta così tanto da venire
citata ad esempio da Enrico Bondi, il super consulente chiamato da Mario
Monti per dare un colpo di mannaia ad una gestione un filo disinvolta
dei soldi pubblici: «Basta poco per risparmiare» aveva detto l'ex
commissario Parmalat.
Qualche giorno dopo Bonata ha ricevuto una
telefonata: «Era Bondi, che ci invitava a Roma al ministero per un
incontro. Le nostre proposte gli erano piaciute davvero». Al punto da
invitare l'associazione a predisporre uno studio, che diventerà la base
del decreto in via d'elaborazione. Del resto «Cielo buio» ha una certa
dimestichezza in materia, avendo partecipato all'elaborazione di 14
leggi regionali in materia d'illuminazione. «Dalla mole di dati che
abbiamo elaborato è emerso che spegnendo impianti d'illuminazione
inutili ed ottimizzandone altri, si poteva risparmiare una cifra
compresa tra i 600 e i 900 milioni di euro l'anno». In sostanza, la
versione allargata delle due paginette consegnate in sede di spending
review e che tanto avevano colpito Bondi: per la capacità di sintesi e
l'incisività dei risultati. «Lo diciamo da tempo: in Italia si illumina
troppo e male, e l'analisi fatta la scorsa estate purtroppo l'ha
confermato». E allora, click, meglio spegnere dove non serve «senza
mettere a repentaglio la sicurezza, questo sia ben chiaro. Ci sono
abitudini che possiamo e dobbiamo cambiare». E a Bondi si è accesa una
lampadina…
L'ECO DI BERGAMO, Mercoledì 10 Ottobre 2012 |
mercoledì 10 ottobre 2012
risparmio energetico.
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Tagli anche all'illuminazione: sono davvero tempi cupi
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