Roberto Colleoni tuona contro gli insegnanti: “Non sono al passo con i tempi e non hanno una vera programmazione, anche per arginare il fenomeno del bullismo. E poi le spese sono troppe”.
Il sindaco di Calusco
contro il mondo scolastico:
“Inadeguato e sprecone”
L'epiteto è di quelli forti, in questo periodo. “Gli insegnanti? Una casta che non accetta il cambiamento”. Parola di Roberto Colleoni,
il sindaco di Calusco che approfittando dell'approvazione del Piano di
Diritto allo Studio in consiglio comunale fa il punto sulle scuole
locali e lancia qualche frecciatina al corpo docente.
“Non faccio generalizzazioni perchè come è ovvio ci sono anche insegnanti capaci –ha affermato Colleoni-, devo però prendere atto, in questi cinque anni da sindaco, che troppe volte il mondo scuola pensa di vivere in una realtà tutta sua, senza voler fare i conti con i cambiamenti imposti dall'evoluzione sociale. Li definirei una casta chiusa al cambiamento”.
Dura l’accusa del Primo cittadino, supportata anche da esempi concreti: “Ogni anno chiedo alle scuole una relazione generale sui ragazzi, per cercare di comprendere quali progetti funzionino, le strade intraprese da chi esce dalle scuole caluschesi. Ma soprattutto vorrei poter capire l'entità del fenomeno del bullismo, sul quale si può intervenire per tempo se ci fosse una collaborazione. Se la scuola ci segnalasse i ragazzi più a rischio, potremmo pensare di intervenire con i nostri servizi sociali. Ma è un mondo chiuso, pensano di poter fare da soli”.
Sono troppi, per Colleoni, anche i soldi usati per le spese riguardanti la scuola: “I nostri istituti nell'ultimo anno hanno stampato 280mila fotocopie. Mi chiedo a cosa servano. Oltre a ciò, l'incuria del materiale che il Comune, sacrificando altre spese, mette a disposizione di tutti mi fa perdere la pazienza. Per fare un esempio concreto, abbiamo acquistato una fotocopiatrice, e il suo utilizzo scriteriato ne ha causato il guasto. L'abbiamo riparata, raccomandando un miglior uso. Dopo poco tempo era rotta, e per giunta per lo stesso identico guasto. E intanto il Comune paga”.
Gianluca Mercuri - BERGAMONEWS
“Non faccio generalizzazioni perchè come è ovvio ci sono anche insegnanti capaci –ha affermato Colleoni-, devo però prendere atto, in questi cinque anni da sindaco, che troppe volte il mondo scuola pensa di vivere in una realtà tutta sua, senza voler fare i conti con i cambiamenti imposti dall'evoluzione sociale. Li definirei una casta chiusa al cambiamento”.
Dura l’accusa del Primo cittadino, supportata anche da esempi concreti: “Ogni anno chiedo alle scuole una relazione generale sui ragazzi, per cercare di comprendere quali progetti funzionino, le strade intraprese da chi esce dalle scuole caluschesi. Ma soprattutto vorrei poter capire l'entità del fenomeno del bullismo, sul quale si può intervenire per tempo se ci fosse una collaborazione. Se la scuola ci segnalasse i ragazzi più a rischio, potremmo pensare di intervenire con i nostri servizi sociali. Ma è un mondo chiuso, pensano di poter fare da soli”.
Sono troppi, per Colleoni, anche i soldi usati per le spese riguardanti la scuola: “I nostri istituti nell'ultimo anno hanno stampato 280mila fotocopie. Mi chiedo a cosa servano. Oltre a ciò, l'incuria del materiale che il Comune, sacrificando altre spese, mette a disposizione di tutti mi fa perdere la pazienza. Per fare un esempio concreto, abbiamo acquistato una fotocopiatrice, e il suo utilizzo scriteriato ne ha causato il guasto. L'abbiamo riparata, raccomandando un miglior uso. Dopo poco tempo era rotta, e per giunta per lo stesso identico guasto. E intanto il Comune paga”.
Gianluca Mercuri - BERGAMONEWS
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