da L'ECO DI BERGAMO
Casette dell'acqua.
Boom di distributori e tessere esaurite a Dalmine
Che sia liscia o gassata, fredda o a temperatura ambiente, gratuita oppure a pagamento, poco importa: «l'acqua del sindaco» batte le bottiglie dei supermercati.
Questione di risparmio oppure di sensibilità ecologica, spinti dalla volontà di ridurre l'inquinamento ambientale dovuto agli imballaggi di plastica? Una cosa è certa: le casette dell'acqua pubblica che da un paio di anni stanno nascendo anche nelle piazze di diversi comuni bergamaschi stanno registrando un autentico boom.
Per rendersene conto basta recarsi davanti a uno qualsiasi di questi distributori e constatare come, a qualsiasi ora, sia praticamente impossibile non trovarvi gente, spesso in coda, armata di bottiglie e fiaschetti per un refrigerante rifornimento.
Una delle ultime a nascere è la casetta di Dalmine, inaugurata lo scorso 9 agosto in via Kennedy, che a meno di un mese dal debutto ha quasi esaurito le prime mille tessere promozionali con caricati 100 litri d'acqua (la casetta è infatti a pagamento, al costo di 5 centesimi al litro).
«Sono molto soddisfatta – commenta il sindaco Claudia Terzi – del fatto che i cittadini di Dalmine abbiano raccolto l'invito ad abbandonare l'acqua del supermercato in bottiglie di plastica in favore delle bottiglie di vetro e della cosiddetta acqua del sindaco. Questo è forse uno di quei ritorni al passato felici e intelligenti: l'acqua è la stessa che scende dai nostri rubinetti, ma microfiltrata».
E i cittadini mostrano di apprezzare. «Qui vengo solo per l'acqua gassata che fino a un mese fa compravo al supermercato – spiega Virginia, casalinga –. Ciò che me la fa preferire è il fatto che non sia stata in bottiglie di plastica, quindi soggetta a sbalzi di temperatura che la rendono poco salutare».
Code anche alla casetta di Comun Nuovo, di fianco al municipio, una delle prime ad aver aperto, nel settembre 2010. Qui l'acqua è completamente gratuita e forse anche per questo viene spesso «assalita» da forestieri. Particolare, questo, non molto gradito dai residenti.
L'assalto dei forestieri
«È gratis e siamo molto contenti, anche per la comodità di averla vicino casa – sottolinea Omar Valenti, artigiano –, ma il distributore viene utilizzato anche da gente che viene da fuori e che spesso riempie la macchina di bottiglie e fiaschi, nonostante ci siano dei limiti da rispettare».
«Il servizio lo paghiamo pur sempre noi con le nostre tasse – gli fa eco una pensionata – e non mi sembra giusto pagare anche per gente che con Comun Nuovo non c'entra niente. Io abito proprio qui davanti e di forestieri ne vedo molti».
A Stezzano, dove la casetta è in funzione da un anno, solo l'acqua gassata è a pagamento (5 centesimi al litro). «Se devo trovare un problema a questo servizio – evidenzia Luigi Testa, pensionato – è che spesso trovi le code e quindi ne servirebbero di più. Io sono contentissimo, ho smesso di comprare l'acqua frizzante in bottiglie di plastica e devo dire che questa la trovo perfino migliore perché non troppo gassata».
«Prima in famiglia usavamo solo bottiglie di plastica – aggiunge Tiziana Gherardi, impiegata –, mentre ora abbiamo drasticamente ridotto questo rifiuto: un risparmio non indifferente».
Casette dell'acqua.
L'effetto risparmio è diventato mania.
Boom di distributori e tessere esaurite a Dalmine
A Comun Nuovo è gratis: assalto anche da fuori
A Stezzano c'è da un anno, e addio plastica!
- Mercoledì 05 Settembre 2012
In coda davanti al distributore installato un anno fa nel piazzale del mercato di Stezzano
Stefano BaniChe sia liscia o gassata, fredda o a temperatura ambiente, gratuita oppure a pagamento, poco importa: «l'acqua del sindaco» batte le bottiglie dei supermercati.
Questione di risparmio oppure di sensibilità ecologica, spinti dalla volontà di ridurre l'inquinamento ambientale dovuto agli imballaggi di plastica? Una cosa è certa: le casette dell'acqua pubblica che da un paio di anni stanno nascendo anche nelle piazze di diversi comuni bergamaschi stanno registrando un autentico boom.
Per rendersene conto basta recarsi davanti a uno qualsiasi di questi distributori e constatare come, a qualsiasi ora, sia praticamente impossibile non trovarvi gente, spesso in coda, armata di bottiglie e fiaschetti per un refrigerante rifornimento.
Una delle ultime a nascere è la casetta di Dalmine, inaugurata lo scorso 9 agosto in via Kennedy, che a meno di un mese dal debutto ha quasi esaurito le prime mille tessere promozionali con caricati 100 litri d'acqua (la casetta è infatti a pagamento, al costo di 5 centesimi al litro).
«Sono molto soddisfatta – commenta il sindaco Claudia Terzi – del fatto che i cittadini di Dalmine abbiano raccolto l'invito ad abbandonare l'acqua del supermercato in bottiglie di plastica in favore delle bottiglie di vetro e della cosiddetta acqua del sindaco. Questo è forse uno di quei ritorni al passato felici e intelligenti: l'acqua è la stessa che scende dai nostri rubinetti, ma microfiltrata».
E i cittadini mostrano di apprezzare. «Qui vengo solo per l'acqua gassata che fino a un mese fa compravo al supermercato – spiega Virginia, casalinga –. Ciò che me la fa preferire è il fatto che non sia stata in bottiglie di plastica, quindi soggetta a sbalzi di temperatura che la rendono poco salutare».
Code anche alla casetta di Comun Nuovo, di fianco al municipio, una delle prime ad aver aperto, nel settembre 2010. Qui l'acqua è completamente gratuita e forse anche per questo viene spesso «assalita» da forestieri. Particolare, questo, non molto gradito dai residenti.
L'assalto dei forestieri
«È gratis e siamo molto contenti, anche per la comodità di averla vicino casa – sottolinea Omar Valenti, artigiano –, ma il distributore viene utilizzato anche da gente che viene da fuori e che spesso riempie la macchina di bottiglie e fiaschi, nonostante ci siano dei limiti da rispettare».
«Il servizio lo paghiamo pur sempre noi con le nostre tasse – gli fa eco una pensionata – e non mi sembra giusto pagare anche per gente che con Comun Nuovo non c'entra niente. Io abito proprio qui davanti e di forestieri ne vedo molti».
A Stezzano, dove la casetta è in funzione da un anno, solo l'acqua gassata è a pagamento (5 centesimi al litro). «Se devo trovare un problema a questo servizio – evidenzia Luigi Testa, pensionato – è che spesso trovi le code e quindi ne servirebbero di più. Io sono contentissimo, ho smesso di comprare l'acqua frizzante in bottiglie di plastica e devo dire che questa la trovo perfino migliore perché non troppo gassata».
«Prima in famiglia usavamo solo bottiglie di plastica – aggiunge Tiziana Gherardi, impiegata –, mentre ora abbiamo drasticamente ridotto questo rifiuto: un risparmio non indifferente».
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Ribadiamo ad Hidrogest l'appello più volte lanciato in questi ultimi tempi da alcuni utenti alle prese col drammatico problema dell'acqua rossa:
"Perchè non si cerca di alleviare al grave problema "acqua rossa" almeno con l'installazione di una casetta dell'acqua anche a Villa d'Adda?"
Alle menti tecniche di Hidrogest e al Presidente Mazzola chiediamo quanto meno una risposta CHIARA una vola tanto!!!
visto che il problema è principalmente nella parte alta dell paese si potrebbe ubicare sta casetta vicino al campo da calcio asd villa d adda
RispondiEliminache vi è un adeguato parcheggio x contenere eventuale ressa di macchine
poi importante è metterlo ma che sia un lavoro fatto bene con adeguati spillatori non 1 x tipo ...
libero
Forse bisognerebbe prima scoprire se questi signori riescono a trovare il tempo,tra i loro mille e mille intrallazi,per leggere questa proposta.
Eliminanon capisco perchè villa d adda debba essere tagliata fuori da queste casette visto che HIDROGEST le sta installando in quasi tutti i paesi dell isola
RispondiEliminaforse non cè una seria volontà e richiesta da parte dei nostri attuali amministratori?
visto l avvicinarsi delle elezioni qualcosa dovranno pur fare
per maggio.....
libero
Certo che dovranno fare qualcosa!
EliminaLevarsi dalle pa..... E andare a nascondersi!
Liber3
Non sarà facile toglierseli di mezzo!
EliminaCi penseranno gli elettori di Villa d'Adda!
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