Caro Aldo, tua zia Caterina
irrita la Merkel
Il trio e l'allarme del premier: "Io e Giovanni lo dicevamo, troppi parenti assunti a Palermo"
GIACOMO PORETTI
Io glielo avevo detto: non esagerare, prima o poi finisce male! E puntuale è arrivato il default, «Mariaaaaa u patatraccc!» come lo chiama lui.
Certo che riuscire a far fallire una regione come la Sicilia bisogna essere dei fenomeni. Eppure Aldo ci è riuscito!
Che le famiglie dei meridionali abbiano la peculiarità di essere numerose lo sanno tutti, ma nessuno sapeva che la famiglia di Aldo è composta, tra nonne, bisnonne, zii, ziucce, cugini di primo, secondo e terzo grado, da 1385 elementi, tutti quanti assunti, guarda caso, dalla presidenza della Regione suddetta. Cosa volete che vi dica: i progenitori di una volta si amavano più volentieri delle nuove generazioni? La tv in Sicilia è arrivata molto più tardi di altre regioni a statuto speciale? I test del Dna, una volta, erano poco attendibili? Sta di fatto che la famiglia di Aldo è più numerosa di tutti i dipendenti di Downing Street.
E questi sono solo i parenti stretti. Quelli acquisiti: i cognati delle cugine, la mamma della suocera del cognato del cugino, la sorella della suocera del cognato della cugina e tutti gli amici della suocera stessa, totale 28.796 elementi famigliari, hanno trovato lavoro come dipendenti della Regione stessa, un lavoro meno prestigioso ma altrettanto sicuro e remunerativo. Io e Giovanni non abbiamo mai smesso di metterlo in guardia, ma lui Aldo, ha sempre voluto, prima di tutto, il bene della sua famiglia. Il problema è che ora deve spiegare a Monti, e se si incazza pure alla Merkel, che ci faceva la zia Caterina, 98 anni analfabeta, a presiedere il progetto «Riqualifichiamo la Valle dei Templi in un mega discaunt» o lo zio Pinuzzo sulla motovedetta a capo dei guardacoste, lui che soffre il mal di mare.
da LA STAMPA,18.7.2012
------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------
LA STAMPA,20.7.2012
irrita la Merkel
Il trio e l'allarme del premier: "Io e Giovanni lo dicevamo, troppi parenti assunti a Palermo"
GIACOMO PORETTI
Io glielo avevo detto: non esagerare, prima o poi finisce male! E puntuale è arrivato il default, «Mariaaaaa u patatraccc!» come lo chiama lui.
Certo che riuscire a far fallire una regione come la Sicilia bisogna essere dei fenomeni. Eppure Aldo ci è riuscito!
Che le famiglie dei meridionali abbiano la peculiarità di essere numerose lo sanno tutti, ma nessuno sapeva che la famiglia di Aldo è composta, tra nonne, bisnonne, zii, ziucce, cugini di primo, secondo e terzo grado, da 1385 elementi, tutti quanti assunti, guarda caso, dalla presidenza della Regione suddetta. Cosa volete che vi dica: i progenitori di una volta si amavano più volentieri delle nuove generazioni? La tv in Sicilia è arrivata molto più tardi di altre regioni a statuto speciale? I test del Dna, una volta, erano poco attendibili? Sta di fatto che la famiglia di Aldo è più numerosa di tutti i dipendenti di Downing Street.
E questi sono solo i parenti stretti. Quelli acquisiti: i cognati delle cugine, la mamma della suocera del cognato del cugino, la sorella della suocera del cognato della cugina e tutti gli amici della suocera stessa, totale 28.796 elementi famigliari, hanno trovato lavoro come dipendenti della Regione stessa, un lavoro meno prestigioso ma altrettanto sicuro e remunerativo. Io e Giovanni non abbiamo mai smesso di metterlo in guardia, ma lui Aldo, ha sempre voluto, prima di tutto, il bene della sua famiglia. Il problema è che ora deve spiegare a Monti, e se si incazza pure alla Merkel, che ci faceva la zia Caterina, 98 anni analfabeta, a presiedere il progetto «Riqualifichiamo la Valle dei Templi in un mega discaunt» o lo zio Pinuzzo sulla motovedetta a capo dei guardacoste, lui che soffre il mal di mare.
da LA STAMPA,18.7.2012
------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------
Povera la mia Sicilia, minacciata da "u default" | |||||
Il trio e l'allarme conti, Aldo replica a Giacomo: "Nepotismo? No, ma ci conosciamo tutti" | |||||
ALDO BAGLIO | |||||
Aldo risponde a
Giacomo Poretti che sul giornale di mercoledì lo aveva scherzosamente
accusato di essere tra i colpevoli del rischio di bancarotta della
Sicilia. Caro Giacomino Dimmi chi sei e ti dirò: con chi parlo ? Dimmi che vuoi e ti dirò: forse! Ma… se mi dici con chi esci ti dirò: quelli non sono amici, ci vogliono mettere l’uno contro l’altro. Caro Giacomino, non vorrei alzare polveroni, che poi sarebbe altra polvere nella polvere. Siamo tutti coinvolti nel più grande Patatrac della storia; chi lo avrebbe mai detto che una cavolo di parola che nessuno sa cosa significhi, nemmeno la mia numerosa famiglia: u default, avrebbe potuto mettere a repentaglio la gloriosa Trinacria! La Sicilia paga il fatto che si trova all’estremità dell’Europa, e come tutte le estremità che non vengono irrorate sufficientemente dal sangue perdono forza e capacità motorie; ma un mondo senza estremità non può abbracciare nessuno, e continuerà a camminare col culo. Vorrei risponderti all’accusa di nepotismo, vorrei partire da un popolo che non ha mai dimenticato le proprie radici, vorrei dirti che ogni singolo siciliano ha un albero genealogico che si intreccia caparbiamente con tutti gli altri: in poche parole ci conosciamo tutti ma ancora più incredibile siamo tutti parenti. Quando un siciliano va all’estero e incontra un suo paesano, gli dice: «ma tu sei siciliano?», se la risposta e affermativa, quasi sempre ci si prende un momento per produrre quella lacrima di nostalgia. «Di dove?» «Di Calabiscetta» «Conosci Mariuccia?» «Sono il figlio!» «Pensa che combinazione, io sono il marito...». |
Nessun commento:
Posta un commento