I politici trentini fanno sfigurare il resto del mondo.
Stipendi iperbolici in tutti i rami amministrativi
Durnwalder e Berger meglio di Obama e Sarkozy. Da Roma in giù, i loro cognomi fino a qualche giorno fa avrebbero detto poco ai meno esperti, ma da quando si è saputo che presidente e vicepresidente della provincia di Bolzano sono pagati più dei presidenti di Usa e Francia, ecco che il problema della casta torna a tuonare da Trento in giù.
E’ pur vero che il Trentino Alto Adige ha un forte margine di autonomia, ma sono pur sempre contribuenti italiani. Ebbene, Luis Durnwalder (che a rotazione con il presidente della provincia di Trento Dellai è anche presidente della Regione Trentino Alto Adige) con un appannaggio mensile di 25.620 euro gode di una retribuzione superiore a quella di Barack Obama, che incassa 23.083 euro al mese per fare il presidente della più grande potenza del mondo. Hans Berger, il «vice» di Durnwalder, guadagna invece 24.360 euro lordi al mese contro i 21.133 di Nicolas Sarkozy, il presidente che vive e governa all’Eliseo.
In un confronto diretto condotto dal quotidiano sudtirolese Neue Südtiroler Tageszeitung, si può constatare come i politici trentini guadagnino bene in tutte le cariche, non solo quelle apicali. La vicepresidente dell'assemblea provinciale bolzanina Julia Unterberger, con 17.220 euro lorde, straccia nettamente Hillary Clinton, ovvero il Segretario di Stato americano, che guadagna solo 11.350 al mese. Il presidente del consiglio provinciale altoatesino Mauro Minniti con 21.440 euro fa meglio di tutti i colleghi dei paesi limitrofi: più del doppio rispetto al pari-grado del Tirolo austriaco Herwig Van Staa, fermo a 8.902 euro. Fa meglio anche del presidente del parlamento del Libero Stato di Baviera, Barbara Stamm, che guadagna ogni mese al lordo 14.841 euro, quello del Bundestag a Berlino, Norbert Lammert, che ne intasca16.504 e della collega della Camera austriaca Barbara Prammer, 17.136.
E i paralleli continuano senza posa: Durnwalder, fa meglio di Obama, abbiamo detto, ma arriva a “doppiare” il governatore del Tirolo Günther Platter, che incassa 13.353 euro. Anche il presidente della giunta provinciale trentina Lorenzo Dellai con 21.000 euro fa sfigurare la donna più potente d’Europa, Angela Merkel (18.883 euro). Un consigliere provinciale altoatesino guadagna 14.000 euro, un assessore altoatesini, al lordo, 23.100.
La polemica divampa ma già nel 2008 Durnwalder, figurava, in una classifica stilata dal quotidiano Tageszeitung, come il politico più pagato d'Italia: 25.600 euro al mese di stipendio. Già all’epoca, staccando nettamente l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, che dichiara 7.200 euro di retribuzione, Durnwalder riteneva che l’anomalia fosse quella romana, e non quella della Provincia autonoma, tanto più che, come dichiarava, “al netto anche delle tasse, il 52 per cento, sono 12mila”. Oggi come allora la posizione del benemerito presidente e rappresentante del Svp non è molto cambiata, ritenendo, in alcune dichiarazioni riportate anche sul quotidiano L’Adige, che lo stipendio “è nella media degli stipendi degli altri Governatori italiani”, ricordando che però la Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol non eroga alcun doppio stipendio né per il presidente, né per il suo vicepresidente, e nemmeno per gli assessori di giunta.
Come spesso le classifiche dimostrano, la qualità della vita in Trentino Alto Adige è altissima e si può affermare senza rischio di smentita che si tratta di una delle Regioni meglio amministrate d’Italia. Questo di certo mitiga, ma solo in parte, la furia anticasta che altrove divampa, e che, con gli stipendi citati, produrrebbe rivolte di piazza in Regioni dove ai costi non corrispondono i servizi. Se è vero, come ha affermato Durnwalder, che “in Regione abbiamo rinunciato in questa legislatura al 25% reale dei nostri compensi”, tuttavia nelle antiche terre irridenti non mancano le polemiche.
Lo scorso anno, una petizione dal titolo “Cari politici, riducetevi lo stipendio”, aveva raccolto ad agosto oltre 2.293 firme raccolte sul sito altoadige.it. Tra le proposte lanciate, oltre a quella del taglio agli emolumenti, anche l’istituzione di un fondo, per sostenere famiglie in difficoltà, anziani o giovani in cerca di lavoro, che avrebbe dovuto essere alimentato dal taglio volontario delle indennità: meno 20% dagli emolumenti di giunta e presidente del consiglio provinciale, meno 10% per i consiglieri provinciali. La presidente del consiglio regionale Rosa Thaler Zelger aveva annunciato, in estate, una consultazione tra i capigruppo per delle proposte di riduzione dei costi della politica, a partire da indennità e benefit riconosciuti ai consiglieri provinciali e all'apparato. Da notare che Thaler, presidente dell'assemblea regionale trentina ha una busta paga di 21.300 euro, cioè maggiore di quella del cancelliere austriaco Werner Faymann.
Demagogie e populismi a parte, il discorso si fa politico se si inscrive in un quadro più vasto, dove ci si chiede a chi giova, vista l’autonomia virtuosa di queste zone, avere delle zavorre così gravose, in un momento in cui tutta la politica, almeno a parole, predica la soppressione di enti inutili o la dismissione di apparati elefantiaci. Prebende a parte, sono gli enti stessi a sembrare troppi nella stagione della crisi e della polemica contro gli apparati. Regione, Provincia, Comuni, Comunità di Valle e Circoscrizioni; tutti munifici verso i propri rappresentanti, come dimostrano le 16 “comunità” che elargiscono ai membri stipendi da 867 euro, ai vicepresidenti almeno 1.060, ai presidenti da 2.891 a 3.533. Resistono le circoscrizioni, che sono 12 a Trento e 7 a Rovereto dove i soli presidenti costano 360.000 euro l'anno. La spesa totale per le indennità dei 5 organismi è di 50.468.000 euro l'anno. Ora, posto che gli stipendi sono elevati a valle, non è forse nell’eccesso degli apparati a monte il peccato tirolese originale?
Stipendi iperbolici in tutti i rami amministrativi
Durnwalder e Berger meglio di Obama e Sarkozy. Da Roma in giù, i loro cognomi fino a qualche giorno fa avrebbero detto poco ai meno esperti, ma da quando si è saputo che presidente e vicepresidente della provincia di Bolzano sono pagati più dei presidenti di Usa e Francia, ecco che il problema della casta torna a tuonare da Trento in giù.
E’ pur vero che il Trentino Alto Adige ha un forte margine di autonomia, ma sono pur sempre contribuenti italiani. Ebbene, Luis Durnwalder (che a rotazione con il presidente della provincia di Trento Dellai è anche presidente della Regione Trentino Alto Adige) con un appannaggio mensile di 25.620 euro gode di una retribuzione superiore a quella di Barack Obama, che incassa 23.083 euro al mese per fare il presidente della più grande potenza del mondo. Hans Berger, il «vice» di Durnwalder, guadagna invece 24.360 euro lordi al mese contro i 21.133 di Nicolas Sarkozy, il presidente che vive e governa all’Eliseo.
In un confronto diretto condotto dal quotidiano sudtirolese Neue Südtiroler Tageszeitung, si può constatare come i politici trentini guadagnino bene in tutte le cariche, non solo quelle apicali. La vicepresidente dell'assemblea provinciale bolzanina Julia Unterberger, con 17.220 euro lorde, straccia nettamente Hillary Clinton, ovvero il Segretario di Stato americano, che guadagna solo 11.350 al mese. Il presidente del consiglio provinciale altoatesino Mauro Minniti con 21.440 euro fa meglio di tutti i colleghi dei paesi limitrofi: più del doppio rispetto al pari-grado del Tirolo austriaco Herwig Van Staa, fermo a 8.902 euro. Fa meglio anche del presidente del parlamento del Libero Stato di Baviera, Barbara Stamm, che guadagna ogni mese al lordo 14.841 euro, quello del Bundestag a Berlino, Norbert Lammert, che ne intasca16.504 e della collega della Camera austriaca Barbara Prammer, 17.136.
E i paralleli continuano senza posa: Durnwalder, fa meglio di Obama, abbiamo detto, ma arriva a “doppiare” il governatore del Tirolo Günther Platter, che incassa 13.353 euro. Anche il presidente della giunta provinciale trentina Lorenzo Dellai con 21.000 euro fa sfigurare la donna più potente d’Europa, Angela Merkel (18.883 euro). Un consigliere provinciale altoatesino guadagna 14.000 euro, un assessore altoatesini, al lordo, 23.100.
La polemica divampa ma già nel 2008 Durnwalder, figurava, in una classifica stilata dal quotidiano Tageszeitung, come il politico più pagato d'Italia: 25.600 euro al mese di stipendio. Già all’epoca, staccando nettamente l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, che dichiara 7.200 euro di retribuzione, Durnwalder riteneva che l’anomalia fosse quella romana, e non quella della Provincia autonoma, tanto più che, come dichiarava, “al netto anche delle tasse, il 52 per cento, sono 12mila”. Oggi come allora la posizione del benemerito presidente e rappresentante del Svp non è molto cambiata, ritenendo, in alcune dichiarazioni riportate anche sul quotidiano L’Adige, che lo stipendio “è nella media degli stipendi degli altri Governatori italiani”, ricordando che però la Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol non eroga alcun doppio stipendio né per il presidente, né per il suo vicepresidente, e nemmeno per gli assessori di giunta.
Come spesso le classifiche dimostrano, la qualità della vita in Trentino Alto Adige è altissima e si può affermare senza rischio di smentita che si tratta di una delle Regioni meglio amministrate d’Italia. Questo di certo mitiga, ma solo in parte, la furia anticasta che altrove divampa, e che, con gli stipendi citati, produrrebbe rivolte di piazza in Regioni dove ai costi non corrispondono i servizi. Se è vero, come ha affermato Durnwalder, che “in Regione abbiamo rinunciato in questa legislatura al 25% reale dei nostri compensi”, tuttavia nelle antiche terre irridenti non mancano le polemiche.
Lo scorso anno, una petizione dal titolo “Cari politici, riducetevi lo stipendio”, aveva raccolto ad agosto oltre 2.293 firme raccolte sul sito altoadige.it. Tra le proposte lanciate, oltre a quella del taglio agli emolumenti, anche l’istituzione di un fondo, per sostenere famiglie in difficoltà, anziani o giovani in cerca di lavoro, che avrebbe dovuto essere alimentato dal taglio volontario delle indennità: meno 20% dagli emolumenti di giunta e presidente del consiglio provinciale, meno 10% per i consiglieri provinciali. La presidente del consiglio regionale Rosa Thaler Zelger aveva annunciato, in estate, una consultazione tra i capigruppo per delle proposte di riduzione dei costi della politica, a partire da indennità e benefit riconosciuti ai consiglieri provinciali e all'apparato. Da notare che Thaler, presidente dell'assemblea regionale trentina ha una busta paga di 21.300 euro, cioè maggiore di quella del cancelliere austriaco Werner Faymann.
Demagogie e populismi a parte, il discorso si fa politico se si inscrive in un quadro più vasto, dove ci si chiede a chi giova, vista l’autonomia virtuosa di queste zone, avere delle zavorre così gravose, in un momento in cui tutta la politica, almeno a parole, predica la soppressione di enti inutili o la dismissione di apparati elefantiaci. Prebende a parte, sono gli enti stessi a sembrare troppi nella stagione della crisi e della polemica contro gli apparati. Regione, Provincia, Comuni, Comunità di Valle e Circoscrizioni; tutti munifici verso i propri rappresentanti, come dimostrano le 16 “comunità” che elargiscono ai membri stipendi da 867 euro, ai vicepresidenti almeno 1.060, ai presidenti da 2.891 a 3.533. Resistono le circoscrizioni, che sono 12 a Trento e 7 a Rovereto dove i soli presidenti costano 360.000 euro l'anno. La spesa totale per le indennità dei 5 organismi è di 50.468.000 euro l'anno. Ora, posto che gli stipendi sono elevati a valle, non è forse nell’eccesso degli apparati a monte il peccato tirolese originale?
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