«All'Antoniano solo il piacere di cantare senza rivalità»
Marina Marzulli
Sono «al lavoro» da una decina di giorni le due bambine bergamasche che prenderanno parte in novembre alla cinquantaseiesima edizione dello Zecchino d'Oro. Nayara Benzoni, 7 anni e mezzo, di Rovetta e Lucia Giacco, 9 anni, di Villa d'Adda sono a Bologna per registrare la canzone che porteranno alla popolare rassegna musicale dell'Antoniano. Le due cantanti in erba torneranno a casa in tempo per il primo (o al massimo il secondo) giorno di scuola. Nessuna indiscrezione sui loro brani, si sa solo che hanno imparato le rispettive canzoni e che sono soddisfatte. «Hanno detto che sembrava scritta apposta per lei – racconta la madre di Lucia, Giovanna Belotti –, alla bimba piace molto. Qui all'Antoniano c'è un clima molto sereno, i bimbi fanno le prove, giocano insieme e cantano tutti anche le canzoni degli altri». «Noi genitori per ora non vediamo niente, né in sala di incisione né le prove al piano col maestro, sarà una sorpresa anche per noi», spiega Jessica Colotti, madre di Nayara. Le due famiglie non si conoscevano prima, anche se entrambe le bambine avevano già preso parte alle selezioni l'anno scorso, Nayara era persino già riuscita ad arrivare in finale. Ora che ce l'hanno fatta a essere tra i 14 piccoli cantanti dello Zecchino non c'è più spazio per nessuna competizione: «Ci hanno ripetuto che in gara ci sono solo le canzoni – dice la mamma di Lucia – i bambini si divertono perché a tutti loro piace cantare, ma non ho visto nessun atteggiamento di rivalità, sarebbe stupido». Per i genitori, almeno quelli che lavorano, il problema maggiore è riuscire ad assentarsi tanto da casa:
«Ci stiamo dando il cambio con mio marito per essere presenti a Bologna, è stata una cosa molto improvvisata: quando siamo venuti all'Antoniano per la finale non sapevamo se la bimba sarebbe stata presa e quindi ci siamo dovuti fermare senza preavviso. Non so ancora come faremo a novembre, ma almeno c'è più tempo per pensarci. Vale comunque la pena di fare qualche sacrificio, è un'esperienza che si fa una volta nella vita», racconta Giovanna Belotti. Conosceremo le bambine in tv, dal 19 al 23 novembre, anche se per ora nessuna delle due sta pensando al debutto televisivo. «Nayara canta qualsiasi cosa e le piace il palco, ha un fratello gemello, Brian, che suona la batteria. In famiglia si respira la passione per la musica, il papà, Marco Benzoni, è maestro del coro della Parrocchia e anche lo zio suona», racconta mamma Jessica. Lucia invece ha una sorella maggiore di 14 anni e non ha ereditato da nessuno in famiglia l'hobby del canto: «È proprio nata con questa predisposizione, all'asilo nido le maestre la chiamavano “ugola d'oro” perché non piangeva mai e nei momenti di calma si sentiva sempre la sua vocina che cantava. È una bambina molto dolce, ma abbiamo visto da qualche esperienza fatta in oratorio che sul palco non è imbarazzata e così abbiamo pensato di provare con lo Zecchino», spiega mamma Giovanna. Un ultimo ripasso alle canzoni e poi le due piccole bergamasche si rivedranno tra un paio di mesi a Bologna.
Sono «al lavoro» da una decina di giorni le due bambine bergamasche che prenderanno parte in novembre alla cinquantaseiesima edizione dello Zecchino d'Oro. Nayara Benzoni, 7 anni e mezzo, di Rovetta e Lucia Giacco, 9 anni, di Villa d'Adda sono a Bologna per registrare la canzone che porteranno alla popolare rassegna musicale dell'Antoniano. Le due cantanti in erba torneranno a casa in tempo per il primo (o al massimo il secondo) giorno di scuola. Nessuna indiscrezione sui loro brani, si sa solo che hanno imparato le rispettive canzoni e che sono soddisfatte. «Hanno detto che sembrava scritta apposta per lei – racconta la madre di Lucia, Giovanna Belotti –, alla bimba piace molto. Qui all'Antoniano c'è un clima molto sereno, i bimbi fanno le prove, giocano insieme e cantano tutti anche le canzoni degli altri». «Noi genitori per ora non vediamo niente, né in sala di incisione né le prove al piano col maestro, sarà una sorpresa anche per noi», spiega Jessica Colotti, madre di Nayara. Le due famiglie non si conoscevano prima, anche se entrambe le bambine avevano già preso parte alle selezioni l'anno scorso, Nayara era persino già riuscita ad arrivare in finale. Ora che ce l'hanno fatta a essere tra i 14 piccoli cantanti dello Zecchino non c'è più spazio per nessuna competizione: «Ci hanno ripetuto che in gara ci sono solo le canzoni – dice la mamma di Lucia – i bambini si divertono perché a tutti loro piace cantare, ma non ho visto nessun atteggiamento di rivalità, sarebbe stupido». Per i genitori, almeno quelli che lavorano, il problema maggiore è riuscire ad assentarsi tanto da casa:
«Ci stiamo dando il cambio con mio marito per essere presenti a Bologna, è stata una cosa molto improvvisata: quando siamo venuti all'Antoniano per la finale non sapevamo se la bimba sarebbe stata presa e quindi ci siamo dovuti fermare senza preavviso. Non so ancora come faremo a novembre, ma almeno c'è più tempo per pensarci. Vale comunque la pena di fare qualche sacrificio, è un'esperienza che si fa una volta nella vita», racconta Giovanna Belotti. Conosceremo le bambine in tv, dal 19 al 23 novembre, anche se per ora nessuna delle due sta pensando al debutto televisivo. «Nayara canta qualsiasi cosa e le piace il palco, ha un fratello gemello, Brian, che suona la batteria. In famiglia si respira la passione per la musica, il papà, Marco Benzoni, è maestro del coro della Parrocchia e anche lo zio suona», racconta mamma Jessica. Lucia invece ha una sorella maggiore di 14 anni e non ha ereditato da nessuno in famiglia l'hobby del canto: «È proprio nata con questa predisposizione, all'asilo nido le maestre la chiamavano “ugola d'oro” perché non piangeva mai e nei momenti di calma si sentiva sempre la sua vocina che cantava. È una bambina molto dolce, ma abbiamo visto da qualche esperienza fatta in oratorio che sul palco non è imbarazzata e così abbiamo pensato di provare con lo Zecchino», spiega mamma Giovanna. Un ultimo ripasso alle canzoni e poi le due piccole bergamasche si rivedranno tra un paio di mesi a Bologna.
da L'ECO DI BERGAMO.
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