LEGHISTICAMENTE PARLANDO
Sono bastati otto treni – quelli che si vogliono far sparire sulla Milano-Venezia – per far traballare l'architettura maroniana della macroregione. Il Veneto di Zaia ha deciso di tenere i soldi per sè, ossia leghisticamente parlando a «casa loro», fregandosene delle esigenze dei pendolari bergamaschi e bresciani, dei proclami della mobilità ragionata e dei principi di buon vicinato.
Quando si parla di soldi – specie quando in cassa ce ne sono pochi – non si guarda in faccia a nessuno. La macroregione – parola fredda, dal sapore ibrido – trova i suoi limiti pratici prima ancora che ideali nelle ristrettezze economiche generali che spingono gli amministratori a tracciare nuovi confini, ad alzare nuove barricate. Sembra una storia già vista: il ducato di Milano, la Repubblica di Venezia, il principato di Savoia e poi le rivalità provinciali e le faide cittadine.
Un mosaico di torri, campanili e cinte murarie dove ognuno coltiva il proprio orticello e la paura che qualcuno si freghi il raccolto. Un clima di invidie dove le disgrazie del vicino sono fonte di sollievo: meglio a lui che a me. Quasi si rimpiange la mitica Padania di Bossi: invenzione politica perfetta, luogo fuori dal tempo e dalla storia, che si perpetua nell'immaginario elettorale come ardua promessa di libertà.
Che importa se i padani si sono sempre dimostrati più bravi a pugnalarsi tra loro che a combattere gli «invasori», è il sogno che conta. La macroregione è la sua versione tecnocratica, ma se invece di costruire ponti si alzano steccati, allora non si farà molta strada.
di Gian Lorenzo Barollo - L'ECO DI BERGAMO.
Sono bastati otto treni – quelli che si vogliono far sparire sulla Milano-Venezia – per far traballare l'architettura maroniana della macroregione. Il Veneto di Zaia ha deciso di tenere i soldi per sè, ossia leghisticamente parlando a «casa loro», fregandosene delle esigenze dei pendolari bergamaschi e bresciani, dei proclami della mobilità ragionata e dei principi di buon vicinato.
Quando si parla di soldi – specie quando in cassa ce ne sono pochi – non si guarda in faccia a nessuno. La macroregione – parola fredda, dal sapore ibrido – trova i suoi limiti pratici prima ancora che ideali nelle ristrettezze economiche generali che spingono gli amministratori a tracciare nuovi confini, ad alzare nuove barricate. Sembra una storia già vista: il ducato di Milano, la Repubblica di Venezia, il principato di Savoia e poi le rivalità provinciali e le faide cittadine.
Un mosaico di torri, campanili e cinte murarie dove ognuno coltiva il proprio orticello e la paura che qualcuno si freghi il raccolto. Un clima di invidie dove le disgrazie del vicino sono fonte di sollievo: meglio a lui che a me. Quasi si rimpiange la mitica Padania di Bossi: invenzione politica perfetta, luogo fuori dal tempo e dalla storia, che si perpetua nell'immaginario elettorale come ardua promessa di libertà.
Che importa se i padani si sono sempre dimostrati più bravi a pugnalarsi tra loro che a combattere gli «invasori», è il sogno che conta. La macroregione è la sua versione tecnocratica, ma se invece di costruire ponti si alzano steccati, allora non si farà molta strada.
guardate che in Friuli non c'è più la lega.
RispondiEliminaE comunque era abbastanza evidente che la Macroregione era una trovata elettorale.
G.F.
SE ERA UNA TROVATA ELETTORALE,ragione di più per sentirsi presi in giro, come elettori,da questi imbroglioni.
EliminaBossi prima,Maroni ora:ci stanno solamente prendendo tutti per il cu........
RispondiEliminaio direi che se siamo ridotti cosi è ANCHE colpa nostra ce li abbiamo messi noi e dico TUTTI i partiti!
Eliminama quelli che appoggiano la KYENGE con idee pazzesche in un momento di crisi dell lavoro: vuole far obbligare le aziende ad assumere dopo tot dipendenti un extacomunitario anche irregolare magari exgaleotto non sa neanche l italiano ... non vado oltre ma come siamo caduti in basso
per cortesia comunisti sparite dalla circolazione FORA DI BALL!!
GLI ITALIANI RINGRAZIANO
libero
gli extracomunitari ce lo fregano già il posto senza bisogno di altre leggi,con la complicità di imprenditori anche leghisti che predicano per mettere zizzania,ma poi se ne fregano dei propri concittadini anche se sono padri di famiglia.Per quanto riguarda le altre balle elettorali sono vent'anni che vi fate prendere per il culo Iè MIA ASE SET FETE PER CAPELA
RispondiEliminaconcordo con tè sullo sfruttamento che cè stato e vi è tutt ora e se ne sono approfitttati tutti anche i tuoi amici cattocomunisti
Eliminama la cuccagna è finita i tempi sono cambiati e il posto di lavoro non cè più!
allora facciamo cosi al posto di assumere un figlio o figlia di un compagno viene preso un bell extra.. cosi mi sembra giusto SIETE BRAVI E SOLIDALI ! però non si tocchino i diritti dell lavoro di chi NON LA PENSA COME VOI cari DITTATORI !
IL FINE VS è che in cambio volete il votino da questi nèèè... siete dei grandi PARASSITI !
libero
Ho parlato con un autolavaggio e con un distributore di carburante. Hanno assunto extracomunitari perchè gli italiani non ci stavano, dopo alcune settimane se ne andavano. Ai miei tempi, prima di trovare il posto di lavoro che tutt'ora occupo, mi sono adeguato a fare di tutto. Anche asfaltare strade nel mese di agosto. E avevo 16 anni. Non è i giovani, non tutti sono diventati dei caga in braga?
RispondiEliminabene!
Eliminaerano i tempi d oro ma sai quanti 40 e 50 enni che hanno famiglia italiani disoccupati che stanno cercando qualsiasi lavoro oramai rimpiaxzzati da questi e non prendono nessun sussidio ? ed invece i profughi vengono alloggiati nutriti assistiti per 3 anni o di più giusto aiutarli ma PRIMA CI SIAMO NOI
qualcuno di questi maledetti PARASSITI ROSSI sta cercando di rovinarci ma la pagherà cara !
libero
il discorso è che se io fossi un imprenditore convinto che prima degli extracomunitari bisogna dare lavoro a chi c'è qui assumerei coerentemente dei miei concittadini perchè c'è la coda di gente che cerca qualsiasi posto di lavoro pur di mantenere i propri figli.Mi viene una domanda:se gli extra prendono di più,ma costano di meno,chi li paga,iparassiti?
RispondiEliminati dico solo questo il piu grande parassita si chiama prodi e la sua famiglia è tra le 5 più potenti dell pianeta NOMISMA ..chi è intenditor intenda gli extra sono sfruttati pure loro però gli servono x mandarci in rovina
RispondiEliminalibero
Ogni occasione è buona per dar contro la macroregione, da nord a sud tutti la contestano, allora fa veramente paura. Ben venga e molto presto altrimenti affondiamo TUTTI anche chi non la vuole, è onesto e paga le tasse.
RispondiEliminaAngelo