Biffi, il neo sindaco in Comune troppo presto: chiuso fuori
Villa d'Adda
Talmente puntuale da restare chiuso fuori dal Comune. «Sono arrivato a dieci alle nove, ma il municipio apriva alle nove. Ho dovuto aspettare». Esordio con mini imprevisto per il neo sindaco di Villa d'Adda Gianfranco Biffi, che ieri ha preso le consegne dall'uscente Adelvalda Carsaniga. Neofita della vita amministrativa, è stato un debutto alla grande per l'imprenditore 61enne, frontman di El@. Al primo colpo, infatti, ha mandato a casa il centrosinistra dopo vent'anni di governo locale. «Merito del gruppo che ho alle spalle: per cinque anni ha tenuto duro e fatto un'opposizione seria in Comune», condivide il successo con la sua squadra. Con i tagli agli organismi comunali previsti dalle nuove disposizioni di legge, tre diventeranno assessori («Il primo obiettivo era vincere, quindi non abbiamo ancora discusso le deleghe: ne parleremo in una riunione stasera. Di certo c'è solo il mio vice che sarà Antonio Posa») e cinque consiglieri. Soddisfazione per l'elezione dei giovanissimi Martina Arrigoni, 20 anni, e Daniele Mazzoleni, 26. «Con loro ci prepariamo già al futuro – commenta Biffi –. Ora entreranno nella mischia, così saranno pronti a prendere il nostro testimone». Giusto il tempo di una birretta di festeggiamento con i supporters lunedì sera e rimandata l'ideazione di un casco ad hoc per l'evento (Biffi ha infatti uno studio di progettazione di copricapi protettivi per motociclisti), il manager fiero delle proprie origini contadine - così si definisce, «discendendo da una famiglia patriarcale, ottavo di dieci figli» - si è subito messo al lavoro. Alle 7 in ufficio e due ore dopo in Comune. «Sono arrivato troppo presto – racconta –, ma poco dopo l'ex sindaco, in maniera corretta e disponibile, anche se con un po' di visibile sofferenza per il risultato, mi ha dato le prime informazioni». Un leghista «civico» Biffi ha già le idee chiare sulle priorità: «Vogliamo migliorare il servizio comunale al cittadino, per essere più vicini alla gente. L'idea è creare uno "sportello amico" con una persona di riferimento che possa dare risposte precise ai villadaddesi e indirizzarli opportunamente». E se concretezza è l'imperativo, c'è spazio, però, anche per qualche valutazione politica post voto. Si aspettava il successo di El@? «Diciamo che ci credevamo, perché abbiamo lavorato tanto. Nei Comuni prevalgono le persone all'appartenenza politica, ed El@, come candidati e preparazione, era nettamente superiore alle altre due liste». Ciò non toglie, però, che Villa d'Adda abbia avuto una flessione dell'affluenza (-21,86%) tra le più alte in provincia. «Chi era scontento dell'amministrazione precedente – abbozza una spiegazione Biffi – non è andato a votare; così come i grillini, una componente molto grossa in paese alle scorse Politiche, questa volta hanno disertato le urne». Secondo Biffi, quindi, El@ ha saputo interpretare la voglia di cambiamento («Venivamo da un'amministrazione ventennale ed era ora di cambiare») e «soprattutto ha saputo mettere in evidenza i limiti della maggioranza uscente che aveva reso la legge non uguale per tutti nel nostro paese con favoritismi sfacciati». Biffi, militante della Lega da qualche anno, è l'unico tesserato della lista. Il segretario provinciale del Carroccio Cristian Invernizzi l'ha indicato come un possibile «modello civico» da seguire. «Con soli leghisti – è convinto il nuovo sindaco – è impossibile vincere, c'è bisogno di più varietà in squadra». E sui risultati poco lusinghieri raccolti dal Carroccio in questa tornata «da militante dico che a Bergamo qualcuno deve darsi una mossa. Le divisioni pesano e si raccoglie quello che si semina». Benedetta Ravizza
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