BUONGIORNO.
Pancia e sentimento, la rivolta
MASSIMO GRAMELLINI
Di sicuro, in queste elezioni, c’è solo che Grillo ha vinto. E dire vinto è poco. Le urne hanno ospitato una sollevazione di massa contro le élite. Almeno un elettore su quattro ha votato per la lista del Gabibbo Barbuto, spesso senza nemmeno avere la cortesia di anticiparlo ai sondaggisti, considerati elite anche loro. E non si può ridurre sempre tutto alla pancia, per quanto la pancia brontoli, se è vuota anche di più. Qui c’è del sentimento, non soltanto del risentimento. C’è la disperata speranza che i parlamentari a Cinque stelle siano diversi, che non rubino, ma soprattutto che ascoltino: gli altri non lo facevano più.
Pancia e sentimento, la rivolta
contro le élite di una nuova comunità
Così un comico diventato leader
ha riunito malesseri, speranze, solitudini
MASSIMO GRAMELLINI
Di sicuro, in queste elezioni, c’è solo che Grillo ha vinto. E dire vinto è poco. Le urne hanno ospitato una sollevazione di massa contro le élite. Almeno un elettore su quattro ha votato per la lista del Gabibbo Barbuto, spesso senza nemmeno avere la cortesia di anticiparlo ai sondaggisti, considerati elite anche loro. E non si può ridurre sempre tutto alla pancia, per quanto la pancia brontoli, se è vuota anche di più. Qui c’è del sentimento, non soltanto del risentimento. C’è la disperata speranza che i parlamentari a Cinque stelle siano diversi, che non rubino, ma soprattutto che ascoltino: gli altri non lo facevano più.
E’ come se da mille stanze si fosse levato l’urlo di mille solitudini connesse fra loro attraverso i cavi dei computer. Un’emozione virtuale che nel tempo si è fatta piazza. Radunando individui che si ritengono incompresi e sovrastati dall’ombra sorda di troppe congreghe: la Casta dei politici, dei giornalisti, dei banchieri, dei raccomandati. Ogni membro della comunità ha una storia e una sconfitta diverse: chi ha perso o mai trovato il lavoro, chi la fiducia nel domani, nello Stato e nei corpi intermedi come partiti e sindacati. Non odiano la politica, ma chi la fa di mestiere da troppo tempo, senza averne né la competenza né l’autorità morale. Intorno a queste desolate solitudini esisteva un vuoto di attenzione e Grillo lo ha riempito. Dapprima con un vaffa, poi con una serie di proposte concrete e una buona dose di utopia. Ha disegnato panorami che ciascuno ha poi colorato come voleva. Dal punto di vista della composizione sociale il suo movimento è un franchising: a Torino ci trovi (anche) i centri sociali che vogliono abbattere il capitalismo, a Bergamo i padroncini in lotta con Equitalia, a Palermo i disperati e gli allergici a qualsiasi forma di oppressione pubblica e privata. Ovunque c’era un malessere, Grillo gli ha messo a disposizione un format e una faccia, la sua.
I politici professionisti non hanno saputo o forse potuto offrire un’alternativa. Sarebbe bastata un’autoriforma dignitosa, qualche taglio nei costi e nel numero dei parlamentari, una campagna elettorale che parlasse non solo di cifre ma di ambiente, di vita, di futuro. Invece hanno snocciolato cifre fredde, discusso della Merkel e borbottato metafore inconsistenti, persi nel loro altrove. A combattere qui sulla Terra sono rimasti un vecchio impresario con le tasche piene di biglietti omaggio per il paese dei balocchi e un guitto che ha talmente studiato il meccanismo seduttivo di Berlusconi da essere riuscito a sublimarlo. Grillo ha scelto il linguaggio dello spettacolo, l’unico che gli italiani mostrino di comprendere dopo un ventennio di vuoto, ma ha deciso di usarlo per dire cose serie. Lo hanno aiutato la sua popolarità, la sua energia e persino i suoi difetti. Anche la selezione di candidati sconosciuti e scarsamente rappresentativi si è rivelata un punto di forza. Se fra le tante nuove offerte politiche l’unica ad avere sfondato è la sua, è anche perché - a differenza di Monti e Ingroia - non l’aveva infarcita di pseudo vip, algidi tecnocrati e notabili polverosi.
Fra i suoi seguaci storici si può trovare di tutto: il sognatore pragmatico come il vittimista cronico. Ma fra i tanti elettori dell’ultima ora prevale, credo, la fusione di due umori in apparenza contrapposti. Da un lato il desiderio passionale di collassare il sistema, nella speranza che dalle macerie delle varie Caste possa sorgere una classe dirigente nuova. Dall’altro il calcolo razionale di mandare in Parlamento un manipolo di alieni dalla vista acutissima che illumineranno i maneggi del potere. Un amico che ha scelto i Cinque Stelle dopo avere invano votato Renzi alle primarie del Pd mi ha detto: «Non so se metterei mai un grillino ad amministrare il mio condominio, ma se si tratta di fare le pulci all’amministratore, nessuno è più affidabile».
E adesso? Il movimento degli spulciatori affidabili è talmente nuovo da restare misterioso persino a molti di coloro che lo hanno votato. Grillo è il padre-padrone della squadra o è solo l’arbitro che vigila sul rispetto delle regole e fischia le espulsioni? I parlamentari riceveranno ordini da lui o, come assicurano in coro, solo dal popolo della Rete a cui sottoporranno ogni proposta, da quella di un improbabile accordo di governo al nome del prossimo Capo dello Stato? L’unica domanda che è davvero sciocco porsi è se i Cinque Stelle siano di destra o di sinistra. Grillo non ha tolto voti agli altri partiti. Si è limitato a raccogliere quelli che hanno lasciato cadere. E la prossima volta potrebbero essere ancora di più.
i voti sono bipartizan ma i candidati svoltano a sinistra con la maggior parte della gente provenire dai centri sociali ovvio di sinistra
RispondiEliminadunque...
ps pure grillo è da quella parte
poi quello che faranno si vedrà spero per tutti BENE
ma il pd si ritrova le casse belle piene$$ mps...
libero
Il movimento a 5 stelle,oltre speranza, solitudine e malessere o mal di pancia vari, ha riunito tanti con la voglia di fare e di cambiare. Oggi Bersani ha detto che lui e' arrivato primo, ma non ha vinto ( anche se per notare che e' arrivato primo abbiamo dovuto usare il fotophinish e la moviola). E' gia' un modo nuovo di comunicare e di tentare di governare? Ho notato anche nei pochi sopravvissuti allo tsunami, imbarazzo e poca sicurezza; il purgante inizia forse a produrre effetti?
RispondiEliminadelucidazioni su grillo e dario fo.....
RispondiEliminaVOGLIAMO RICORDARE AI CAMERATI CHE HANNO VOTATO GRILLO CHE IL SIG.COMICO E' APPOGGIATO DA UN CERTO SIG. DARIO FO CHE NEGLI ANNI SETTANTA PRESE LE DIFESE DEGLI ASSASSINI DI SERGIO RAMELLI INSIEME ALLA MOGLIE FRANCA RAME DICHIARANDO CHE LA MORTE DI RAMELLI ERA UNA COSA DOVUTA IN QUEL MOMENTO! E CHE IL FIGLIO JACOPO HA IRONIZZATO SUL ROGO DI PRIMAVALLE OFFENDENDO LA MEMORIA DELLA FAMIGLIA MATTEI E PRECEDENTEMENTE AVEVA PRESO LA DIFESA DI ROBERTO OGNIBENE CHE UCCISE I CAMERATI MAZZOLA E GIRALLUCCI E IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI MARITATO! GRILLO INSOMMA E' APPOGGIATO DA UN MASSONE (CASALEGGIO) E DA UN TERRORISTA ROSSO (IL CATTIVO MAESTRO DARIO FO)!
libero
E speriamo sia solo una battuta tipica di Grillo la sparata che vedrebbe bene dario Fo come Presidente della Repubblica!
EliminaSì:della repubblica dei terroristi o delle banane!