Rimborsi e benefit, aperta inchiesta
sul gruppo della Lega Nord al Senato
La segretaria del tesoriere, licenziata, fa avviare un'inchiesta su stipendi extra, benefit e affitti. Bricolo: «Falsità per ritorsione>>
Roberto Calderoli durante un comizio (Ansa/Bazzi)
Assegni poco chiari, stipendi extra, conti delle carte di credito, affitti pagati con i fondi erogati dal Senato della Repubblica e destinati ai gruppi parlamentari. Secondo quanto riporta La Repubblica, curata dal sostituto Roberto Felici, la procura di Roma avrebbe aperto un'inchiesta nei confronti del gruppo della Lega Nord, per fare chiarezza su presunte irregolarità nella gestione delle risorse pubbliche. Il Carroccio ha ricevuto rimborsi per 15 milioni, tre all'anno nell'ultima legislatura. Gli inquirenti sono in fase di riscontro, ma l'inchiesta starebbe procedendo piuttosto spedita.
LE PAGHETTE - Il quotidiano fa riferimento a "paghette" ricevute, tra gli altri, dall'ex ministro Roberto Calderoli (duemila euro mensili, ritirati in contanti dal dicembre 2011), dal capogruppo Federico Bricolo (affitto, 1250 euro, pagato e copertura della carta di credito) e dai suoi fedelissimi Lorenzo Bodega e Sandro Mazzatorta. A raccontare tutto alla procura sarebbe stata Manuela Maria Privitera, segretaria di Piergiorgio Stiffoni, tesoriere del gruppo: la donna aveva la gestione diretta dei fondi pubblici ottenuti. Dalla sua deposizione dello scorso 27 novembre emergerebbe un dettagliato resoconto, completo di allegati e ricevute, sulla gestione dei fondi da parte del gruppo del Carroccio al Senato. Nel mirino anche i rimborsi spese «fissi» ai collaboratori e alcuni conti corrente sui quali sarebbero transitati i soldi non più girati alla segreteria di via Bellerio a Milano.
BRICOLO: «FALSE ACCUSE PER RITORSIONE» - Furiosa la reazione di Bricolo, che si affida a una nota definendo «le notizie pubblicate» «false e prive di ogni fondamento, alimentate dalla ex collaboratrice infedele». Il presidente dei senatori del Carroccio assicura: «Tutti i resoconti della gestione del gruppo sono stati regolarmente revisionati ed esibiti in perfetta trasparenza anche alla Procura di Roma, non è emersa alcuna irregolarità». Secondo Bricolo la vicenda è «nota, scaturita da una denuncia per appropriazione indebita promossa dal segretario Maroni e dal presidente del gruppo, a seguito della quale la segretaria del gruppo al Senato ‚ stata licenziata per gravi violazioni disciplinari». Privitera avrebbe infatti ottenuto un prestito per l'acquisto di una casa per una cifra eccedente all'anticipo del suo Tfr. Per questo era stata licenziata, aveva impugnato il provvedimento ma il suo ricorso è stato rigettato perché l'allontamento era «fondato su gravi motivi, tra cui i fatti di rilievo penale», spiega Bricolo che ribadisce come i fatti vadano letti e ridimensionati «in questa chiave di ritorsione e malessere».
6 gennaio 2013 | 12:19Corriere della Sera.
Cari Celti, se ci fosse ancora tra di noi il nostro indimenticato VERGINGETORIGE, dopo tutte le razzie e ruberie di cui siete stati protagonisti, in questi tempi, vi ricacerebbe nelle isole inglesi a calci in culo.
RispondiEliminabe niente di chè le ruberie fanno parte di tutto il palazzo BIPARTISAN SIA PD,PDL,UDC ETCETC
Eliminaquando prendi la cadriga MAGNI
come hanno fatto tutti i governi succedutesi FIN ORA e cambiare le regole significa RIVOLUZIONE
libero