I fedeli lo invocano
Il postulatore: Santo dei bambini
America, Francia, Italia. E' da qui che sono pervenute negli ultimi anni le segnalazioni di grazie e favori, ottenuti – dicono i devoti – per intercessione del Beato Papa Giovanni. Lo dice fra' Giovangiuseppe Califano, postulatore generale della causa di canonizzazione del pontefice di Sotto il Monte; lo stesso francescano ha curato la causa di beatificazione di Bartolomeo Dalmasone, il frate martirizzato di Ponte San Pietro proclamato Beato a Praga. A lui abbiamo rivolto alcune domande per conoscere lo stato attuale della causa.
Sono trascorsi dodici anni dalla beatificazione di Angelo Giuseppe Roncalli. In questo lungo periodo, la Postulazione avrà certamente ricevuto segnalazioni. Cosa ci può dire in proposito?
Non posso dire in termini numerici quante siano state. Di certo un numero rilevante, tuttavia finora nessuna con le caratteristiche del miracolo. Per la canonizzazione, occorre che il Beato Papa Giovanni compia un miracolo. E l'evento che per la medicina sarà ritenuto inspiegabile deve essere avvenuto dopo il 3 settembre 2000, giorno della beatificazione.
Cosa le suggerisce il fatto che le segnalazioni arrivino anche dall'America?
E' il segno che il ricordo di Papa Giovanni è sempre vivo in tutto il mondo. Anche se non viaggiò mai Oltreoceano, sappiamo che spesso inviò radiomessaggi ai Paesi dell'America Latina, si interessò dei problemi di quelle genti grazie anche ai missionari e alle nunziature. E poi sicuramente ci furono contatti con la presidenza degli Stati Uniti, testimoniata anche dal fatto che Giovanni ricevette fra gli altri la moglie di Kennedy, Jacqueline, e il presidente Lyndon Johnson.
Torniamo al miracolo atteso dal Beato Papa Giovanni. Deve necessariamente trattarsi di guarigione inspiegabile?
Entriamo in un terreno complesso. Però credo che non si debba pensare a una patologia tout court che improvvisamente scompare. Io penso ad esempio a quella stanza della casa natale di Sotto il Monte dove i Padri del Pime custodiscono centinaia di fiocchi rosa e azzurri. Sono anche questi ex voto lasciati da genitori che ringraziano il Papa per aver ottenuto la grazia di aver avuto un figlio. E magari si tratta di casi di madri sterili o comunque di fatti che andrebbero analizzati. Anche qui ci può essere stato il miracolo.
Quindi il suo è anche un invito a mandare le segnalazioni?
C'è una grande attesa per il miracolo di Papa Giovanni. Lo vedo negli sguardi, lo sento nelle voci di tante persone che incontro e non solo a Bergamo o Sotto il Monte, ma anche nella gente del sud. Tutti auspichiamo che ciò avvenga magari in questo anno particolare dell'anniversario del Concilio oppure l'anno prossimo in coincidenza con i 50 anni dalla morte del Papa.
A chi si devono rivolgere i devoti che ritengono di aver ricevuto una grazia?
I canali sono tre: il parroco di Sotto il Monte, il rettore dei Padri del Pime oppure anche alla Postulazione Generale dei Frati minori di Roma. E' importante farsi avanti, perché solo chi è stato toccato dalla mano di Papa Giovanni può dire la gioia che prova e condividerla con tutti.
L'intervista integrale su L'Eco di Bergamo in edicola
Il postulatore: Santo dei bambini
America, Francia, Italia. E' da qui che sono pervenute negli ultimi anni le segnalazioni di grazie e favori, ottenuti – dicono i devoti – per intercessione del Beato Papa Giovanni. Lo dice fra' Giovangiuseppe Califano, postulatore generale della causa di canonizzazione del pontefice di Sotto il Monte; lo stesso francescano ha curato la causa di beatificazione di Bartolomeo Dalmasone, il frate martirizzato di Ponte San Pietro proclamato Beato a Praga. A lui abbiamo rivolto alcune domande per conoscere lo stato attuale della causa.
Sono trascorsi dodici anni dalla beatificazione di Angelo Giuseppe Roncalli. In questo lungo periodo, la Postulazione avrà certamente ricevuto segnalazioni. Cosa ci può dire in proposito?
Non posso dire in termini numerici quante siano state. Di certo un numero rilevante, tuttavia finora nessuna con le caratteristiche del miracolo. Per la canonizzazione, occorre che il Beato Papa Giovanni compia un miracolo. E l'evento che per la medicina sarà ritenuto inspiegabile deve essere avvenuto dopo il 3 settembre 2000, giorno della beatificazione.
Cosa le suggerisce il fatto che le segnalazioni arrivino anche dall'America?
E' il segno che il ricordo di Papa Giovanni è sempre vivo in tutto il mondo. Anche se non viaggiò mai Oltreoceano, sappiamo che spesso inviò radiomessaggi ai Paesi dell'America Latina, si interessò dei problemi di quelle genti grazie anche ai missionari e alle nunziature. E poi sicuramente ci furono contatti con la presidenza degli Stati Uniti, testimoniata anche dal fatto che Giovanni ricevette fra gli altri la moglie di Kennedy, Jacqueline, e il presidente Lyndon Johnson.
Torniamo al miracolo atteso dal Beato Papa Giovanni. Deve necessariamente trattarsi di guarigione inspiegabile?
Entriamo in un terreno complesso. Però credo che non si debba pensare a una patologia tout court che improvvisamente scompare. Io penso ad esempio a quella stanza della casa natale di Sotto il Monte dove i Padri del Pime custodiscono centinaia di fiocchi rosa e azzurri. Sono anche questi ex voto lasciati da genitori che ringraziano il Papa per aver ottenuto la grazia di aver avuto un figlio. E magari si tratta di casi di madri sterili o comunque di fatti che andrebbero analizzati. Anche qui ci può essere stato il miracolo.
Quindi il suo è anche un invito a mandare le segnalazioni?
C'è una grande attesa per il miracolo di Papa Giovanni. Lo vedo negli sguardi, lo sento nelle voci di tante persone che incontro e non solo a Bergamo o Sotto il Monte, ma anche nella gente del sud. Tutti auspichiamo che ciò avvenga magari in questo anno particolare dell'anniversario del Concilio oppure l'anno prossimo in coincidenza con i 50 anni dalla morte del Papa.
A chi si devono rivolgere i devoti che ritengono di aver ricevuto una grazia?
I canali sono tre: il parroco di Sotto il Monte, il rettore dei Padri del Pime oppure anche alla Postulazione Generale dei Frati minori di Roma. E' importante farsi avanti, perché solo chi è stato toccato dalla mano di Papa Giovanni può dire la gioia che prova e condividerla con tutti.
L'intervista integrale su L'Eco di Bergamo in edicola
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