Il governo azzera la Giunta
Soppressa da gennaio 2013, resterà il presidente. A novembre il voto per eleggere il nuovo Consiglio
Ecco le novità del decreto legge. Pirovano: decisione assurda, mi auguro intervenga il Parlamento
L'ECO DI BERGAMO,.11.2012 - Vanessa Santinelli
Azzerate, cancellate d'emblée, in un colpo solo. Il decreto legge che ridisegna la mappa delle Province, licenziato mercoledì dal Consiglio dei ministri, sopprime anche le attuali Giunte provinciali dal primo gennaio 2013.
La bufera investirà quindi pure l'esecutivo di Via Tasso. «È una decisione di una tracotanza assoluta...». Ettore Pirovano è incredulo. «Con questo trucchetto mandano a casa tutte le Giunte, anche quelle delle Province che non verranno accorpate. È assurdo».
Che cosa succederà?
Dal primo gennaio 2013 la Giunta provinciale verrà soppressa. Resterà il presidente Pirovano che potrà delegare l'esercizio di funzioni a non più di tre consiglieri provinciali. Il nuovo assetto dovrà consentire la gestione ordinaria nella fase di transizione e approvare il bilancio di previsione entro il 30 maggio. Se le scadenze non saranno rispettate il governo nominerà un commissario.
A novembre si andrà poi al voto. Saranno elezioni di secondo livello con i 16 consiglieri provinciali che verranno eletti dai consiglieri comunali in carica e dai sindaci. Il nuovo Consiglio provinciale, a pieno regime da gennaio 2014, eleggerà il presidente. «Di fatto ci commissariano e ci fanno andare ad elezione un anno prima della scadenza naturale del mandato. Se a Roma pensano che senza colpo ferire possono commissariare una Provincia come quella di Bergamo allora sono guai».
Tempi stretti e deleghe
I tempi dettati dal decreto sono strettissimi. «Stando così le cose, da gennaio 2013 la Giunta non ci sarà più. E questo, a parte il discorso umano, è relativo. Il vero problema è cosa succederà al territorio. I sindaci già tartassati non avranno più un punto di riferimento. E tutto questo mentre anche la Regione è nel caos». C'è poco da star sereni. Pirovano guarda con timore al futuro: «Vogliono il centralismo, vogliono togliere di mezzo la gestione intermedia del territorio. Da fastidio che in ogni appartamento del condominio Italia ci sia un capofamiglia. In più si è scelto di cambiare il modo di governare le Province, e non sappiamo ancora quali deleghe ci resteranno, oltre ai tagli che saranno il doppio di quest'anno».
I ministri Patroni Griffi e Cancellieri hanno detto che solo al termine del processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi. Si è parlato di almeno 40 milioni all'anno. «Giunta, presidenza e Consiglio costano quasi 2 euro a testa al cittadino bergamasco, come un cappuccio e brioche. Il personale della Provincia di Potenza, tanto per fare un esempio, costa ai loro cittadini dieci volte tanto. Ma è più facile mandare a casa le Giunte che tagliare cinque milioni di dipendenti pubblici».
L'articolo 6 del decreto recita che «le dotazioni organiche saranno rideterminate, tendendo conto dell'effettivo fabbisogno». Cosa succederà in Via Tasso, ai 632 dipendenti? «Ci metterà la testa chi verrà dopo, quando si saprà con certezza quali deleghe ci resteranno» dice il presidente.
«Il Parlamento intervenga»
Intanto sono già iniziati gli incontri con gli assessori. «Non si capacitano. Chiaro che dovremo fare quello che ci dice la legge». Il presidente spiega che si vivrà alla giornata: «Lunedì ho un incontro con le banche per l'Honegger che è sicuramente più importante, martedì inaugureremo i lavori a Mozzanica sull'ex statale 11, a metà novembre toccherà alla variante Albano-Trescore. Cercheremo di fare quello che ci riesce nel migliore dei modi».
Con un orecchio teso, se non tutti e due, a quanto si deciderà a Roma: «Mi auguro che il Parlamento si ravveda e modifichi il decreto che ora dovrà essere firmato da Napolitano. Mi auguro che anche il presidente della Repubblica ci pensi bene prima di firmare. Questo decreto demolisce la democrazia».
Soppressa da gennaio 2013, resterà il presidente. A novembre il voto per eleggere il nuovo Consiglio
Ecco le novità del decreto legge. Pirovano: decisione assurda, mi auguro intervenga il Parlamento
L'ECO DI BERGAMO,.11.2012 - Vanessa Santinelli
Azzerate, cancellate d'emblée, in un colpo solo. Il decreto legge che ridisegna la mappa delle Province, licenziato mercoledì dal Consiglio dei ministri, sopprime anche le attuali Giunte provinciali dal primo gennaio 2013.
La bufera investirà quindi pure l'esecutivo di Via Tasso. «È una decisione di una tracotanza assoluta...». Ettore Pirovano è incredulo. «Con questo trucchetto mandano a casa tutte le Giunte, anche quelle delle Province che non verranno accorpate. È assurdo».
Che cosa succederà?
Dal primo gennaio 2013 la Giunta provinciale verrà soppressa. Resterà il presidente Pirovano che potrà delegare l'esercizio di funzioni a non più di tre consiglieri provinciali. Il nuovo assetto dovrà consentire la gestione ordinaria nella fase di transizione e approvare il bilancio di previsione entro il 30 maggio. Se le scadenze non saranno rispettate il governo nominerà un commissario.
A novembre si andrà poi al voto. Saranno elezioni di secondo livello con i 16 consiglieri provinciali che verranno eletti dai consiglieri comunali in carica e dai sindaci. Il nuovo Consiglio provinciale, a pieno regime da gennaio 2014, eleggerà il presidente. «Di fatto ci commissariano e ci fanno andare ad elezione un anno prima della scadenza naturale del mandato. Se a Roma pensano che senza colpo ferire possono commissariare una Provincia come quella di Bergamo allora sono guai».
Tempi stretti e deleghe
I tempi dettati dal decreto sono strettissimi. «Stando così le cose, da gennaio 2013 la Giunta non ci sarà più. E questo, a parte il discorso umano, è relativo. Il vero problema è cosa succederà al territorio. I sindaci già tartassati non avranno più un punto di riferimento. E tutto questo mentre anche la Regione è nel caos». C'è poco da star sereni. Pirovano guarda con timore al futuro: «Vogliono il centralismo, vogliono togliere di mezzo la gestione intermedia del territorio. Da fastidio che in ogni appartamento del condominio Italia ci sia un capofamiglia. In più si è scelto di cambiare il modo di governare le Province, e non sappiamo ancora quali deleghe ci resteranno, oltre ai tagli che saranno il doppio di quest'anno».
I ministri Patroni Griffi e Cancellieri hanno detto che solo al termine del processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi. Si è parlato di almeno 40 milioni all'anno. «Giunta, presidenza e Consiglio costano quasi 2 euro a testa al cittadino bergamasco, come un cappuccio e brioche. Il personale della Provincia di Potenza, tanto per fare un esempio, costa ai loro cittadini dieci volte tanto. Ma è più facile mandare a casa le Giunte che tagliare cinque milioni di dipendenti pubblici».
L'articolo 6 del decreto recita che «le dotazioni organiche saranno rideterminate, tendendo conto dell'effettivo fabbisogno». Cosa succederà in Via Tasso, ai 632 dipendenti? «Ci metterà la testa chi verrà dopo, quando si saprà con certezza quali deleghe ci resteranno» dice il presidente.
«Il Parlamento intervenga»
Intanto sono già iniziati gli incontri con gli assessori. «Non si capacitano. Chiaro che dovremo fare quello che ci dice la legge». Il presidente spiega che si vivrà alla giornata: «Lunedì ho un incontro con le banche per l'Honegger che è sicuramente più importante, martedì inaugureremo i lavori a Mozzanica sull'ex statale 11, a metà novembre toccherà alla variante Albano-Trescore. Cercheremo di fare quello che ci riesce nel migliore dei modi».
Con un orecchio teso, se non tutti e due, a quanto si deciderà a Roma: «Mi auguro che il Parlamento si ravveda e modifichi il decreto che ora dovrà essere firmato da Napolitano. Mi auguro che anche il presidente della Repubblica ci pensi bene prima di firmare. Questo decreto demolisce la democrazia».
Bene!
RispondiEliminaCosì da inizio anno nuovo il nostro assessore-vicesindaco nonchè consigliere provinciale rimarrà disoccupato ,magari con una buona pensione,ma senza appannaggio.
Così sicuramente,per non rimanere con le mani in mano e senza proventi,si precipiterà a ricandidarsi come NUOVO sindaco alle prossime elezioni a Villa d'Adda.
Ma noi gli diremo che è ora di andare a quel paese!
Liber1
Le lamentazioni di Pirovano battono anche quelle del profeta Geremia, con la differenza che queste sono tese solo alla salvaguardia del potere.Io mi auguravo invece che le Provincie sparissero tutte, vista anche la loro inutilita.A Villa d'Adda abbiamo dovuto fare a nostre spese una mega rotonda che doveva essere fatta da loro e se poi guardiamo come e' stata realizzata la galleria,( mi sembra una galleria termale) quanto e' costata e come sia piacevole transitarvici, allora sono proprio convinto che le Provincie andavano abolite in toto.
RispondiEliminaSperiamo che dopo le Provincie, il governo elimini anche le prefetture, altro ente super costoso di cui gli italiani non sentiranno certamente la mancanza. Avremo un bel risparmio di denaro e molti piu' agenti sul territorio.
RispondiElimina.