Da BERGAMONEWS
"Caro sindaco perché
CALUSCO
Le dichiarazioni del sindaco di Calusco sulla scuola hanno fatto discutere e creato non poco malcontento. Tra le persone che chiedono di poter rispondere c'è un prof, la cui moglie, collega, insegna proprio nel paese del sindaco Colleoni.
"Caro sindaco perché
davanti alle scuole statali
non ci sono più i vigili?"
Le dichiarazioni del sindaco di Calusco sulla scuola (leggile) hanno fatto discutere e creato non poco malcontento. Tra le persone che chiedono di poter rispondere c'è un prof, la cui moglie, collega, insegna proprio nel paese del sindaco Colleoni.
Ho letto in questi giorni le dichiarazioni del sindaco di Calusco a Bergamonews e mi sento offeso e svilito da simili giudizi.
Io e mia moglie insegniamo da circa dieci anni in questa provincia. Mia moglie questi anni li ha trascorsi quasi tutti alla scuola di I grado di Calusco ed è sempre stata stimata da tutti, colleghi, genitori e, soprattutto, alunni.
In questi anni ho sentito parlare della scuola tutti i giorni e conosco più o meno tutti i colleghi che ogni giorno si impegnano con grande professionalità. A me sembra che la vera “casta chiusa al cambiamento” in Italia sia quella politica, non certo quella degli insegnanti.
Potrei parlare di uno stipendio che si riduce ogni anno, ci hanno tagliato da anni la progressione e con la prossima legge di stabilità, insieme a tutti gli statali, ci toglieranno altri soldi, senza contare le detrazioni… Potrei parlare di tanti colleghi precari che vivono all’interno della scuola da vent’anni in attesa di dare tranquillità alla propria famiglia e che ogni volta che arriva un nuovo ministro assistono solo a tagli di personale e tagli di trasferimenti alle scuole.
A scuola, dal punto di vista amministrativo, una delle frasi che circola maggiormente è “non ci sono i soldi”. E quei pochi che circolano non possono essere spesi se non garantendo la massima partecipazione delle aziende, in pratica per comprare un computer ci può volere anche un anno e non si può approfittare di grossi sconti od offerte.
Questa “casta chiusa al cambiamento”, poi, ogni giorno, con un numero di alunni ogni anno più consistente, deve inventarsi nuove strategie didattiche per stimolare i ragazzi a mettere da parte il cellulare, la playstation o il televisore che hanno nella propria cameretta per convincerli a dedicarsi di più al loro futuro piuttosto che ad un misero presente.
E poi ci sono gli stranieri per i quali ci vorrebbero libri, computer e a volte anche interventi mirati all’interno della famiglia, e ci vorrebbero più ore a disposizione per aiutarli a capire meglio non solo la nostra lingua, ma anche le regole della società in cui viviamo.
Il sindaco Colleoni dovrebbe riflettere maggiormente prima di offendere la nostra categoria.
Non so a chi e a quali scuole, il Comune di Calusco, abbia dato 300.000 euro, ma so per certo che quando nelle scuole dell’isola parliamo di Piano di Diritto allo Studio le cifre sono nell’ordine di poche magliaia di euro per scuola.
Non mi risulta che a Calusco vi siano trenta scuole da finanziare, farebbe bene, quindi, il sindaco a specificare nel dettaglio a chi siano andati questi fondi comunali.
Per quanto riguarda il “bullismo” e le relazioni chieste dal sindaco c’è da sottolineare che nessun insegnante è tenuto a scrivere relazioni al primo cittadino per segnalare gli alunni in difficoltà. Ci sono procedure per segnalare i disagi che vengono regolarmente svolte, ma poi si sa o mancano i soldi o si attende che la tragedia sia compiuta per intervenire.
Potrei dire qualcosa anche sulla fotocopiatrice, del cui stato sono sicuramente più informato, considerato che spesso mia moglie è costretta a stampare a casa, a nostre spese, le verifiche da somministrare ai ragazzi, ma preferisco concludere con una domanda per il sindaco di Calusco.
Solo una piccola premessa. I primi anni, a volte, accompagnavo mia moglie a scuola e, tra la scuola di I grado e la primaria, tutte le mattine, c’era la Polizia locale a garantire che non si creassero ingorghi e problemi ai numerosi alunni all’entrata di scuola. Adesso è stato installato un semaforo a chiamata ed un leggero dosso, ma ciò non evita i problemi di traffico ed il pericolo per gli alunni all’entrata di scuola.
Da qualche anno a questa parte, invece, la Polizia locale controlla un’altra strada, quella davanti ad una delle scuole private di Calusco, dove sono stati anche sistemati due dossi ed un parcheggio per garantire una migliore circolazione.
Sorge, allora, spontanea la domanda al primo cittadino di Calusco.
Vista la sua grande disponibilità per le scuole di Calusco, come mai le due scuole statali, più frequentate e più centrali di Calusco, non godono più dell’attenzione della Polizia locale?
Ah! A proposito, ho saputo da fonti certe che la fotocopiatrice è di nuovo guasta … questo permetterà al Comune di risparmiare almeno la carta.
Prof. Fabio Bertolino
La lettera del prof. Bertolino, non aiuta certo a rasserenare gli animi e non mi sembra educativa per nessuno. L'avversione poi verso la scuola privata, che ritengo sia quella delle suore in localita' Torre, serva solo ad alimentare le polemiche. Non riesco comunque a capire e giustificare l'avversione di un insegnante verso una scuola privata.Io molti anni fa ho frequentato la scuola delle suore e mi sono trovato benissimo; poi ho frequentato le medie nella scuola pubblica e mi sono trovato meno bene, con insegnanti che troppo spesso erano assenti. Ritengo che il sindaco, che non conosco, abbia solo voluto manifestare un suo punto di vista, senza voler togliere meriti a coloro che li hanno, ma facendo riflettere coloro che di meriti ne hanno meno.
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