Borgunitour, sono 4 gli arresti
In manette tre bergamaschi
Quattro arresti per corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta. Nel mirino anche la Bergamasca e la ex agenzia viaggi Borgunitour, società della Cisl di Bergamo che fa capo all'Etsi, Ente turistico sociale italiano. In manette è finito il direttore del settore Minori del Comune di Milano tra il 2009 e il 2011, Patrizio Mercadante, residente a Bergamo, ex dirigente dell'Istituto Quarenghi di Bergamo e negli anni scorsi segretario provinciale della Uil Scuola di Bergamo nonchè reggente all'Istituto superiore Rubini di Romano di Lombardia. Mercadante è stato arrestato con l'accusa di aver turbato con collusioni e mezzi fraudolenti gare d'appalto per favorire l'aggiudicazione a un altro arrestato, il bergamasco Dario Zambelli.
Anche per quest'ultimo sono scattate le manette. Zambelli, residente a Stezzano, è il titolare di due società di viaggi tra cui la Borgunitour. Arresti anche per un'altra bergamasca, Giulia Pezzoli, residente a Seriate e collaboratrice di Mercadante: tra l'altro a lei è contestato in concorso un pagamento di circa 50 mila euro non dovuto dal Comune di Milano. Quarto arrestato è Antonio Picheca, residente a Rho.
I reati al centro dell'inchiesta sono corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, turbativa d'asta. Da quanto si è saputo, l'inchiesta riguarda due filoni in particolare: uno legato a irregolarità sull'assegnazione degli appalti per le
case vacanza, appalti per circa 30 milioni di euro, e l'altro riguarda episodi corruttivi relativi a finanziamenti pubblici sospetti concessi da Mercadante il quale da funzionario aveva potere di firma per elargire i soldi pubblici.
Nello specifico, secondo i pm, sarebbero stati distribuiti 38 milioni di euro di appalti per la gestione delle case vacanza a una società bergamasca, la Borgunitour, che non aveva alcun requisito per ottenerli. In cambio a Mercadante, che è stato anche responsabile del comitato elettorale dell'ex assessore del Pdl Mariolina Moioli, sarebbe stata versata una «mazzetta» da centomila euro per consulenze fittizie.
Patrizio Mercadante, secondo quanto scritto dal gip Maria Vicidomini nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il funzionario, «era considerato un uomo di fiducia dell'assessore Mariolina Moioli, di cui condivideva la provenienza bergamasca e di cui divenne attivo sostenitore nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative» dell'anno scorso. Il giudice nel suo provvedimento parla di «fattispecie delittuose che hanno visto come principale protagonista» Mercadante il quale «ha approfittato dell'incarico a lui affidato (per il quale gli veniva corrisposta una retribuzione annua di euro 102.051,00) per favorire indebitamente diversi soggetti», in particolare l'imprenditore, sempre bergamasco, Dario Zambelli che appartenevano alla «cerchia ovvero una rete di conoscenze tra persone fidate che possano, all'occorrenza, reciprocamente aiutarsi attraverso lo scambio di favori».
L'ECO DI BERGAMO, 8 ottobre 2012
In manette tre bergamaschi
Quattro arresti per corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta. Nel mirino anche la Bergamasca e la ex agenzia viaggi Borgunitour, società della Cisl di Bergamo che fa capo all'Etsi, Ente turistico sociale italiano. In manette è finito il direttore del settore Minori del Comune di Milano tra il 2009 e il 2011, Patrizio Mercadante, residente a Bergamo, ex dirigente dell'Istituto Quarenghi di Bergamo e negli anni scorsi segretario provinciale della Uil Scuola di Bergamo nonchè reggente all'Istituto superiore Rubini di Romano di Lombardia. Mercadante è stato arrestato con l'accusa di aver turbato con collusioni e mezzi fraudolenti gare d'appalto per favorire l'aggiudicazione a un altro arrestato, il bergamasco Dario Zambelli.
Anche per quest'ultimo sono scattate le manette. Zambelli, residente a Stezzano, è il titolare di due società di viaggi tra cui la Borgunitour. Arresti anche per un'altra bergamasca, Giulia Pezzoli, residente a Seriate e collaboratrice di Mercadante: tra l'altro a lei è contestato in concorso un pagamento di circa 50 mila euro non dovuto dal Comune di Milano. Quarto arrestato è Antonio Picheca, residente a Rho.
I reati al centro dell'inchiesta sono corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, turbativa d'asta. Da quanto si è saputo, l'inchiesta riguarda due filoni in particolare: uno legato a irregolarità sull'assegnazione degli appalti per le
case vacanza, appalti per circa 30 milioni di euro, e l'altro riguarda episodi corruttivi relativi a finanziamenti pubblici sospetti concessi da Mercadante il quale da funzionario aveva potere di firma per elargire i soldi pubblici.
Nello specifico, secondo i pm, sarebbero stati distribuiti 38 milioni di euro di appalti per la gestione delle case vacanza a una società bergamasca, la Borgunitour, che non aveva alcun requisito per ottenerli. In cambio a Mercadante, che è stato anche responsabile del comitato elettorale dell'ex assessore del Pdl Mariolina Moioli, sarebbe stata versata una «mazzetta» da centomila euro per consulenze fittizie.
Patrizio Mercadante, secondo quanto scritto dal gip Maria Vicidomini nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il funzionario, «era considerato un uomo di fiducia dell'assessore Mariolina Moioli, di cui condivideva la provenienza bergamasca e di cui divenne attivo sostenitore nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative» dell'anno scorso. Il giudice nel suo provvedimento parla di «fattispecie delittuose che hanno visto come principale protagonista» Mercadante il quale «ha approfittato dell'incarico a lui affidato (per il quale gli veniva corrisposta una retribuzione annua di euro 102.051,00) per favorire indebitamente diversi soggetti», in particolare l'imprenditore, sempre bergamasco, Dario Zambelli che appartenevano alla «cerchia ovvero una rete di conoscenze tra persone fidate che possano, all'occorrenza, reciprocamente aiutarsi attraverso lo scambio di favori».
L'ECO DI BERGAMO, 8 ottobre 2012
Tra poco tempo,saranno piu' gli Italiani in galera di quelli fuori. Purtroppo sono costretto, in queste circostanze, a dare ragione a Mussolini che diceva" Italiani brava gente ma Ladri". Oramai al mattino anziche' chiedere come sia il tempo, uno chiede e legge quanti ladri od evasori hanno arrestato. Se ci facciamo caso pero' la maggior parte sono politici o tirapiedi di politici.Certo che se si fosse iniziato prima ad usare la ramazza, alcune volte anche dalla parte del manico, l'Italia sarebbe un po' piu' pulita.
RispondiEliminaNon è mai troppo tardi.
RispondiEliminaNon è mai troppo pulito.
Mai demordere o abbassare la guardia.