LA STAMPA,3.8.2012
Ombra selvaggia | |
Adoro i miei connazionali, anche se
a volte si comportano un po’ troppo da italiani. Prendiamo lo sciopero degli
stabilimenti balneari annunciato per stamattina. Le ragioni sono serie: c’è una
direttiva europea già antipatica fin dal nome, Bolkestein, che prevede la messa
all’asta delle concessioni e potrebbe ridurre le spiagge come le città, dove i
negozi a conduzione familiare sono stati soppiantati dai grandi gruppi. Per
attirare l’attenzione della politica bisognava scioperare. Ma per non irritare
la clientela bisognava farlo per finta. E qui entra in scena la creatività
italica. Intanto il giorno scelto per lo sciopero, un venerdì: vicino al
weekend, ma non dentro. Poi le modalità. L’accesso alla spiaggia rimane aperto,
il bar funzionante, le cabine a disposizione, le sdraio in assetto da
tintarella. Restano chiusi solo gli ombrelloni. Ma non nelle ore di punta,
quando la sabbia scotta e si rischia l’insolazione. Dalle nove alle undici del
mattino, mentre i ragazzi dormono, gli adulti fanno colazione e la spiaggia è un
deserto tiepido attraversato da torme di nonne e nipoti in età prescolare, ai
quali siamo sicuri che anche il bagnino più sindacalizzato spalancherà, a
richiesta, almeno un ombrellino.
Ho raccontato questa storia a un tedesco in partenza per la Riviera. Dall’alto del suo spread ha commentato che gli italiani non riescono a essere seri nemmeno quando si arrabbiano. Gli ho risposto che è vero, non siamo seri. Però siamo dei paraculi fantastici. E pure un po’ vendicativi. In spiaggia alle nove del mattino non ci vanno solo i bambini, ma anche i tedeschi. |
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