In fila per chiedere
il referendum anticasta
«Basta con i privilegi!!!»
- L'ECO DI BERGAMO,Mercoledì 25 Luglio 2012
Francesco Lamberini
«Firmo per tagliare gli stipendi d'oro dei parlamentari». Con questo slogan ha preso il via a metà maggio la raccolta di firme, promossa a livello nazionale da Unione Popolare, per istituire il «Referendum contro la Casta».
I cittadini avranno tempo fino a venerdì per dare la loro adesione all'iniziativa. Per farlo è sufficiente recarsi negli uffici appositamente allestiti dal proprio Comune di residenza. A Bergamo gli addetti alle operazioni dicono che finora l'affluenza si è rivelata molto elevata, ma al momento non è possibile quantificarla perché il materiale raccolto in plichi è stato inoltrato attraverso varie spedizioni al comitato promotore che ha sede a Roma.
«Sono molto deluso – ha detto Giannino Corazza, 70 anni, ieri mattina tra i cittadini che hanno firmato a Palafrizzoni – poiché ho la netta sensazione che chi ci governa non si impegni abbastanza per l'Italia ma piuttosto per tutelare i propri interessi a scapito del cittadino. Non abbiamo bisogno di un esercito di politici, basterebbero poche persone ma ben motivate. È una vergogna perché ultimamente mi hanno anche ridotto l'importo della pensione».
«Sono stati alcuni amici – ha dichiarato Rosa Palleni – ad avvertirmi che era in corso questa iniziativa. Speriamo che le firme servano effettivamente a introdurre dei cambiamenti perché ci sono molte cose che non stanno andando bene. Tuttavia non mi faccio illusioni: ho apposto tante firme anche in passato che però non sono servite a molto». «I nostri stipendi sono diminuiti – ha commentato Rosario Rizzo, vigile del fuoco a Bergamo – mentre quelli dei politici vanno sempre aumentando. Quella famosa equità di cui tanto ha parlato Monti fino a ora non si è vista. Inoltre è stata aumentata l'età pensionabile e anche questa è una grossa contraddizione: se non smetto di lavorare come fa un giovane a prendere il mio posto? Quindi i conti non tornano».
«Sono venuto a sapere di questa cosa – ha detto Jacopo Reale, 23 anni – perché è stata pubblicizzata su Internet da molte persone della mia età. Quindi ho deciso di dare il mio piccolo contributo. Ma visto che i media non ne hanno molto parlato, ho paura che non sarà facile raggiungere la quota minima per poter effettuare questo referendum».
«Ho appreso solo la scorsa settimana di questa raccolta di firme attraverso un passa parola – ha sottolineato Adriana Paganoni – e sono caduta dalle nuvole. Siamo in una situazione estremamente difficile, contrassegnata da stipendi sproporzionati, diritti ingiusti e purtroppo la casta non fa niente».
Dove firmare
Chiunque fosse interessato a dare il proprio contributo alla raccolta di firme, può farlo presentandosi all'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) all'entrata di Palazzo Frizzoni. Queste le fasce orarie predisposte per l'operazione: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 17. In alternativa, nei pomeriggi di martedì, mercoledì e venerdì è possibile recarsi, sempre dalle 14,30 alle 17, nell'ufficio di fronte all'Urp dove stazionano gli agenti della polizia locale. «Ci lamentiamo – conclude Fiorella Messori – perché non possiamo fare niente.
Il referendum è l'ultima cosa che rimane ai cittadini e comunque sono fiduciosa nel risveglio degli italiani».
«Firmo per tagliare gli stipendi d'oro dei parlamentari». Con questo slogan ha preso il via a metà maggio la raccolta di firme, promossa a livello nazionale da Unione Popolare, per istituire il «Referendum contro la Casta».
I cittadini avranno tempo fino a venerdì per dare la loro adesione all'iniziativa. Per farlo è sufficiente recarsi negli uffici appositamente allestiti dal proprio Comune di residenza. A Bergamo gli addetti alle operazioni dicono che finora l'affluenza si è rivelata molto elevata, ma al momento non è possibile quantificarla perché il materiale raccolto in plichi è stato inoltrato attraverso varie spedizioni al comitato promotore che ha sede a Roma.
«Sono molto deluso – ha detto Giannino Corazza, 70 anni, ieri mattina tra i cittadini che hanno firmato a Palafrizzoni – poiché ho la netta sensazione che chi ci governa non si impegni abbastanza per l'Italia ma piuttosto per tutelare i propri interessi a scapito del cittadino. Non abbiamo bisogno di un esercito di politici, basterebbero poche persone ma ben motivate. È una vergogna perché ultimamente mi hanno anche ridotto l'importo della pensione».
«Sono stati alcuni amici – ha dichiarato Rosa Palleni – ad avvertirmi che era in corso questa iniziativa. Speriamo che le firme servano effettivamente a introdurre dei cambiamenti perché ci sono molte cose che non stanno andando bene. Tuttavia non mi faccio illusioni: ho apposto tante firme anche in passato che però non sono servite a molto». «I nostri stipendi sono diminuiti – ha commentato Rosario Rizzo, vigile del fuoco a Bergamo – mentre quelli dei politici vanno sempre aumentando. Quella famosa equità di cui tanto ha parlato Monti fino a ora non si è vista. Inoltre è stata aumentata l'età pensionabile e anche questa è una grossa contraddizione: se non smetto di lavorare come fa un giovane a prendere il mio posto? Quindi i conti non tornano».
«Sono venuto a sapere di questa cosa – ha detto Jacopo Reale, 23 anni – perché è stata pubblicizzata su Internet da molte persone della mia età. Quindi ho deciso di dare il mio piccolo contributo. Ma visto che i media non ne hanno molto parlato, ho paura che non sarà facile raggiungere la quota minima per poter effettuare questo referendum».
«Ho appreso solo la scorsa settimana di questa raccolta di firme attraverso un passa parola – ha sottolineato Adriana Paganoni – e sono caduta dalle nuvole. Siamo in una situazione estremamente difficile, contrassegnata da stipendi sproporzionati, diritti ingiusti e purtroppo la casta non fa niente».
Dove firmare
Chiunque fosse interessato a dare il proprio contributo alla raccolta di firme, può farlo presentandosi all'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) all'entrata di Palazzo Frizzoni. Queste le fasce orarie predisposte per l'operazione: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 17. In alternativa, nei pomeriggi di martedì, mercoledì e venerdì è possibile recarsi, sempre dalle 14,30 alle 17, nell'ufficio di fronte all'Urp dove stazionano gli agenti della polizia locale. «Ci lamentiamo – conclude Fiorella Messori – perché non possiamo fare niente.
Il referendum è l'ultima cosa che rimane ai cittadini e comunque sono fiduciosa nel risveglio degli italiani».
dobbiamo svegliarci noi perchè se aspettiamo che lo facciano quei cannibali che ci amministrano, moriamo di fame. Dobbiamo poi cercare di eliminare le loro scorte che ci costano un occhio della testa e che non servono a nulla.E' arrivato il momento di riportarli alla normalita'.
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RispondiEliminahttp://isolaonline.blogspot.it/2012/07/politica-perche-il-referendum-anti.html: