Bolgia: drink gratis
per gli studenti.
Genitori in rivolta!
Nel locale di Osio Sopra, riaperto dopo un mese
L'invito ai ragazzi: «Bevi quanto vuoi tutta notte»
Un papà: le autorità fermino questo scempio
L'ECO DI BERGAMO.Giovedì 07 Giugno 2012
Fabio ContiRiaperto venerdì scorso dopo essere stato chiuso dalla questura per un mese, il Bolgia di Osio Sopra torna subito nell'occhio del ciclone. Per dopodomani, sabato, la discoteca dove a fine aprile si sentì male il diciannovenne Nakky Di Stefano, che poi morì per un mix di alcol e droga connesso a una malformazione congenita, ha infatti in programma una serata rivolta agli studenti delle scuole superiori della Bergamasca.
Un «Official school party», come recita il manifesto pubblicitario affisso davanti alle scuole della provincia, ovvero un «megaevento» che, dalle 21,30, prevede nel locale un «open bar», dove sarà possibile bere «gratis tutti i drink che vuoi per tutta la notte». Tanto è bastato per far sobbalzare alcuni genitori, che ora chiedono l'intervento delle autorità perché la festa venga bloccata. «Si fermi questo scempio», scrive un papà. Ma il titolare Riccardo Vecchi rispedisce al mittente le polemiche: «Bere tanto o poco dipende dall'educazione ricevuta in famiglia». «È un evento che va fermato – sottolinea un genitore – visto il tema delle dipendenze dei giovani e dell'abuso di alcol, in questo momento di allarme sociale e visti i recenti tragici eventi di cronaca». Gli fa eco una zia: «Non posso crederci: sono andata a trovare mio nipote e ho visto un invito in cui si pubblicizzava "bar libero" per tutti, nella stessa discoteca chiusa per problemi di droga e risse un mese fa. Mi chiedo: ma le autorità dove sono?».
Dal canto loro i titolari del Bolgia respingono le accuse: anche dopo la chiusura disposta dalla questura per un mese a seguito di due risse e per un sequestro di droga nel locale, avevano lamentato il fatto di essere gli unici destinatari di provvedimenti del genere solo per essere «la cartina al tornasole di un disagio giovanile più diffuso».
Replica Riccardo Vecchi: «Per "open bar" si intende che una persona, pagato il biglietto d'ingresso, se vuole può usufruire dei servizi del bar senza metter mano al portafogli, ma non è un obbligo. Si tratta di un'iniziativa pubblicitaria più di apparenza che di sostanza, già fatta nei precedenti school party senza alcun problema e largamente diffusa nei Paesi occidentali, nelle feste di fine anno scolastico. Se un genitore ritiene che basti una trovata pubblicitaria di questo tipo per convincere il proprio figlio a bere tre bicchieri di spumante anziché uno, dovrebbe riflettere seriamente sull'educazione che gli ha dato».
Aggiunge Vecchi: «La scelta di bere il giusto e moderatamente deve essere una scelta di educazione consapevole, non legata alla disponibilità o meno di denaro o lasciata al caso, come un'offerta 3x2 al supermercato. Siamo di fronte ai soliti genitori che trovano più facile additare colpe altrui che impegnarsi con il loro diretto esempio di educare i figli senza inutili moralismi, ma diventandone maestri di vita».
Tra l'altro non solo il Bolgia è finito nel mirino: un'analoga festa in un locale di Treviolo sta raccogliendo le stesse lamentele tra i genitori. In questo caso si tratterebbe addirittura di un club privato, solitamente aperto soltanto ai soci.
Nessun commento:
Posta un commento