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Il peccato mortale della politica è l’essersi ridotta a una classe di burocrati che forse cambierà la legge elettorale, ma ha smarrito l’ambizione di cambiare la realtà. Sono i mercati a indicare gli scenari, gli obiettivi e persino le cure. La politica si adegua passivamente, come una locomotiva agganciata in coda al treno.
Ho ancora negli orecchi la voce roca di Clint Eastwood durante l’intervallo del Superbowl: quell’invito molto americano a vivere in rimonta, a non arrendersi alla sconfitta perché c’è sempre un secondo tempo da giocare. Ecco, in Europa i politici si comportano come se il secondo tempo non ci fosse più, come se la partita fosse già finita e perduta. Hanno vinto gli altri e a noi non resta che aggrapparci, rancorosi e nostalgici, agli ultimi privilegi di un mondo in frantumi. Lo chiamano realismo, ma nelle epoche di confine il realismo smette di essere un pregio e diventa un alibi per la rassegnazione lamentosa dei perdenti. Io sento il bisogno di politici rispettabili che sollevino gli occhi dai listini della Borsa e, camminando sull’esile filo che separa la passione dalla retorica, sovrastino la nenia dei depressi per indicare all’Europa e al mio Paese un traguardo, un orizzonte, un destino. Nella vita delle nazioni come in quella degli individui, la paura di perdere porta sempre alla sconfitta e vanifica i sacrifici che vengono fatti in suo nome. Lacrime e sangue, Churchill insegna, hanno un senso solo quando c’è un secondo tempo da giocare.
Questi politici sono molto meno ingenui e remissivi e molto più cinici di quanto non si possa pensare.
RispondiEliminaDopo aver creato una voragine disastrosa per i loro porci interessi, non potendolo né volendolo fare direttamente, hanno messo i "tecnici" a rastrellare dalle nostre tasche i denari necessari a risistemare parzialmente e transitoriamente le cose tenendosi opportunamente in disparte sia pur con qualche distinguo ma certamente, appena il lavoro sporco sarà stato ultimato e l'economia -sia pur traballando un po'- riprenderà, cacceranno non senza disprezzo gli "utili idioti" e riprenderanno allegramente a ballare sulle nostre sofferenze.
Non ce ne libereremo mai ...con le buone!
Hai perfettamente regione Orso. con le buone non ci libereremo mai dai politicanti che si intromettono in tutti i dibattiti televisivi, sarebbe ora che anche nelle televisioni si desse piu' spazio ai tecnici veri e non a quelli di parte.Io sono sicuro che con questo "olio di ricino" che ci tocca ingoiare,al momento opportuno sapremo scegliere chi mandare a casa o in galera(la maggior parte di chi ci ha malamente amministrato).Ci sara' ancora una "rasegnazione lamentosa" come scrive GRAMELLINI, ma sono convinto che l'intervallo sia finito e per gli Italiani stia iniziando il secondo tempo.
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