Il Forum del volontariato dell'Isola scrive al presidente Napolitano
«Colpiti i più fragili, mentre c'è chi continua a eludere il fisco»
L'ECO DI BERGAMO Martedì 13 Settembre 2011 pag.37
Il Forum delle associazioni di volontariato dell'Isola e della Bassa Valle San Martino – area diversamente abili – allarmato dai continui tagli alla spesa pubblica ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Obiettivo: far conoscere al capo dello Stato difficoltà e preoccupazioni, soprattutto per il futuro dei figli disabili.
«Da anni – si legge nella lettera del Forum – siamo impegnati con determinazione a restituire dignità e qualità di vita ai nostri figli disabili, affrontando sia il loro specifico svantaggio sia l'isolamento e i pregiudizi a cui la nostra società ancora oggi li costringe. La vita delle nostre famiglie è sacrificata nei suoi diversi ambiti: assistenziale, relazionale, di aspettativa per il futuro dei nostri figli e lavorativo; per molte di loro, solitamente la madre, l'abbandono dell'impiego diventa scelta obbligata e quindi il sostegno economico diventa monoreddito».
A preoccupare le famiglie con figli disabili sono i tagli previsti dalle finanziarie che si propongono di azzerare il deficit del nostro Paese ma che avranno pesanti ricadute sulla popolazione, non escluse le fasce più deboli. «La nostra preoccupazione è che i nostri sforzi di collaborazione e progettualità con le istituzioni locali per il mantenimento e il miglioramento degli attuali standard dei servizi essenziali vengano cancellati perché Regione e Comuni non saranno più in grado di sostenerli».
«Quale futuro per le famiglie?»
Tanti gli interrogativi sul futuro: «Come potranno – chiedono le associazioni nella loro lettera – le nostre famiglie sopportare il vento ostile di un'economia che le sta travolgendo in nome del rigore, se saranno eliminate le detrazioni fiscali per i figli a carico, per il lavoro dipendente, per le spese mediche, per le terapie riabilitative, per gli ausili tecnologici a supporto della loro disabilità? Come potremo assicurare loro in futuro? E cosa dire sui tagli alla scuola? I primi ad esserne penalizzati sono proprio i nostri ragazzi. Ai nostri figli che lasciano la scuola dell'obbligo servono interventi rivolti a incentivare progetti socio-occupazionali o servizi diurni mirati alla realizzazione dei loro progetti di vita».
«La più grande preoccupazione – proseguono le famiglie – è il tema della residenzialità, il distacco prima temporaneo e poi definitivo della nostra protezione. Non siamo disposti a tacere né ad accettare che scelte economiche irrinunciabili e doverose vadano a colpire i più fragili, continuando invece ad ignorare e tutelare quanti, protetti da poteri forti, seguitano ad eludere fisco e solidarietà sociale». (A.Monzani)
I nostri amministratori siano sensibili a questo problema!
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