IL BARATRO ISTITUZIONALE DA SCONGIURARE
Prima di tutto viene il Paese
Confidavamo ieri, commentando la sentenza della Cassazione, che prevalesse il senso di responsabilità. Constatiamo che l'emotività ha preso il sopravvento. Il governo Letta rischia di essere travolto. E il Paese trascinato in un buio baratro istituzionale. Non deve e non può accadere. L'Italia ha un drammatico bisogno di curare i propri mali, di non trasmettere al mondo l'immagine di un veliero alla deriva, ammorbato da una pestilenziale sovrapposizione dei poteri e piegato da una ventennale guerra civile. Proprio nel momento in cui affiorano segnali di ripresa - e famiglie e imprese possono coltivare qualche modesto motivo di fiducia - una crisi avrebbe un costo spropositato e ingiusto.
L'amarezza del Pdl è comprensibile, la polemica anche dura nei confronti della magistratura fa parte della più aspra dialettica politica. Lo stato d'animo di Berlusconi, al quale va riconosciuto di essersi comportato da leale sostenitore delle larghe intese, è umanamente giustificato. Ma le sentenze vanno rispettate. A maggior ragione da parte di un uomo politico di esperienza, con la sua storia, pur contestata, con la sua lunga permanenza al governo. Uno Stato di diritto si regge sulla separazione dei poteri e sul principio costituzionale di uguaglianza, anche e soprattutto di fronte alla legge. La saggezza dovrebbe consigliargli di accettarne le conseguenze, seppur ritenute ingiuste. Di dimettersi da senatore prima della presa d'atto dell'Aula.
Nessuno gli nega la libertà di condurre la propria battaglia politica anche al di fuori del Parlamento e di riproporsi, con la rinascita di Forza Italia, come leader di una coalizione ai suoi elettori, ritrovando il consenso, assai largo, che ha sempre avuto. Subordinare, fin da subito, la tenuta del governo a una riforma della giustizia, indispensabile ma possibile solo lungo il difficile cammino aperto dalle pur fragili larghe intese e dal lavoro già compiuto dai saggi, appare un gesto di stizza politica, una reazione di impulso, più che una mossa meditata e consapevole come ci si aspetterebbe da un ex presidente del Consiglio e da una forza di governo. La pretesa di ottenere una grazia, la cui concessione spetta esclusivamente al capo dello Stato ed è rigidamente regolata per legge, assomiglia a un moto irrituale e scomposto, a una pressione indebita, inutile nella sostanza, pericolosa nella forma, che darebbe al mondo la spiacevole impressione che atti meditati - e per loro natura decisi a mente fredda e lontano dagli eventi (altrimenti suonerebbero come una delegittimazione della magistratura) - siano possibili con uno sfondamento quirinalizio di porte.
Il senso di responsabilità di accettare una sentenza, anche se ritenuta l'epilogo di un accanimento giudiziario, ma ormai definitiva ed esecutiva, senza trascinare nella propria vicenda individuale il governo e il Paese, darebbe a Berlusconi e al centrodestra ancora più argomenti per richiedere consenso e approvazione da parte dei propri elettori. Ma il voto anticipato, come conseguenza di un giudizio personale, farebbe pagare al Paese intero pene accessorie tanto gravi quanto insopportabili e ingiuste. Con questa pessima legge elettorale non risolverebbe nulla. Il vincitore, ammesso che vi sia, nel febbraio scorso non vi è stato, governerebbe tra le macerie e in una emergenza ancora più grave di quella attuale che non consentirebbe alcuna riforma, tantomeno della giustizia.
3 agosto 2013 | 7:16
La magistratura, dopo aver distrutto D.C. e P.S.I., ora ta cercando di eliminare il P.D.L. Questo, purtroppo per la democrazia, e' un dato di fatto inconfutabile ed il perche' di questo comportamento e' essenzialmente dovuto al fatto che questi partiti hanno cercato di togliere ai magistrati i benefici, soprattutto economici, che questa categoria di poco-facenti possiede. La condanna a Berlusconi per evasione, puo' anche essere giusta, l'accanimento che da 20 anni si protrae, certamente no.Il sig, De Bortoli,predica bene, ma usufruendo pure egli degli aiuti pubblici ( soldi nostri) razzola male. Mi sembra pero' impossibile che negli ultimi 20 anni, gli evasori, gli stupratori di minorenni vergini ( come Ruby!) ed i puttanieri di ogni ordine e grado, siano sempre del centro destra. Imparino anche gli intellettuali e predicatori del centro sinistra ad essere veramente onesti, altrimenti di calci in culo ne prenderanno tanti e anche molto presto perche' ci siamo stancati di essere sempre le vittime designate.
RispondiEliminaSe Biancaneve fosse stata circondata dai nai che ci sono nel PDL, avrebbe visssuto non in una favola, ma in un incubo.
RispondiEliminal accanimento non va bene ne fa un martire bisogna che alla magistratura venga dato un limite o finiranno male ..
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