Abbiamo ricevuto dalla signora Ma... Ros... .dal signor Fa... Bo... e dal signor Fr...
e pubblichiamo:
"Dal 22/10/2012 il Comune ha disposto l'apertura di via Donizetti alle auto provenienti da via Monte Cucco. Ho letto il volantino inviato dall'amministrazione: non è scritto in "politichese"?
-
A chi verrà attribuita
la responsabilità per un eventuale contenziosi verso terzi nel caso in
cui la mancata manutenzione del verde pubblico causi danni a persone o
cose?
Le faccio presente che al momento le piante sono ancorate in malo modo a dei pali fissati in maniera provvisoria al terreno.
-
Esiste una data per la riasfaltatura del tratto in pendenza di via messo?
e pubblichiamo:
"Dal 22/10/2012 il Comune ha disposto l'apertura di via Donizetti alle auto provenienti da via Monte Cucco. Ho letto il volantino inviato dall'amministrazione: non è scritto in "politichese"?
Forse era più semplice procedere in questo modo:
provvedere alla segnaletica necessaria, cartelli compresi, fino ad ora NON presenti;
rimuovere gli ostacoli, ancora presenti;
informare la popolazione semplicemente dicendo che dal giorno X sarebbe stata aperta la nuova strada.
Grazie" Ma... Ro....
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"
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Buongiorno Geom. Guardascione.
Spett.le ufficio polizia locale.
È possibile avere un vostro cortese riscontro in merito ai punti trattati nelle corrispondenze intercorse?
Nello specifico:
Vi segnalo che ho
provveduto in prima persona ad informare Linea servizi per attivarli
alla raccolta ‘pseudo domiciliare’ dei rifiuti in quanto la via Messo a
distanza di 5 anni dalla concessione delle prime
residenze non era ancora informata dall’amministrazione comunale
dell’esistenza dei civici in questione.
Cordiali saluti
Fa... Bo...."
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"Ho letto sul corriere ( cronaca da Venezia-Mestre) del 23 Ottobre che,
per combattere il cinipide galligeno, vespa cattiva originaria della
Cina, emigrata in Giappone, Usa,
e nel 2002 a Prato, il servizio fitosanitario della regione Veneto ( aperto a Cavaso del Tomba) e le guardie forestali, stanno allevando le vespe buone (Torymus Sinensis).
Queste vengono liberate in primavera e utilizzano le tane del cinipede per deporvi le uova; cosi' facendo uccidono i nuovi nati della vespa killer.
Mi sembra un metodo poco costoso ma soprattutto non nocivo e non inquinante.
L'articolo a mio parere potrebbe interessare a Villa d'Adda.
Un saluto a tutti e ......alla prossima
Fr...."
..............................................
riceviamo da un altro lettore:
altro articolo che ne riguarda ma il problema sono loro quelli che siedono il cadreghino delle decisioni cioè amministrazioni che NON AMANO IL TERRITORIO sembra che vogliano disboscare tutto il bosco vedo sentieri diventate strade ..
"Insetto che uccide il castagno: un fungo aiuterà a debellare la vespa
L'arma 'segreta' con la quale sferrare l'attacco decisivo al Cinipide, la vespa cinese che sta devastando i castagneti del comprensorio dei monti Cimini, in provincia di Viterbo, come quelli di tutta Italia, e' stata forse trovata: si tratta di un fungo, del genere Gnomoniopsis, in grado di determinare il disseccamento delle galle, cioe' il 'nido' in cui il Cinipide depone le uova e quindi impedire alle larve di svilupparsi.Il fungo, sul quale sono in corso ricerche da parte dell'Universita' della Tuscia per valutarne l'effettiva efficacia, potrebbe essere utilizzato insieme all'arma 'convenzionale' gia' in uso: il Torymus Sinensis, l'unico antagonista naturale del Cinipide. L'azione combinata dell'insetto e del fungo potrebbero accorciare i tempi previsti, circa 10 anni, per ridurre dell'80-90% la presenza del Cinipide. Il fungo potrebbe contribuire alla lotta biologica al Cinipide, l'unica possibile come dimostrano le ricerche fin qui condotte e le esperienze dei paesi che hanno dovuto affrontare prima di noi l'emergenza. Le ricerche in atto puntano anche a valutare l'aiuto che puo' arrivare dagli antagonisti locali del Cinipide, che pure esistono. Secondo il professor Bruno Paparatti, docente di entomologia forestale all'Universita' della Tuscia, ''il fungo rinvenuto per la prima volta l'anno scorso, insieme con gli insetti utili gia' presenti nel territorio, che potenzialmente possono limitare le infestazioni del Cinipide, e il Torymus Sinensis,potrebbero creare un mix in grado di salvare i castagneti del Viterbese''.
anonimo
e nel 2002 a Prato, il servizio fitosanitario della regione Veneto ( aperto a Cavaso del Tomba) e le guardie forestali, stanno allevando le vespe buone (Torymus Sinensis).
Queste vengono liberate in primavera e utilizzano le tane del cinipede per deporvi le uova; cosi' facendo uccidono i nuovi nati della vespa killer.
Mi sembra un metodo poco costoso ma soprattutto non nocivo e non inquinante.
L'articolo a mio parere potrebbe interessare a Villa d'Adda.
Un saluto a tutti e ......alla prossima
Fr...."
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riceviamo da un altro lettore:
altro articolo che ne riguarda ma il problema sono loro quelli che siedono il cadreghino delle decisioni cioè amministrazioni che NON AMANO IL TERRITORIO sembra che vogliano disboscare tutto il bosco vedo sentieri diventate strade ..
"Insetto che uccide il castagno: un fungo aiuterà a debellare la vespa
L'arma 'segreta' con la quale sferrare l'attacco decisivo al Cinipide, la vespa cinese che sta devastando i castagneti del comprensorio dei monti Cimini, in provincia di Viterbo, come quelli di tutta Italia, e' stata forse trovata: si tratta di un fungo, del genere Gnomoniopsis, in grado di determinare il disseccamento delle galle, cioe' il 'nido' in cui il Cinipide depone le uova e quindi impedire alle larve di svilupparsi.Il fungo, sul quale sono in corso ricerche da parte dell'Universita' della Tuscia per valutarne l'effettiva efficacia, potrebbe essere utilizzato insieme all'arma 'convenzionale' gia' in uso: il Torymus Sinensis, l'unico antagonista naturale del Cinipide. L'azione combinata dell'insetto e del fungo potrebbero accorciare i tempi previsti, circa 10 anni, per ridurre dell'80-90% la presenza del Cinipide. Il fungo potrebbe contribuire alla lotta biologica al Cinipide, l'unica possibile come dimostrano le ricerche fin qui condotte e le esperienze dei paesi che hanno dovuto affrontare prima di noi l'emergenza. Le ricerche in atto puntano anche a valutare l'aiuto che puo' arrivare dagli antagonisti locali del Cinipide, che pure esistono. Secondo il professor Bruno Paparatti, docente di entomologia forestale all'Universita' della Tuscia, ''il fungo rinvenuto per la prima volta l'anno scorso, insieme con gli insetti utili gia' presenti nel territorio, che potenzialmente possono limitare le infestazioni del Cinipide, e il Torymus Sinensis,potrebbero creare un mix in grado di salvare i castagneti del Viterbese''.
anonimo
Ci auguriamo che qualche nostro amministratore,curiosando in questo blog,legga quanto scrivono alcuni cittadini di Villa d'Adda e magari,magnanimamente,ne tragga sprone per pensare di intervenire anche per cercare la soluzione a questi "piccoli" problemi.
ù de èl@
?altro articolo che ne riguarda ma il problema sono loro quelli che siedono il cadreghino delle decisioni cioè amministrazioni che NON AMANO IL TERRITORIO sembra che vogliano disboscare tutto il bosco vedo sentieri diventate strade ..
RispondiEliminaInsetto che uccide il castagno: un fungo aiuterà a debellare la vespa
L'arma 'segreta' con la quale sferrare l'attacco decisivo al Cinipide, la vespa cinese che sta devastando i castagneti del comprensorio dei monti Cimini, in provincia di Viterbo, come quelli di tutta Italia, e' stata forse trovata: si tratta di un fungo, del genere Gnomoniopsis, in grado di determinare il disseccamento delle galle, cioe' il 'nido' in cui il Cinipide depone le uova e quindi impedire alle larve di svilupparsi.Il fungo, sul quale sono in corso ricerche da parte dell'Universita' della Tuscia per valutarne l'effettiva efficacia, potrebbe essere utilizzato insieme all'arma 'convenzionale' gia' in uso: il Torymus Sinensis, l'unico antagonista naturale del Cinipide. L'azione combinata dell'insetto e del fungo potrebbero accorciare i tempi previsti, circa 10 anni, per ridurre dell'80-90% la presenza del Cinipide. Il fungo potrebbe contribuire alla lotta biologica al Cinipide, l'unica possibile come dimostrano le ricerche fin qui condotte e le esperienze dei paesi che hanno dovuto affrontare prima di noi l'emergenza. Le ricerche in atto puntano anche a valutare l'aiuto che puo' arrivare dagli antagonisti locali del Cinipide, che pure esistono. Secondo il professor Bruno Paparatti, docente di entomologia forestale all'Universita' della Tuscia, ''il fungo rinvenuto per la prima volta l'anno scorso, insieme con gli insetti utili gia' presenti nel territorio, che potenzialmente possono limitare le infestazioni del Cinipide, e il Torymus Sinensis,potrebbero creare un mix in grado di salvare i castagneti del Viterbese''.
Ma a loro interessano di più i quattro sassi della torre del borgo e se ne fregano di tutti questi problemi che invece fanno tribolare molti cittadini del paese.
RispondiEliminaA loro interessa solo la gloria,poveri tapini!