Bergamo ha i livelli più alti d'Italia!
L'Asl ha illustrato i pericoli del gas, presente in natura nel sottosuolo
«Provoca tumori al polmone: lo si limita intervenendo sugli edifici»
Elisa Riva
È la seconda causa di tumore ai polmoni, solo dopo il fumo di sigaretta. Il radon, gas naturalmente presente nei terreni, ma con la caratteristica di essere radioattivo, è responsabile del 10% delle neoplasie polmonari perché è in grado di penetrare negli edifici attraverso la porosità del suolo e del pavimento.
E Bergamo è la provincia, a livello regionale, che presenta maggiori concentrazioni. A rilevarlo è la mappatura effettuata tra Asl e Arpa tra il 2003/2004 e 2009/2010 e illustrata durante il seminario organizzato dall'Azienda sanitaria locale «Linee guida, risanamenti radon». Il monitoraggio dimostra una distribuzione disomogenea della sua presenza sul territorio orobico, ma sono la Val Seriana, l'alta Val Brembana e l'Alto Sebino i punti in cui la presenza è massiccia, mentre la pianura ha una concentrazione più bassa. Sulla base di questi numeri, l'Asl di Bergamo seguendo le linee guida disposte dalla Lombardia, lancia un invito a tutti i Comuni bergamaschi: «Inserite la norma relativa al radon nei regolamenti edilizi».
L'indagine condotta da Asl e Arpa ha interessato 152 paesi della provincia e 709 abitazioni. «Secondo questa rilevazione – spiega Fabio Pezzotta, dirigente tecnico della Prevenzione al Servizio di Medicina ambientale dell'Asl – la media provinciale è risultata la più alta della regione con 190 becquerel per metro cubo, contro i 70 nazionali e 116 regionali. Il radon è nel terreno, quindi la presenza in alcune zone è giustificata dalle condizioni geomorfologiche». A spiegare la pericolosità è Pietro Imbrogno, direttore Area Salute e Ambiente di Asl: «È responsabile del 10% dei tumori polmonari, è la seconda causa dopo il fumo di sigarette. Per ridurre i rischi l'unico modo è quello di non fare entrare il radon nelle case e nei luoghi di lavoro. Interventi semplici e poco costosi, hanno una riduzione del 90% delle emissioni». Al momento i Comuni che hanno risposto a questo sollecito sono stati 66 su 244 (pari al 27% del totale), in 19 hanno già inserito la norma nei regolamenti edilizi, altri 37 hanno previsto di farlo entro il 2013.
I lavori per mettere «al sicuro» gli edifici sono di due tipi: «Nel caso di nuove edificazioni – dice Giovanni Zannoni, docente all'Università di Ferrara e consulente dell'Istituto superiore di sanità – la tecnica impiegata è simile a quella per evitare la risalita dell'umidità dal suolo, quindi si posiziona una membrana isolante tra il terreno e la casa. Nelle strutture già esistenti, per le bonifiche, si tratta di interporre degli aspiratori in luoghi come cantine e vespai in modo che il gas venga intercettato e buttato nell'atmosfera». Opere poco costose (che incidono per l'1 % sul costo di costruzione di un edificio), ma preziose: «Al di là del costo umano – dichiara Bruno Pesenti direttore del Dipartimento prevenzione medico – anche dal mero punto di vista economico un investimento sulla prevenzione è più convenienti che curare un tumore».
da L'ECO DI BERGAMO, Venerdì 23 Novembre 2012
Chissà se i nostri tecnici ed amministratori hanno pensato ad inserire la norma relativa al radon nei regolamenti edilizi....
L'Asl ha illustrato i pericoli del gas, presente in natura nel sottosuolo
«Provoca tumori al polmone: lo si limita intervenendo sugli edifici»
Elisa Riva
È la seconda causa di tumore ai polmoni, solo dopo il fumo di sigaretta. Il radon, gas naturalmente presente nei terreni, ma con la caratteristica di essere radioattivo, è responsabile del 10% delle neoplasie polmonari perché è in grado di penetrare negli edifici attraverso la porosità del suolo e del pavimento.
E Bergamo è la provincia, a livello regionale, che presenta maggiori concentrazioni. A rilevarlo è la mappatura effettuata tra Asl e Arpa tra il 2003/2004 e 2009/2010 e illustrata durante il seminario organizzato dall'Azienda sanitaria locale «Linee guida, risanamenti radon». Il monitoraggio dimostra una distribuzione disomogenea della sua presenza sul territorio orobico, ma sono la Val Seriana, l'alta Val Brembana e l'Alto Sebino i punti in cui la presenza è massiccia, mentre la pianura ha una concentrazione più bassa. Sulla base di questi numeri, l'Asl di Bergamo seguendo le linee guida disposte dalla Lombardia, lancia un invito a tutti i Comuni bergamaschi: «Inserite la norma relativa al radon nei regolamenti edilizi».
L'indagine condotta da Asl e Arpa ha interessato 152 paesi della provincia e 709 abitazioni. «Secondo questa rilevazione – spiega Fabio Pezzotta, dirigente tecnico della Prevenzione al Servizio di Medicina ambientale dell'Asl – la media provinciale è risultata la più alta della regione con 190 becquerel per metro cubo, contro i 70 nazionali e 116 regionali. Il radon è nel terreno, quindi la presenza in alcune zone è giustificata dalle condizioni geomorfologiche». A spiegare la pericolosità è Pietro Imbrogno, direttore Area Salute e Ambiente di Asl: «È responsabile del 10% dei tumori polmonari, è la seconda causa dopo il fumo di sigarette. Per ridurre i rischi l'unico modo è quello di non fare entrare il radon nelle case e nei luoghi di lavoro. Interventi semplici e poco costosi, hanno una riduzione del 90% delle emissioni». Al momento i Comuni che hanno risposto a questo sollecito sono stati 66 su 244 (pari al 27% del totale), in 19 hanno già inserito la norma nei regolamenti edilizi, altri 37 hanno previsto di farlo entro il 2013.
I lavori per mettere «al sicuro» gli edifici sono di due tipi: «Nel caso di nuove edificazioni – dice Giovanni Zannoni, docente all'Università di Ferrara e consulente dell'Istituto superiore di sanità – la tecnica impiegata è simile a quella per evitare la risalita dell'umidità dal suolo, quindi si posiziona una membrana isolante tra il terreno e la casa. Nelle strutture già esistenti, per le bonifiche, si tratta di interporre degli aspiratori in luoghi come cantine e vespai in modo che il gas venga intercettato e buttato nell'atmosfera». Opere poco costose (che incidono per l'1 % sul costo di costruzione di un edificio), ma preziose: «Al di là del costo umano – dichiara Bruno Pesenti direttore del Dipartimento prevenzione medico – anche dal mero punto di vista economico un investimento sulla prevenzione è più convenienti che curare un tumore».
da L'ECO DI BERGAMO, Venerdì 23 Novembre 2012
Chissà se i nostri tecnici ed amministratori hanno pensato ad inserire la norma relativa al radon nei regolamenti edilizi....
cè una mappatura o carta censita sulla concetrazione di radon nei terreni nei comuni della provincia di bg e di villa d adda
RispondiEliminao bisogna chiedere all arpa o asl x saperne di più?
libero
Giriamo la domanda del lettore agli amministratori e ai consiglieri del Gruppo El@.
RispondiEliminaAlla luce dei recenti fatti di inquinamento registrati nei sottofondi della BRE.BE.MI. riportati dalle agenzie di stampa, non sarebbe il caso di verificare se esista presenza di materiali pericolosi anche nelle massicciate della nuova(?) variante che porta alla galleria od al terreno riportato sopra la stessa?
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