Dimezzare i costi della politica: la Regione boccia la proposta!
Il consiglio ha votato il non passaggio agli articoli: insomma il testo non è stato esaminato, mentre la proposta è stata solo valutata nelle sue premesse. Il no, come in commissione, è arrivato dagli esponenti di Pdl e Lega. La motivazione della scelta è stata spiegata con il fatto che il testo di un progetto di iniziativa popolare non è emendabile, cioè modificabile nei suoi singoli articoli: può essere solo approvato o respinto nella sua interezza.
A presentare il progetto di legge era stato il comitato «Zero privilegi», che aveva raccolto oltre 11 mila firme e non aveva chiesto il rimborso di 5 mila euro previsto dalla legge. Il provvedimento voleva imporre la riduzione del 50% delle indennità e del 50% della diaria dei consiglieri. Inoltre il rimborso non sarebbe più stato forfettario, ma da erogare solo con ricevute comprovanti le spese.
Altri due punti del progetto, l'abrogazione del vitalizio e dell'indennità di fine mandato, erano invece stati già recepiti dalla legge, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 5 dicembre, che tagliava del 10% le indennità dei consiglieri. Il risparmio, calcolato però sui trattamenti economici precedenti al provvedimento del 5 dicembre, sarebbe di circa 50 milioni di euro a legislatura, che vuol dire 10 milioni all'anno.
Il relatore del testo, Paolo Valentini (Pdl), aveva sottolineato in commissione che l'aula «ha già legiferato sulla materia un mese fa» e quindi ha chiesto «il non passaggio agli articoli del provvedimento», ovvero la bocciatura del testo.
da L'ECO DI BERGAMO,16.01.2012
L'aula del consiglio regionale
Il progetto di legge di iniziativa popolare per la riduzione dei costi della politica è stato bocciato anche dal consiglio regionale della Lombardia. Dopo il «no» delle Commissioni Bilancio e Affari istituzionali (col voto di Pdl e Lega, mentre a favore si sono schierati Pd, Sel e Udc, anche se non convinti totalmente dalle misure contenute nel documento) il copione si è ripetuto in aula.Il consiglio ha votato il non passaggio agli articoli: insomma il testo non è stato esaminato, mentre la proposta è stata solo valutata nelle sue premesse. Il no, come in commissione, è arrivato dagli esponenti di Pdl e Lega. La motivazione della scelta è stata spiegata con il fatto che il testo di un progetto di iniziativa popolare non è emendabile, cioè modificabile nei suoi singoli articoli: può essere solo approvato o respinto nella sua interezza.
A presentare il progetto di legge era stato il comitato «Zero privilegi», che aveva raccolto oltre 11 mila firme e non aveva chiesto il rimborso di 5 mila euro previsto dalla legge. Il provvedimento voleva imporre la riduzione del 50% delle indennità e del 50% della diaria dei consiglieri. Inoltre il rimborso non sarebbe più stato forfettario, ma da erogare solo con ricevute comprovanti le spese.
Altri due punti del progetto, l'abrogazione del vitalizio e dell'indennità di fine mandato, erano invece stati già recepiti dalla legge, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 5 dicembre, che tagliava del 10% le indennità dei consiglieri. Il risparmio, calcolato però sui trattamenti economici precedenti al provvedimento del 5 dicembre, sarebbe di circa 50 milioni di euro a legislatura, che vuol dire 10 milioni all'anno.
Il relatore del testo, Paolo Valentini (Pdl), aveva sottolineato in commissione che l'aula «ha già legiferato sulla materia un mese fa» e quindi ha chiesto «il non passaggio agli articoli del provvedimento», ovvero la bocciatura del testo.
da L'ECO DI BERGAMO,16.01.2012
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