CONCERTO DI RENGA ALLA COMUNITA' SHALOM DI PALAZZOLO.
da L'ECO DI BERGAMO del 18.11.11
Un nido gratuito
Palosco, il progetto della comunità Shalom
Un nido e una scuola dell'infanzia, gratuiti, per sostenere concretamente le mamme che hanno avviato un percorso di recupero e le famiglie in difficoltà. È il progetto che la comunità Shalom, con sede a Palazzolo sull'Oglio, sta coltivando per dare nuova vita a villa Acerbis, a Palosco. La comunità bresciana, attiva da 25 anni nel recupero delle tossicodipendenze, ha ricevuto un anno fa in dono la villa dalla famiglia Acerbis, con la richiesta di destinarla a scopi sociali. E domenica, nella sede della comunità a Palazzolo, in programma c'è un'iniziativa che punta proprio a sostenere economicamente la ristrutturazione e conversione in asilo dell'edificio: un concerto di Francesco Renga.
Dono dei proprietari
La residenza paloschese, di tre piani, si affaccia sul Cherio in via Dante Alighieri ed è limitrofa alla centrale piazza Castello. È circondata da un parco privato, all'interno del quale sorge anche una dependance. Il tutto, oggi disabitato, attende di rivivere con il nuovo proprietario.
Oltre che a Palazzolo, la Shalom è già presente a Pontoglio (Brescia) e, nella Bergamasca, a Villa d'Adda, dove si trova una comunità femminile. E ora c'è il progetto per Palosco, con un duplice obiettivo. A spiegarlo è la direttrice della comunità, la bergamasca suor Rosalina Ravasio: «La sede di Villa d'Adda ospita 114 ragazze e 20 bambini. A loro sento il bisogno di dare un servizio gratuito di materna e nido, che intendiamo avviare proprio a Palosco. Con l'idea però di estenderlo, sempre gratuitamente, anche alle famiglie in difficoltà del territorio». La gratuità (previa valutazione della reale necessità dei richiedenti) è un elemento centrale che contraddistingue il progetto.
Alla manodopera, quando il progetto prenderà il via (ancora difficile definire i tempi), penseranno gli ospiti stessi, insieme ai volontari: sono circa duemila, tra artigiani e professionisti di vari settori, quelli che offrono gratuitamente il loro aiuto alla comunità. Intanto, la Shalom è al lavoro sul fronte della burocrazia e per racimolare i fondi necessari.
Lo show di raccolta fondi
E qui arriviamo al concerto di domenica: si terrà all'interno del salone della sede di Palazzolo, che può accogliere fino a 3.000 persone. La prevendita dei biglietti (10 euro l'uno) aprirà alle 19 e proseguirà fino a esaurimento. Lo spettacolo inizierà attorno alle 21,30.
È questa una delle prime iniziative destinate a sostenere il progetto di Palosco. Una raccolta fondi era partita già a settembre, quando la comunità ha festeggiato il 25° di fondazione. Shalom è da sempre aperta al territorio: ospita periodicamente scolaresche in visita alla sede di Palazzolo e con la propria band musicale (la «Shalom Band») è ospite, durante l'anno, in vari paesi, anche bergamaschi.
L'idea dell'asilo della Shalom a Palosco (dove già esistono un nido comunale e uno privato, entrambi a pagamento, e una scuola d'infanzia comunale) ottiene il plauso del sindaco, Massimo Pinetti: «È sempre positivo – osserva – quando qualcuno si impegna per fare del bene sul territorio, a maggior ragione a titolo gratuito».
Gloria Belotti
da L'ECO DI BERGAMO del 18.11.11
Un nido gratuito
per le famiglie
bisognose di aiuto
Palosco, il progetto della comunità Shalom
Sarà organizzato a villa Acerbis, oggi in disuso
Un concerto di Renga per raccogliere fondi
Un nido e una scuola dell'infanzia, gratuiti, per sostenere concretamente le mamme che hanno avviato un percorso di recupero e le famiglie in difficoltà. È il progetto che la comunità Shalom, con sede a Palazzolo sull'Oglio, sta coltivando per dare nuova vita a villa Acerbis, a Palosco. La comunità bresciana, attiva da 25 anni nel recupero delle tossicodipendenze, ha ricevuto un anno fa in dono la villa dalla famiglia Acerbis, con la richiesta di destinarla a scopi sociali. E domenica, nella sede della comunità a Palazzolo, in programma c'è un'iniziativa che punta proprio a sostenere economicamente la ristrutturazione e conversione in asilo dell'edificio: un concerto di Francesco Renga.
Dono dei proprietari
La residenza paloschese, di tre piani, si affaccia sul Cherio in via Dante Alighieri ed è limitrofa alla centrale piazza Castello. È circondata da un parco privato, all'interno del quale sorge anche una dependance. Il tutto, oggi disabitato, attende di rivivere con il nuovo proprietario.
Oltre che a Palazzolo, la Shalom è già presente a Pontoglio (Brescia) e, nella Bergamasca, a Villa d'Adda, dove si trova una comunità femminile. E ora c'è il progetto per Palosco, con un duplice obiettivo. A spiegarlo è la direttrice della comunità, la bergamasca suor Rosalina Ravasio: «La sede di Villa d'Adda ospita 114 ragazze e 20 bambini. A loro sento il bisogno di dare un servizio gratuito di materna e nido, che intendiamo avviare proprio a Palosco. Con l'idea però di estenderlo, sempre gratuitamente, anche alle famiglie in difficoltà del territorio». La gratuità (previa valutazione della reale necessità dei richiedenti) è un elemento centrale che contraddistingue il progetto.
Alla manodopera, quando il progetto prenderà il via (ancora difficile definire i tempi), penseranno gli ospiti stessi, insieme ai volontari: sono circa duemila, tra artigiani e professionisti di vari settori, quelli che offrono gratuitamente il loro aiuto alla comunità. Intanto, la Shalom è al lavoro sul fronte della burocrazia e per racimolare i fondi necessari.
Lo show di raccolta fondi
E qui arriviamo al concerto di domenica: si terrà all'interno del salone della sede di Palazzolo, che può accogliere fino a 3.000 persone. La prevendita dei biglietti (10 euro l'uno) aprirà alle 19 e proseguirà fino a esaurimento. Lo spettacolo inizierà attorno alle 21,30.
È questa una delle prime iniziative destinate a sostenere il progetto di Palosco. Una raccolta fondi era partita già a settembre, quando la comunità ha festeggiato il 25° di fondazione. Shalom è da sempre aperta al territorio: ospita periodicamente scolaresche in visita alla sede di Palazzolo e con la propria band musicale (la «Shalom Band») è ospite, durante l'anno, in vari paesi, anche bergamaschi.
L'idea dell'asilo della Shalom a Palosco (dove già esistono un nido comunale e uno privato, entrambi a pagamento, e una scuola d'infanzia comunale) ottiene il plauso del sindaco, Massimo Pinetti: «È sempre positivo – osserva – quando qualcuno si impegna per fare del bene sul territorio, a maggior ragione a titolo gratuito».
Gloria Belotti
Ma come fa la comunità Shalom di Villa d'Adda ad usufruire del servizio attivato a Palosco? non è un po' lontanino...?
RispondiEliminaQuesto non possiamo saperlo noi ora.
RispondiEliminaQuando la scuola materna sarà in funzione probabilmente la Comunità attiverà un servizio di trasporto per i bimbi che dovranno frequentare quella scuola.
Ma non mi pare che attualmente nella comunità di Villa d'Adda ci siano 114 ragazze e 20 bambini.
RispondiEliminaInfatti non ci sono 114 ragazze ne 20 bambini...ci sono alle volte 10 alle volte 20 ragazze non di piu in base alle necessità di Rosalina.
RispondiEliminaA che scopo raccontare sempre un sacco di bugie per raccogliere consensi? Il bene non ha bisogno di plausi ne di consensi...Comunque il Vescovo ha detto davanti a me e a tantissime persone che non darà il permesso per questa struttura. Vedremo cosa succederà soprattutto ora che sono partite alcune denunce per maltrattamenti proprio a carico di questa suora.
Solo chi ha vissuto dentro quella struttura (magari come me per sette anni) sa di cosa si sta parlando. I traumi e le violenze psicologiche sono devastanti. Senza parlare di quelle fisiche se non viene fatto ciò che viene richiesto. E' una chiesa dentro la chiesa, fatta di immagine e compromessi. Gli adulti che ci sono la dentro se la cavano...ma i bambini...non permettete la gestione dei bambini. Lasciate che i piccoli abbiano un'infanzia serena, lontano da quella realtà.
Leggere il post numero 4 mi ha veramente spaventato, non penseresti mai che certe cose accadano fuori dalla tua porta e da persone alle quali daresti la massima fiducia per quello che fanno e rappresentano. Se quello che viene riportato è vero spero proprio che qualcuno si muova e faccia chiarezza.
RispondiEliminaAssolutamente non può passare inosservato.
La denuncia è di una gravità straordinaria ma perde di credibilità per il solo fatto di essere anonima, per cui non è commentabile.
RispondiEliminaSe i fatti descritti rispondessero a verità, chi li ha subiti per ben sette anni dovrebbe sentire il dovere civico di denunciarli alle autorità preposte non fosse altro ad evitare che i soprusi possano perpetuarsi ed essere subiti da altre innocenti persone, ma io dubito che ciò possa verificarsi.
Prudenza sempre nel giudicare senza poter produrre fatti concreti a supporto.
"Prudenza sempre nel giudicare senza poter produrre fatti concreti a supporto. "....
RispondiEliminaConcordiamo pienamente col commento del lettore Orso.
Se il lettore "anonimo" che dice di aver vissuto di persona quanto scrive nel suo commento, sa di dire il vero,deve avere il coraggio di denunciare quanto asserisce.
Altrimenti non può essere considerato credibile.
Comunque quello che è stato scritto da qualcuno qui può essere considerato vero,perchè gente che è stata in questa comunità o che ci sta ancora conferma l'uso di metodi a dir poco da Ghestapo. Si dice che per castigare qualche mamma arrivino addirittura a non lasciarle vedere i figli piccoli per mesi e che ai bambini già da piccoli venga persino negato il latte a colazione;solo tè e pane secco.
RispondiEliminaMa chi afferma queste cose ha paura a denunciarle perchè teme ritorsioni e soprattutto perchè lo fanno passare come non credibile.
Se si dovesse abdare a fondo si scoprirebbero dei bei misteri.
filmare i fatti con apposite micro camere e registrare le conversazioni e consegnare alle autorità preposte!! o al limite chiamare " striscia la notizia"
RispondiEliminalibero
vorrei smentire la presenza di tutte queste mamme a vill d' adda ........non è ASSOLUTAMENTE VERO. e poi smenitsco tutto questo ben parlare della coordinatrice ...visto che in questa comunita' speso si castigano le ragazze a non vedere i propri genitori ......addirittura mesi e mesi ma hanno il coraggio di chiamare solo x le feste a raccolta fondi che non si sa dove vanno. difficile parlare a chi di competenza del metodo da lagher ........pare che poi vengano CASTIGATE le ragazze/i e i propri genitori ....non mi sembra certo uesto un metodo di rienserimento alla societa' ....cercano di far perdere la propria stima di se stesse e vengono anche addittate con termini a dir poco umilianti...............piu che una comunita' mi sembra un carcere nazista ......e i genitori non hanno forze a sufficienti x farsi valere previa castigazione .............NON DITE CHE NON SIAMO CREDIBILI ...non c' è miglior cieco che non vuol vedere e mi miglior sordo che non vuol sentire . povere ragazze/i altro che ripresa li siete tutti terroizzati da chi dovrebbe invece aiutarvi a recuperare stima e maore di voi stessi............
RispondiEliminale autorità dovrebbero aprire gli occhi e darsi una mossa per fermare i maltrattamenti su persone(soprattutto bambini) che sono in questa struttura,proprio perchè bisognose...vergogna e disprezzo a chi compie questi atti sgradevoli....
RispondiElimina